Una nuova rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Incontro valido per la 20esima giornata del campionato di Serie A, prima del girone di ritorno, che si gioca all’inusuale orario delle 14,30 di giovedì 6 gennaio 2022, giorno in cui si festeggia l’Epifania, con una discreta affluenza allo stadio “Olimpico” di Roma. Il dato ufficiale non è comunicato dalla Società Sportiva Lazio, ma il numero dei paganti si aggira sui 25mila, grazie anche alla bella giornata di sole e alle ultime convincenti vittorie della Lazio. I gruppi Ultras empolesi della “Maratona Emiliano Del Rosso”, al contrario di tante altre tifoserie, con la capienza degli stadi che il governo nei giorni scorsi dal 75% ha riportato al 50%, vista la criticità della situazione del Coronavirus, ha fatto dietrofront e l’ha diramato tramite uno stringato comunicato ufficiale in cui è scritto che si ritrovano a rinunciare ad entrare viste le nuove restrizioni. Una notizia che ha deluso chi vorrebbe che i giocatori dell’Empoli vengano incitati comunque. A Roma i tifosi provenienti da Empoli erano circa una cinquantina, perlopiù tutte famiglie, mancando i gruppi organizzati, ed è mancato di conseguenza il consueto tifo.

Dopo il 2-3 per l’Empoli, firmato da Di Francesco al 75°, il gol annullato dall’arbitro Giua al laziale Patric al 79° con l’ausilio del Var segnato con un braccio e il rigore, discutibile, parato da Vicario a Immobile all’87°, il manipolo di tifosi azzurri sognava la vittoria, e in più di qualche mente ha albergato l’idea che i tre episodi sopracitati fossero un segno del destino, ma al 93° Milinkovic-Savic, che già aveva segnato il 2-2, pareggia definitivamente, lasciando un pizzico d’amaro in bocca agli empolesi presenti, anche se il pareggio, va detto, è risultato giusto, e il manipolo ostenta orgoglioso le sciarpe, tenendole tese. La Curva Nord e il Parterre di Tribuna Tevere sfoggia una prova di tifo più che buona e, per lunghi tratti, è il dodicesimo uomo in campo trascinando letteralmente la Lazio alla rimonta. Alcuni cori sono dei veri e propri boati, dopo un inizio ovviamente scioccante. Non è piena la Curva Nord, mentre in Tribuna Tevere si posiziona abbastanza gente. Un tifo di qualità, comunque, con il continuo sventolio dei bandieroni, che raggiunge il suo vertice quando la Curva esclama forte “Lazio!” e il Parterre di Tevere risponde a sua volta “Lazio!”, con il risultato di rimbalzarsi un forte continuo incitamento “Lazio! Lazio!”, al termine del quale i protagonisti si applaudiscono, ed alla fine, col risultato che viene accolto con buona soddisfazione per come si era messa la gara, tante sono le sciarpe tese con orgoglio, con il popolo biancoceleste consapevole di aver assistito ad un match ricco di colpi di scena, di colpi di classe ed errori.

Purtroppo la Lazio non sempre può contare su un pubblico e un tifo così, infatti le ultime partite casalinghe erano state giocate davanti a 4-5 mila spettatori, anche se la Nord aveva cercato di dare, pur ridotta in termini numerici, il suo contributo. Con la mancanza dei gruppi Ultras empolesi sono mancati anche i cori di sfottò, anche se all’andata, alla prima di campionato, vi furono cori poco amichevoli tra i tanti laziali presenti e la Maratona, che anche allora era priva dei gruppi. La rivalità tra empolesi e laziali è da ricondurre nella connotazione politica: di sinistra quella dei primi, di estrema destra quella dei secondi. Non c’è un vero e proprio odio ma di certo non c’è feeling. Già negli anni 80 ci si mandava a quel paese, ma il 14 marzo 1999, dopo un Empoli-Lazio 0-0 alla 25esima giornata, con un Empoli praticamente già retrocesso e una Lazio prima in classifica, ma con l’orgoglio empolese che venne fuori tutto visto che il tifo dei padroni di casa superò addirittura quello dei laziali, che invasero Empoli in 12mila unità, vi furono alcuni piccoli scontri al passaggio del corteo laziale. Momenti brevi, intendiamoci, ma intensi. C’è da dire che la Lazio, che dopo Empoli aveva 5 punti di vantaggio su Milan, Fiorentina e Parma ed alla fine perse lo Scudetto per 1 punto appannaggio del Milan, lasciò ad Empoli punti decisivi, anche se non gli unici.

Uno sguardo altrove: alcune decine di cagliaritani a Genova per SAMPDORIA-CAGLIARI, festeggiano alla fine la prima vittoria stagionale in trasferta. Scarsissima affluenza di pubblico, appena 3.188 spettatori paganti ufficiali. Sampdoriani raggruppati in Gradinata Sud inferiore, bella la sciarpata e poco altro. In buon numero i veronesi a La Spezia, esultano per il risultato finale facendo un buon tifo in SPEZIA-H. VERONA. Gli spezzini non deludono affatto ma la Curva Ferrovia è piena per meno della metà. Non molti invece i genoani a Reggio Emilia per SASSUOLO-GENOA, occupano la parte alta della Curva Nord, si fanno sentire ed hanno tutte le pezze al loro posto, compresa quella delle “Teste Quadre” Reggiana, loro fraterni gemellati. Una trentina gli Ultras sassolesi, in piedi dietro le due solite pezze.

Circa 2.000 i romanisti a Milano per MILAN-ROMA, al contrario di altre volte non si sentono molto. Cori di discriminazione razziale ai danni di Ibrahimovic. Già era successo all’andata ed ora la Curva Sud rischia la squalifica. Lancio anche di petardi e fumogeni. Come sempre buona la prova dei milanisti, coreografia iniziale con un gigantesco striscione “Forza Milan” in balconata, e sopra tantissime bandiere rossonere. Buona l’affluenza allo stadio con 35.870 spettatori ufficiali (stadio pieno quasi al 50%). I napoletani a Torino per JUVENTUS-NAPOLI espongono lo striscione “Curva A” ma non sono molti e restano quasi sempre in silenzio. Gli juventini non espongono striscioni e sono piuttosto silenziosi anche loro. BOLOGNA-INTER, ATALANTA-TORINO, SALERNITANA-VENEZIA, FIORENTINA-UDINESE: non giocate per troppi giocatori positivi al Covid.

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