Una nuova rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Si disputa di domenica alle 18, nel giorno in cui si dovrebbero svolgere tutte le partite, questo interessante incontro valevole per la 17esima giornata del campionato di Serie A 2021/22, il 12 dicembre 2021. La giornata piuttosto fredda e l’andamento deficitario nelle ultime partite della squadra azzurra in campionato tengono lontano il grande pubblico dal “San Paolo-Maradona”. Il Napoli Società Sportiva Calcio non comunica mai, o quasi mai, il dato ufficiale del numero dei paganti, ma si può dire che siamo sui 27-28 mila spettatori all’incirca, non certo tanti. Gli Ultras napoletani sono comunque ai loro posti di combattimento: gli Ultras della Curva B al secondo anello, geograficamente della Nord, con esposti gli striscioni dei “Fedayn” e degli “Ultras”; gli Ultras della Curva A occupano invece il primo anello e sono riconoscibili dallo striscione e dal bandierone con la scritta “Curva A”; sventolano altri bandieroni molto belli, tra i quali uno con la scritta “Amore senza fine…”.
L’incitamento delle due curve è convinto, la loro prova di tifo è più che buona, alcuni cori sono tenuti su per tanto tempo, come il “Segna per noi, gonfia la rete”, questo soprattutto nella prima parte del match, poi cominciano a esserci delle pause, anche se il tifo è sempre più che accettabile. Certamente il gol beffardo al 70° di Cutrone, una carambola col pallone che entra in porta, affievolisce gli animi delle due curve, si sente che sono in meno a cantare, ma quella minoranza non si dà per vinta. Pochi però, vista anche la delusione, gli applausi al termine dell’incontro verso i propri beniamini. Una prova comunque all’altezza del proprio blasone quella del tifo partenopeo. Gli Ultras della “Maratona Emiliano Del Rosso” arrivano al “San Paolo-Maradona” in buon numero, una quarantina circa, considerando tutto: l’orario scomodo; la vicinanza delle festività natalizie; la distanza, non proibitiva ma neanche delle più vicine; il prezzo esoso di 35 Euro per il settore ospiti, e che non tutti hanno il Green Pass per entrare allo stadio. Nonostante che una quarantina, comunque tutti Ultras, si disperdano nel catino del grande “San Paolo-Maradona”, gli empolesi riescono a farsi sentire nella bolgia, occupando la parte più alta del settore ospiti, proprio in cima, e sono autori di un tifo più che buono, specialmente dopo la rete di Cutrone.
Da allora in poi gli Ultras dell’Empoli si impegnano molto per farsi sentire dai propri beniamini, con pochissime pause. Nel finale sono come impazziti di gioia, cantano e saltano all’unisono. In molti finiranno la gara senza voce, ricevendo il ringraziamento degli stoici giocatori dell’Empoli, vincitori in una partita certo non facile. Nel complesso le due tifoserie sono autrici di un incitamento notevole, anche se la partita, che ha vissuto ben pochi momenti di sosta, a volte “strozzava” i cori in gola dalla tensione. Non si registrano cori offensivi, né da una parte né dall’altra. Negli anni 80, per la precisione nei primi due storici anni in Serie A dell’Empoli, 1986/87 e 1987/88, esisteva un solido gemellaggio, con protagonisti il “C.U.C.B.” (Commando Ultrà Curva B) del Napoli, capitanato dal leader storico “Palummella”, e gli storici “Rangers Empoli”, sentito comunque da entrambe le tifoserie nella sua interezza. Quando gli empolesi andavano al “San Paolo”, per la verità non in tanti, venivano ospitati dal “Commando Ultrà”, in mezzo a loro nel massimo del rispetto. A Empoli, esattamente il 5 aprile 1987 e il 13 marzo 1988, si registrano due “tutti esauriti” al limite della capienza, coi partenopei che spuntano come funghi un po’ dappertutto, per capirci anche in Curva Sud, accanto ai due settori degli Ultras biancazzurri dell’Empoli. Erano gli anni d’oro del Napoli di Diego Armando Maradona, e delle trasferte oceaniche al suo seguito. Nel 1986/87 arriva per loro il primo storico scudetto, ma l’Empoli lo inchioda sullo 0-0 sia il primo anno, con gol annullato al campano Carnevale per fuorigioco, sia il secondo.
Poi le due squadre si rincontrano dopo tanto tempo nel 1997/98, sempre in Serie A, e nel 1999/00 e 2000/01 in Serie B. Ma il vento, nel frattempo, è completamente cambiato, visto che “Palummella”, che aveva allacciato i rapporti con tante tifoserie, tra le quali anche quella romanista, non è più alla guida degli Ultras napoletani, ma c’è la “Curva A”, che ripudia la maggioranza dei gemellaggi di “Palummella”, compreso ovviamente quello con gli empolesi. Iniziano anni di scaramucce, specie al “Castellani”, in particolare si ricordano incidenti in un Empoli-Napoli (4-1) del 7 maggio 2000, quando vi fu un lancio reciproco di oggetti e seggiolini staccati, e cariche della celere. Nel tempo la rivalità è andata calando fino ad arrivare all’indifferenza, come si è visto, di questi giorni.
Uno sguardo altrove: Per il derby della Lanterna GENOA-SAMPDORIA, stranamente siamo lontani dal tutto esaurito. I genoani sono tanti di più, anche perché giocano in casa, e offrono una buona coreografia, con sospeso in aria da una rete trasparente il loro simbolo del Grifone, tanti fumogeni e bandieroni, poi lasciano solo il grande striscione al piano superiore della Gradinata Nord “Forza vecchio cuore rossoblù. I doriani offrono la consueta bellissima sbandierata blucerchiata, particolarmente fitta, ed in basso lo striscione “Forza ragazzi” con qualche fumogeno accesso.
Occupano interamente uno spicchio del settore ospiti i salernitani a Firenze per FIORENTINA-SALERNITANA, danno un discreto spettacolo, ma sono un po’ più mosci del solito, abbacchiati anche dal risultato (il finale sarà un rotondo 4-0). I fiorentini tifano piuttosto convinti, non riempiono la Curva Fiesole per intero, anzi, mentre la Curva Ferrovia è semideserta. Di buon livello il tifo dei veneziani in VENEZIA-JUVENTUS in un “Penzo” ben riempito con 8.350 spettatori ufficiali: si sentono praticamente solo loro e tengono su per molto il coro “Juventino bastardo”. Bella la loro prova, con l’aiuto dei gemellati modenesi. Gli juventini si sentono poco o niente, cercano di ravvivare il settore ospiti, che occupano per intero, con alcuni striscioni o pezze come “Meda”, “Edo vive”, visti più volte allo “Stadium”, “Enna”, “Massi con noi”, ecc. I milanisti non offrono il consueto loro spettacolo per UDINESE-MILAN, sono sotto il loro standard, anche se riempiono, gli Ultras, tutto il settore ospiti, e nel resto della Sud sono quasi tutti rossoneri. Gli udinesi danno prova di un tifo sufficiente, niente di che. Nel complesso le due tifoserie potevano dare di più. 16.835 il dato ufficiale del numero dei paganti.
Per TORINO-BOLOGNA sono molti meno, 6.562, coi bolognesi tutto sommato in buon numero, che tengono le pezze in mano tifando a sprazzi, un po’ come gli Ultras del Toro in Curva “Maratona”, che alla fine gioiscono con la squadra per il giusto 2-1 finale. Gioiscono anche i non pochi atalantini a Verona, dove, nonostante il freddo pungente, è buona l’affluenza allo stadio per VERONA-ATALANTA. Si fanno sentire i lombardi, specie dopo i gol, i veronesi ancora di più, tifano sui loro standard. Sono in tanti i laziali a Reggio Emilia per SASSUOLO-LAZIO, niente di trascendentale comunque, sono anche senza i soliti striscioni dei gruppi. Sempre la solita quarantina gli Ultras sassolesi in Curva Sud, che cercano di farsi sentire dietro le loro consuete pezze.
Pochi e perlopiù emigranti i cagliaritani al “San Siro-Meazza”, o perlomeno, così sembrano, visto che si notano poco, per INTER-CAGLIARI. Gli interisti tifano in modo accettabile, galvanizzati dal risultato (4-0 il finale), comunque niente di che. Meno anche del solito, nonostante il sorpasso ipotizzato alla vigilia, e poi avveratosi, sul Milan al primo posto in classifica: 33.712 paganti ufficiali. 44.844 invece gli spettatori ufficiali in ROMA-SPEZIA in un gelido lunedì sera: tutto fila liscio inizialmente con la Sud che incita a gran voce la squadra fino a quando, poco prima della mezzora, giunge la voce di un ragazzo che si è sentito male, tanto da dover ricorrere all’uso del defibrillatore. Vista la drammaticità della situazione che ha coinvolto il ragazzo, di nome Tommaso, la Sud decide di fare silenzio e la partita prosegue in un silenzio irreale. Circa 150 gli spezzini, si notano con sciarpate e sbandierate, poi quando si accorgono che la Sud romanista è in silenzio si adeguano, e, pur a malincuore, smettono il sostegno corale alla loro squadra, Chapeau.