Il 21 maggio 1904, esattamente centodiciassette anni fa, al n. 229 di Rue Saint-Honoré, Parigi, veniva fondata la Fédèration Internationale de Football Association, conosciuta anche con l’acronimo FIFA. L’idea di costituire un organismo internazionale che governasse il calcio era stata avanzata nel 1902 da Carl A. Wilhem Hirschmann, segretario nazionale della KNVB, la Federazione calcistica olandese, ed era stata rilanciata, due anni più tardi, dal tesoriere dell’USFSA (Union des sociétés françaises de sports athlétiques) Robert Guerin. Secondo i suoi promotori, serviva un progetto di trattato che prevedesse che “le federazioni si riconoscessero vicendevolmente come le uniche federazioni titolate a gestire lo sport del football nei rispettivi paesi”.
I due promotori avevano tentato di coinvolgere fin dalle prime battute la Football Association, ma Guerin, volato a Londra per presentare il progetto, venne respinto con un secco no. Solo due anni più tardi, nel 1906, la FA deciderà di fare un passo indietro e di entrare a far parte della FIFA, con l’inglese Daniel Burley Woolfall che assumerà la presidenza dell’organo internazionale.
A comporre il nucleo fondatore della FIFA c’erano la già citata USFSA e le federazioni belga, svizzera, olandese, danese, svedese, tedesca e spagnola. Secondo alcune fonti quale rappresentante della Spagna era presente il FC Madrid, la squadra di club che solo qualche anno più tardi (nel 1920, per volere del re Alfonso XIII di Spagna) avrebbe aggiunto l’aggettivo “Real” davanti al proprio nome. Come afferma Paul Diestschy nel suo libro “Storia del calcio”, con questo passo la FIFA voleva regolare l’internazionalizzazione del calcio sia dal punto di vista della circolazione dei calciatori che da quello dell’organizzazione delle partite tra squadre staniere. Il primo presidente della FIFA fu il già citato Robert Guerin, che rimase in carica per due anni, fino al 1906.
Nel 1905 venne partorita l’idea di un campionato europeo, la cui fase finale avrebbe dovuto svolgersi durante la Pentecoste, in seguito a incontri di qualificazione. Le squadre avrebbero dovuto essere composte solo da calciatori della stessa nazionalità. Da un lato si voleva rafforzare il principio di cooperazione tra popoli, ma dall’altro emergeva la volontà di stabilire una gerarchia tra le nazioni in forza dei loro meriti sportivi. Una prima bozza di torneo internazionale si ebbe per le Olimpiadi di Londra del 1908, ma vi parteciparono solo sei squadre (Francia A, Francia B, Svezia, Danimarca, Olanda, Germania e Gran Bretagna) e il livello spettacolare non fu altissimo. Così gli storici sono concordi nel definire le Olimpiadi di Stoccolma del 1912 il primo vero appuntamento calcistico riservato alle rappresentative nazionali.
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articolo tratto da www.mondosportivo.it
autore: Simone Galli