Intervista del 8 settembre 2021
Abbiamo incontrato due giorni fa Federico Bargagna, Responsabile del Settore Giovanile dell’Empoli alla sua seconda stagione. Con lui abbiamo parlato soprattutto della Primavera ma non solo.
Iniziamo parlando della Primavera. Mercato concluso, diversi arrivi, qualche partenza, datti un voto al mercato fatto.
Il voto diventa sempre difficile da dare. Quello che posso dire è che la vicinanza del Direttore Accardi e del Presidente Corsi ci ha messo nelle miliori condizioni per operare sul mercato. Se fosse una prima squadra il voto direi lo dà il campo nell’annata. Qui sarà il campo che lo darà per quest’anno ma saranno anche poi gli anni futuri a dire se gli innesti fatti in questa sessione di mercato saranno stati azzecccati oppure no
Oibiettivo Stagione 2021/22, sempre parlando della Primavera
Dobbiamo fare una premessa.. Dobbiamo resettare il capolavoro che Buscè e i suoi ragazzi hanno fatto lo scorso anno e ripartire senza perdere la nostra dimensione Empoli. Noi non possiamo fare a meno di prendere atto della nostra realtà e quindi il primo punto di partenza deve essere la salvezza, poi una volta raggiunta quella vedremo quali altri traguardi potremo raggiungere, ma il nostro obiettivo primario è quello. Qui siamo una grande famiglia e non possiamo perdere il nostro senso di appartenenza, la nostra passione, la nostra umiltà. Uniltà non a parole, ma con i fatti. Intendo per umiltà la capacità di saper affrontare gli imprevisti, le difficoltà, rimboccandosi le maniche, non facendo polemiche, non cercare alibi. Abbiamo tutto per fare bene perché la Società ha strutturato il Settore Giovanile in maniera davvero professionale, però – ripeto – bisogna rimanere con i piedi per terra e pensare alla salvezza come primo obiettivo oltre che alla crescita ed alla formazione dei nostri ragazzi a 360 gradi da un punto di vista tecnico, fisico, da un punto di vista morale dando loro dei valori. Questo è l’obiettivo che non possiamo perdere. In più sappiamo che dobbiamo giocare una Supercoppa ed una Youth League che sono due avvenimenti di straordinaria importanza. Ma non dobbiamo perdere – ripeto – la notra dimensione. Ti dico ancora che nel mercato e nel migliormento delle strutture la Società ci ha messo nelle condizioni migliori per poter lavorare
Cosa ne pensi del Campionato Primavera a 18 squadre?
Personalmente penso che questo ampliamento fosse fondamentale perché il format di 16 squadre come era strutturato aveva bisogno di più respiro e di inserimento di altre squadre. Ciò renderà sicuramente più competitivo un Campionato che io considero una sorta di Campionato prima squadra. Quando vai ad inserire le retrocessioni cambia il modo di pensare, il modo di vivere il Campionato Anche se siamo sempre un Settore Giovanile, cambia quando sai che il risultato diventa fondamentale per le sorti di una retrocessione o non. Tutto questo rende il Campionato più competitivo. Io dico sempre che aver reso così importante il Campioanto di Primavera 1 diventa quasi una sorta non dico di seconda squadra ma si avvicina molto a questo concetto. E’ talmente alto il livello e molto formativo che penso possano uscire giocatori anche più completi dopo una esperienza in questo Campionato
Lo hai accennato prima: l’Empoli si avvia a disputare per la prima volta nella sua storia la Supercoppa (tra l’altro sarà un derby perché inconterà la Fiorentina….e non sappiamo ancora la data perché la Lega non ha comunicato niente in proposito, n.d.r.) e la Youth League, con il Domžale, prima gara in Slovenia il 29 settembre e ritorno a Empoli il 20 ottobre, Come affrontare tutto questo, con che spirito?
Con grande entusiasmo perché è un evento importante, sia societario sia per i ragazzi, sarà una grande vetrina per la squadra e per loro singoli, per la Società. C’è grande entusiasmo ma, ripeto, cercherenmo di affrontarlo con tutta l’umiltà possibile, andiamo a confrontarci con delle realtà europee. Metteremo il massimo di noi stessi per cercare di essere all’altezza di questa competizione che dobbamo affromtare sì con entusiasmo ma senza perdere di vista chi siamo noi
Per la prima volta l’Empoli ha una squadra nuova: l’Under 18. Sono ragazzi del 2004. Cosa ti aspetti da questa squadra e che tipo di Campionato è ….te lo chiedo perchè non lo conosciamo
E’ il primo anno che l’Empoli parteciperà a questo nuovo Campionato. E’una squadra che ci permette di far crescere gli ex Under 17 (i 2004) in un percorso di formazione che, vista in preparazione dell’anno prossimo per la Primavera, può essere davvero utile poter lavorare ancor un anno in più su questi ragazzi che hanno delle qualità, per migliorarli da un punto di vista tecnico e fisico. Questo per quanto rifuarda i singoli calciatori. Da un punto di vista di squadra lavoreremo per ottenere il massimo nei risultati, come è giusto che sia. E’ un gruppo che ho conosciuto l’anno scorso, nel quale ho fiducia, nel quale riscontro una grande dote che per me è fondamentale: questo grande senso di appartenenza. Il 2004 è un gruppo di ragazzi che sono qua da tanti anni, che da tanti anni giocano insieme, che hanno fatto un percorso qua, e quindi sono convinto chr faranno sudare gli avversari. L’allenatore sarà Fiasconi, che è un ex Settore Giovanile dell’Empoli, quindi anche lui conosce il mondo Empoli, l’ha vissuto, è cresciuto qua e quindi sicuramente saprà dare qualcosa in più anche lui
Rimangono le squadre Under 17, Under 16, Under 15 che – causa pandemia – hanno avuto un anno che a definirlo travagliato è poco. Quest’anno – incrociamo le dita – si spera che tutto vada al meglio. Questi ragazzi come li vedi rispetto al problema che stanno vivendo, come lo stanno affrontando dal punto di vista di calciatori, più che di ragazzi?
Il periodo della pandemia che abbiamo vissuto tutti noi sicuramente ha rallentato il percorsi di crescita dei ragazzi che negli ultimi 2 anni hanno giocato molto meno rispetto a quello che avrebbero fatto in condizioni normali. Ce lo siamo detto più volte. Abbiamo cambiato il nostro modo di vivere. A loro sono cambiate le abitudini, però sono ragazzi che sanno rimodellarsi al nuovo modo al quale sono stato costretti a rimodellare la loro vita quotidiana. Sono ragazzi che abbiamo cercato sempre di fare allenare il più possibile, anche nei momenti difficili, di far loro perdere meno campo possibile, ma sono stati due anni difficili per tutti
Un’ ultima cosa. E’ il tuo secondo anno a Empoli. Come vive Federico Bargagna questa sua avventura professionale?
La vivo come vi avevo detto un anno fa. Per chi è cresciuto qua, da calciatore come me – anche se poi la carriera nelle prime squadre non è stata importantissima – ma avendo vissuto il Settore Giovanile ed essendo poi tornato qua come Dirigente…lo so che quello che dico può sembrare riduttivo o che io non abbia ambizioni… per me questo è un punto di arrivo. Io sono strafelice di essere qui, dell’opportunità che mi è stata data. Dentro di me poi, insieme a tutti i miei collaboratori a partire da Matteo Silvestri, cerchiamo dentro di noi di alzare l’asticella per cercare di essere all’altezza di questa Società e dit tutti quelli che ci hanno preceduto perché qui il Settore Giovanile dell’Empoli sono trent’anni che scrive pagine importanti nella storia del calcio italiano. Quindi dentro di noi dobbiamo alzare la nostra asticella per essere all’altezza della situazione. Io lo vivo come un gran momento, Poi ho avuto la fortuna di cindividere con Antoinio Buscè il percorso della Primavera. Per noi Antonio è un valore aggiunto, non tanto nella vittoria quanto nella formzione e nella crescita dei calciatori. E’ stato quindi davvero un anno imprtante, Tengo a sottolneare che la Primavera è stata qualcosa di straordinario ma dentro di noi sappiamo che in altre situazioni abbiamo da migliorare molto. So che ho tanta strada da fare
Fiasconi grande tecnico e soprattutto grande persona