Come si evince dalle ultime assemblee di Lega, la Serie A è al lavoro per un cambio di format. “Calcio e Finanza” è entrato in possesso di uno studio a opera proprio della Lega Serie A che contiene le “prime riflessioni su possibili format alternativi per il campionato di Serie A”. Nel documento viene analizzato con attenzione anche il punto relativo “ai possibili scenari ipotizzabili nell’ipotesi di cambiamento di format della Serie A analizzando i punti di attenzione e i possibili benefici per i club”. Ragionamenti questi che portano – come si legge su Calcio e Finanza – a 4 scenari: dal mantenimento del format attuale a 20 squadre fino a un campionato a 16 club, passando per un format a 18 squadre con playout tra la penultima di A e la seconda di B e playoff tra le top 4, fino a un format a 18 squadre, ma con i soli playout e senza playoff. La stagione 2021/2022 dovrebbe essere – si legge nel documento – l’ultima con il format attuale, mentre le stagioni 2022/2023 e 2023/2024 saranno di transizione fino alla “nuova Serie A” che dovrebbe prendere il via nel 2024-2025.
“È tempo di cambiare per dare una prospettiva di lungo termine al calcio italiano”. È questo il pensiero espresso dal presidente della Figc Gabriele Gravina durante il Consiglio federale, nel quale sono stati affrontati come argomenti principali quello relativo alla riforma dei campionati e alle domande di riammissione e di ripescaggio. “Serie A a 18 o 20 squadre? Parlare di numeri non mi affascina”, ha esordito Gravina. Che sulla riforma dai campionati ha poi aggiunto: “Prevede non solo un cambio di format. Parliamo di una vera e propria rivoluzione con un impatto a livello di sostenibilità e stabilità del sistema. Tre livelli di professionismo non sono più sostenibili. Ho proposto una fusione tra la Serie B e la Serie C dal 2024/25 per arrivare a condizioni di sostenibilità migliori del sistema”. A novembre si svolgerà un’Assemblea straordinaria della Figc per aggiornare lo Statuto e il progetto, sviluppato su più annualità, prevede la creazione, a partire dalla stagione 2022/23, di una C Elite e di una D Elite, “per aggredire una delle criticità economiche più grandi del sistema: il salto di categoria”.
Praticamente toglieranno piccole realtà come la nostra per fare una sorta di super lega all’Italiana come vuole la RUBENTUS e le altre Strisciate…che amarezza e che schifo!!!
Che schifo. Promozioni e retrocessioni sono il sale del calcio e questi le vogliono levare. Idioti
Ma non c’ e’ scritto che tolgono le promozioni e le retrocessioni
Se levate promozioni e retrocessioni nulla avrebbe più senso.
Modo giusto per aumentare il divario fra B ed A e limitare le promozioni. Solita cagat@ all’italiana, per proteggere lo status quo delle strisciate e delle affiliate.
Io sarei anche favorevole ad una A a 18 squadre però con 4 retrocessioni (con quattordicesima e quindicesima che si giocano i playout ). Solo così puoi permettere più ricircolo in A, dando sostenibilità a tutti i club e soprattutto più competitività nella serie maggiore.
I playoff scudetto che hanno paventato sono una boiata all’americana che non ha nessun senso di esistere nel calcio.
Riforma orribile ed inutile, che non migliora assolutamente niente in B o in C, anzi aumenta il divario.
A parte l’attendibilità di “Calcio e finanza” e dello stesso documento richiamato, sembra che l’unico vantaggio nel diminuire il numero delle squadre della serie A, sia quello di una migliore flessibilità nella programmazione del calendario, considerando gli impegni europei; per il resto son tutti svantaggi, soprattutto negli incassi, minor incontri e minor introiti televisivi e la maggioranza delle squadre non è chiaramente daccordo. Poi fare fare playout fra la A e la B, è da rincoglioniti.
Ci sarebbe una soluzione a tutto questo ,un limite agli ingaggi del mondo del calcio a partire da calciatori allenatori e procuratori ,altrimenti tutti a lavorare in fabbrica a 1200 euro al mese se trovano il posto .
Mi associo, riduci stipendi a calciatori e allenatori e riduci i compensi ai procuratori e i conti tornano nuovamente.
…proporrei, al posto delle calssiche porte, di inserire quelle del rugby, così aumenteranno goal e lo spettacolo ne beneficierà
……..ma andate a ca..re vai
Un calcio ormai arrivato a limiti insopportabili per tante piccole realtà e che permette alle grandi società di indebitarsi a dismisura. Procuratori che … bè lasciamoli perdere che è meglio … Ma come si può dare un ingaggio netto di 31 milioni ad un giocatore di calcio … è una cosa scandalosa (anche se può avere dei ritorni … tipo vendite di magliette con il suo nome … ma direi soprattutto il primo anno). E’ un calcio che deve ridimensionarsi in tutti i suoi aspetti e che deve tornare a riproporre giocatori del luogo e non tutti questi stranieri … che se vai a vedere bene non ce ne sono più di due o tre per squadra in grado di fare la differenza e purtroppo anche noi non siamo esenti da ciò … visto che in prima squadra e in primavera di stranieri ce ne abbiamo diversi … E nonostante questo … le coppe le portano a casa le altre squadre straniere. Ma ormai … si sa … siamo in Europa … conta l’Europa e intanto il Chievo … dopo aver disputato 10 anni di serie A in maniera continuativa … si è fatto 2 anni di B e adesso … CIAO CIAO CHIEVO. Teniamocelo stretto questo piccolo- grande Empoli e se il nostro destino ancora per molti anni sarà barcamenarci tra A e B … bisogna esserne contenti … e parecchio!
Dimenticavo gli ingaggi degli allenatori … che oltretutto guadagnano in diversi casi ben più dei giocatori … nemmeno scendessero loro in campo … a durar fatica!
Ma non si accorgono che il problema sono gli ingaggi non più sostenibili di giocatori ed allenatori? per la serie A quanto meno.
Ci dovrebbe essere un sistema mutualistico dei diritti Tv che invece dovrebbe far salvare le società di serie C dove ci sono squadre e città storiche nel calcio.
Errori di programmazione, spese sbagliate e dopo aver tagliato una serie professionistica unendo ex C1 e C2 ora addirittura pensano a unire serie B e serie C.
Si può essere professionisti con salari da 20/30/40/50mila euro annuali se le società non ti falliscono in corso d’anno.
Con la scusa delle troppe partite che portano a più infortuni (ma le rose di 25/30 giocatori a che servono?) vorrebbero ridurre le squadre di serie A per non spartirsi la stessa torta fra meno commensali ed avere una serie A più vicina alla NBA che ai vecchi campionati degli anni 80/90 con 4 retrocessioni.
Fare uno spareggio stile Bundesliga fra la terz’ultima della massima serie e la terza della seconda serie andrebbe a sciupare il format della serie B che funziona abbastanza bene.
Che brutte prospettive!
Che tristezza!
se vogliono cambiare la meglio e’ il modello tedesco, 18 squadre piu’ play out fra terza di serie B e terzultima di Serie A. pero’ vaglielo a spiegare alle televisioni che ci sono 4 giornate in meno l’anno e soprattuto una partita in meno a giornata. 380 partite contro 306+2. I play off sono una cavolata estrema, fatti a fine stagione con le squadre stanche non hanno senso. E’ vero che probabilmente tutti a fine stagione hanno qualcosa da dire ma che l’ottava possa arrivare a vincere lo scudetto lo trovo ridicolo.
Scusate, ma in nessuna parte dell’articolo c’e’ scritto di togliere le promozioni/retrocessioni
Il calcio batte cassa allo stato perché in crisi è proprio il colmo mentre in serie A ci sono giocatori che guadagnano 31 milioni di euro allenatori e procuratori che prendono ingaggi che l’Empoli ci si manterrebbe per 20 anni e che fanno poverini ,chiedono soldi allo stato e quindi ai cittadini ,rincarano biglietti per entrare allo stadio in TV è tutto a pagamento ,per me possono fallire tutti nel mondo del calcio noi comuni cittadini ci si fa un c…o così per arrivare a fine mese e questi viaggiano con la Ferrari e piangono ,ma che vadano a fan domo!!