Abbiamo scambiato alcune battute con il collega di “reggionelpallone”, Antonio Calafiore, per capire qualcosa in più sulla Reggina nostra prossima avversaria in campionato:
Sette punti nelle prime sei gare, centro classifica. Inizio di stagione da bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per la Reggina?
“Considerando l’ostilità del campionato di Serie B, quest’anno ancor più competitivo rispetto al solito, il bicchiere può considerarsi mezzo pieno. La squadra avrebbe potuto ottene due vittorie in più nei match pareggiati contro Virtus Entella e Cosenza, gare in cui si è creato molto ma concretizzato davvero poco e per le quali si può tranquillamente parlare di 4 punti persi. D’altro canto, contro il Pordenone è arrivato un pareggio in extremis che ha evitato la sconfitta, grazie ad una rete fortunosa al 90′. Ad oggi, si può parlare di rendimento costante, specie nelle prestazioni, dove gli amaranto hanno fatto vedere delle belle cose ma al contempo sono emersi anche degli aspetti su cui migliorare.”
Da neopromossa è chiaro che mantenere la categoria è l’obiettivo primario ma la B regala sempre qualche sorpresa. La Reggina, a tuo avviso, ha le carte in regola per essere quella sorpresa?
“A detta dei dirigenti amaranto, la squadra è stata costruita con l’obiettivo di dare fastidio a tutte le altre, ma si sa che dietro questa frase c’è un obiettivo chiaro ed è quello di arrivare quantomeno in zona play-off, che sarebbe comunque un gran risultato per una neopromossa. Detto ciò, personalmente penso che la Reggina sarà una delle sorprese di questo campionato, sia per i giocatori interessanti che ha in rosa e sia per le potenzialità della squadra in sé. Tuttavia, andrei cauto nel lanciare gli amaranto come squadra candidata per la promozione diretta, dal momento in cui, ad oggi, vi è ancora molto su cui lavorare.”
Quello di Empoli è sempre stato un campo tosto per i vostri colori e l’Empoli sembra star bene. Quali le insidie maggiori della gara e quale il giocatore che toglieresti agli azzurri?
“In effetti il Castellani non è proprio uno stadio “prolifico” per la Reggina, ma il calcio ci insegna che ogni partita ha una storia a sé, dal momento in cui con il passare degli anni spesso gli interpreti cambiano. Si incontreranno due squadre toste, l’Empoli è in gran forma, ma credo che la Reggina dovrà temere in primis se stessa. Contro un avversario di alto livello come l’Empoli, gli amaranto dovranno ridurre al minimo gli errori, specie in fase di finalizzazione. È chiaro che i calciatori azzurri non sono da sottovalutare: mi viene in mente un certo Andrea La Mantia, che personalmente ritengo uno degli attaccanti più forti della categoria. Probabilmente con un giocatore come lui, abituato a fare tanti gol in B, la Reggina avrebbe concretizzato di più in queste giornate. È un centravanti che Loiacono e compagni dovranno cercare di limitare il più possibile.”
Restando in tema di giocatori, quanto peserà l’assenza di Menez?
“Perdere un giocatore del suo calibro non è mai bello, per cui credo che l’assenza potrebbe pesare abbastanza. Dopo quella con il Pordenone, sarà la seconda gara della Reggina senza il francese, ma con una differenza: se contro i ramarri Toscano si è ritrovato ad avere soluzioni offensive decimate (Denis, Lafferty e Vasic i soli attaccanti), per la gara di sabato contro i toscani il tecnico reggino potrà contare anche su Rigoberto Rivas, un trequartista di grande velocità e propensione all’attacco. A Pordenone, inoltre, la squadra è andata in netta difficoltà nella ripresa e gli attaccanti non hanno praticamente mai tirato in porta, ciò che invece Ménez tenta sempre di fare. Spesso si lascia andare a qualche individualismo di troppo, che a volte può essere un’arma a doppio taglio, ma la classifica marcatori dice che è l’unico attaccante della Reggina ad essere andato in gol (due volte, per giunta)“
Quale potrebbe essere l’undici amaranto di sabato pomeriggio?
“3-4-1-2: Plizzari; Loiacono, Cionek, Delprato; Rolando, Bianchi, Crisetig, Liotti; Bellomo; Denis, Lafferty.”