Ci siamo, siamo arrivati al giorno in cui non si puo’ sbagliare, il giorno in cui quella tanto chiacchierata opportunità che si è ripresentata con la ripresa della stagione dovrà essere colta. A Venezia, in un campo non scontato e che nella storia spesso ci ha voltato le spalle, l’Empoli di Pasquale Marino ha l’obbligo di vincere per poter continuare a cullare sogni importanti ma, soprattutto, per poter avere una credibilità forte in questo finale di stagione. Siamo più forti di loro. Come direbbe il nostro amico Maurizio Sarri, sono di fronte due fatturati ben distanti, due squadre con valori ed ambizioni diametralmente opposti, ed oggi questo dovrà assolutamente essere messo in mostra nei novanta minuti di gioco. Se questo, come assolutamente non crediamo, dovesse creare pressioni ed ansie, beh, sarebbe un bel problema.
Di fatto il lockdown per l’Empoli non è finito. Tre gare giocate dalla ripartenza della stagione e nessuna vittoria. Vero, in mezzo c’è stato lo schiacciasassi Benevento e quel pareggio è da prendere con grande soddisfazione anche alla luce di una prestazione assolutamente sufficiente. Ma resta poco, clamorosamente poco, quello che gli azzurri hanno offerto fin qui, sapendo di doversi giocare queste partite finali con l’obiettivo minimo di un buon posto nei playoff per andare a prendersi negli spareggi la serie A. Si perchè quello resta l’obiettivo della stagione, l’obiettivo della società che tra estate ed inverno ha costruito una delle squadre più ricche di sempre. Anche lo stesso Marino, se pur con i suoi modi sempre galanti, non le ha mandate a dire ed ha fatto capire che le aspettative (anche le sue) son ben altre. Per questo in settimana, al ritorno dalla trasferta di Pescara, c’è stato un confronto tra società, staff tecnico e squadra. Le parole sono ovviamente e segretamente rimaste nell’antro degli spogliatoio, ma è chiaro che non ci possiamo più permettere di sbagliare. Quando diciamo sbagliare, cinicamente ci riferiamo al risultato finale perchè adesso è quello e solo quello a contare. Le prestazioni, si, certo, per l’amor del cielo ma non verranno raccontate negli anni e soprattutto in questo sport non si vince “ai punti”.
Ed allora al “Penzo”, dove ci sono ancora dei conti in sospeso, l’Empoli dovrà andare a riprendersi quella vittoria che manca dalla sfida esterna di Cremona e con quella dare un segnale forte e chiaro al campionato. L’Empoli c’è, l’Empoli vuole rompere le scatole, l’Empoli vuole andare ai playoff, L’Empoli….. Soprattutto in avanti ci aspettiamo un cambio di passo importante, con gli attaccanti a fare quella differenza che troppo poco quest’anno è stata fatta. Capiremo soltanto in serata quali saranno i giocatori a comporre il trio iniziale offensivo, con la certezza che ancora una volta La Mantia (tanto atteso e voluto quanto per adesso non pervenuto) non ci sarà per quella noia che lo affligge da un po’. Magari potrebbe essere quel Moreo, che a parti inverse decise l’ultima sfida veneziana tra le due compagini, a dare la stoccata decisiva. Potrebbe essere Tutino, assieme a Brignoli l’unico ad aver addosso le caratteristiche di leader in questa squadra, a rispolverare i colpi magici visti prima di marzo. Oppure non dispiacerebbe rivedere il vero Mancuso, quello di Pescara e quello delle ultime apparizioni prima del lockdown. Si, il lockdown, lo abbiamo già chiamato in causa e stasera anche calcisticamente per i colori azzurri dovrà cadere questa condizione. Che il 3 Luglio sia per l’Empoli quello che per molti è stato il 4 maggio.
Ancora crediamo alla A? Pensiamo invece a chiudere l’anno con dignità…. il rimpianto è di questa e della passata stagione …. scelte sbagliate, 4 mercati fatti per fare 4 squadre diverse … tanti, troppi allenatori, ma non si è creduto fino in fondo a nessuno di loro.
Ma il Pres. cosa vuole?
…normalmente la colpa ricadrebbe sul DS, con una liquidità più che discreta a disposizione, negli ultimi due anni non è riuscito a tirare su una squadra (attenzione, sottolineo squadra, non grandi giocatori….è c’è un abisso); però, visto che più volte il presidente ha tenuto ad evidenziare che, alla fine, l’avvallo definitivo lo dà sempre lui, direi che sono in fallo entrambi.
Davvero: Basta. Un se pole più di sentì questo ritornello stantìo. E un siamo, da Serie A. O che un sè ancora capito? Inutile tutte le volte dire che “è la partita decisiva”. Basta. Abbiate pietà!
Non condivido, la squadra è stata costruita per andare in serie A e deve essere giudicata da questo punto di vista. Se non si va in A è un fallimento di questa dirigenza (il secondo di fila) e questo deve essere evidenziato. Pietà la devono avere loro di noi.
ora Carlo fallimento la scorsa stagione mi sembra troppo. Quando una piccola realtà come Empoli sta in serie A e retrocede per mezzo punto non parlerei di fallimento. Sicuramente anche l’anno scorso alcuni errori soso stati fatti, ma se retrocedi all’ultimo tuffo puo’ starci. Non puo’ essere tutto sbagliato. Il problema è invece quest’anno, qui si che si rasentano le comiche, troppi nomi, troppi soldi, troppe figurine, ed è un discorso generale che ce lo portiamo dietro dal 2017 con Martusciello e l’acquisto di Gilardino. Empoli non è piazza da grandi nome, Empoli deve avere la squadra abbastanza scarsa e da li viene fuori ( quando possibile ) il grande risultato. Dobbiamo tornare ad abbassare l’asticella, ripeto non sempre puoi troare l’anno fantastico del 2018 con immediato ritorno su, gioco fantastico e tutti i record battuti
Fallimento perchè quando fai il più grande acquisto della tua storia, si parla di quattrini ovviamente non di classe, e ti riempi la bocca di tanti discorsi andando a giro con tre direttori, se vai in B fallisci. E poi dai, l’Empoli non è retrocesso a San Siro all’ultima, anzi se avuto culo a giocarla quella partita, l’Empoli è retrocesso perdendo con Spal, Genoa, Bologna etc.. Il Torino, la Samp ed anche la Fiorentina ci hanno regalato nove punti che ci hanno permesso poi di giocare quella partita al cardiopalma.
Carlo Marx, con tutto il rispetto, siamo retrocessi quando hanno deciso di esonerare il nonno.
E purtroppo se ne sono pentiti troppo tardi.
Quanto hai regali di cui parli (bisogna avere le prove x sostenerlo pubblicamente), la tua memoria corta si è dimenticata di come fece i punti Cappellino.
E siccome alla lunga il gioco paga, il ritorno di Aurelio te l’ha dimostrato.
Ah, già, a Ferrara, in superiorità numerica, con un gol di vantaggio, c’era il nonno in panchina a prendersi gol in contropiede.
Ah già, a Cagliari c’era il nonno in panchina a beccarsi il gol all’ultimo.
Veramente anch’io non capisco davvero il presidente. Ma c’è sempre o davvero non conta piu nulla?? Boh. Sono senza parole.
Quello che mi domando è: “Ma un tifoso azzurro cosa dovrebbe fare allora?” … O se ne va al mare e smette di commentare in maniera negativa qui su Pianeta, oppure sarà meglio che faccia il tifoso e fino all’ultimo rimanga aggrappato al sogno play off con la speranza anche di andare in A. Intanto chiudere con dignità significa arrivare almeno ai play off e non sicuramente di salvarci … o si ha paura anche di retrocedere? (mi pare che la rimonta ci ha portato più vicini ai play off che ai play out …o no? Addirittura prima della partita con il Trapani nei play off c’eravamo noi e non il Chievo). Una squadra deve giocare per raggiungere un obbiettivo sennò inutile scendere in campo. E il tifoso deve fare il tifoso e crederci sempre …finchè matematica non dica il contrario … sennò che tifoso è? Non è un periodo positivo, ma niente vieta che diventi positivo ….
Stasera si vince facile ma se no dovesse andare così, tanto è venerdi sera e siamo tutti a giro, aspettiamo la squadra allo stadio.
Come da un anno a questa parte “la prossima sarà la partita del riscatto”. Che delusione questa annata, squadra assurda e la più forte della che si trova a pareggiare con la real Spezia e l’atletico Pescara. Oggi conta soltanto vincere, se non vinciamo per favore evitiamo di dare la sfilza di 6 in pagella, di fare analisi varie e articoli senza senso. Oggi deve finire 0-2 1-3 0-3 non in altri modi. Svegliamoci!
A me in un campionato lungo come la B, ancor più lungo quest’anno, dove in fondo tutte sono partite importanti, ma dove di decisivo c’è solo l’aver continuità di risultati a me sembra eccessivo caricarla di questo valore. Non è da dentro o fuori o lo è come lo era La Spezia o Pescara.
Tutto dipende dall’ obiettivo, ma faccio un esempio: Non dovesse arrivare la vittoria, ma un pareggio, cosa dobbiamo fare, sfogarci per quello che non è stato fatto in 9 mesi? Occorre equilibrio e capire che la stagione finisce a Livorno e forse più avanti (anche se dubito).
C’è una partita importante nella quale all’andata abbiamo avuto grandi difficoltà e pareggiata con fortuna, se dovessimo giocare una partita discreta e pareggiarla io non me la sentirei di essere catastrofico, gli errori fatti sono tanti e onestamente l’errore è stato anche dei media locali che hanno dato troppe credenziali ad una squadra buona, ma non ottima e che onestamente è stata sopravvalutata sia ad agosto che a gennaio, soprattutto contando il fatto che la continuità di allenamenti, di guida tecnica, di schemi, di conoscenze, di affidabilità ecc.
Ma scherziamo? Se avessimo avuto la situazione dell’anno dello spareggio col vicenza poteva avere un senso questo commento ma visto il valore della rosa di settembre e ancor più dopo gennaio e vista la pochezza di questa serie B come si fa a dire “Mi sembra eccessivo caricarla di questo valore” ??? Stasera non esiste altro risultato se non la vittoria, il resto sono discorsi che si porta via il vento. Condivido invece la seconda parte dove fai un appunto alla stampa locale ma non possiamo dire di non essere tra i più forti almeno sulla carta dai… ci sono davanti squadre assurde con giocatori imbarazzanti.
sono più importanti che avere nomi in serie B
Un pareggio e siamo praticamente salvi