Il tecnico azzurro Alessandro Pistolesi, ha rilasciato un intervista alla rivista “Il Nuovo Calcio” parlando della sua avventura con l’Empoli Ladies.
Da quanti anni lavora a Empoli/Castelfranco Mister? Non l’ha mai sfiorata l’idea di cambiare?
“Alleno ininterrottamente nel femminile da 35 anni ormai, tra G.S. La Piazza, Valdarno e Castelfranco fino a quando l’Empoli Ladies non ne ha rilevato le quote. Rimango qui perché mi identifico appieno nei valori e nella passione che trasmette questo calcio”
Tra l’altro ha ricevuto un riconoscimento unico: la panchina d’argento. Che emozione è stata?
“Ritrovarmi in un contesto del genere. al fianco di allenatori importanti, è stato eccezionale e una grandissima soddisfazione. Arrivato a quel punto ho pensato che me lo fossi meritato”
Dopo aver riassaporato la Serie A, siete scivolati in cadetteria. Che peso ha avuto questa retrocessione?
“In realtà non l’abbiamo considerata come una sconfitta. L’abbiamo vissuta come una tappa lungo un percorso di crescita: può capitare una sosta durante un cammino come il nostro, ciò che conta è prenderla per il verso giusto. Può prepararti al meglio in vista di quel salto di qualità necessario per giocare ad alti livelli.”
Ma dopo un anno di “pausa” siete tornati…
” Dodici mesi fa abbiamo portato a termine una stagione incredibile, rincorrendo un’Inter super e finendo al secondo posto. Oggi, invece, proseguiamo sulla strada tracciata da 7-8 anni a questa parte e ne stiamo raccogliendo i frutti. E poi abbiamo avuto anche meno paura rispetto alla passata esperienza in A…”
Giocatrici come la Hjohlman, Baldi e Simonetti le stanno dando una grossa mano in ottica salvezza…
“Assolutamente. Rachele Baldi è con me da 7 anni ed è una giocatrice da Serie A. Jenny Hjohlman è stata una scoperta incredibile, non tanto per il tasso tecnico, che conoscevo, ma dal punto di vista umano. Infine, Flaminia Simonetti, che è un talento indiscusso, abbiamo avuto la fortuna di prelevarla dalla Roma e si è integrata benissimo in squadra”
Poi ci sono Prugna e Di Guglielmo, rispettivamente Capitano e vicecapitano dell’Empoli, cresciute calcisticamente insieme. Questo aspetto può fare la differenza?
“Senz’altro. Cecilia Prugna e Lucia Di Guglielmo hanno una storia parallela incredibile, hanno addirittura esordito in Under 23 insieme. Sono due predestinate: Lucia a soli 19 anni ha messo per la prima volta la fascia la braccio….ha una personalità e un carattere da vendere. Così come la stessa Cecilia, dalle qualità tecniche enormi.”
Oltre alle giocatrici, qual è la vostra forza?
” Il segreto delle mie ragazze è che hanno una dedizione al lavoro incredibile. E solo con un entusiasmo così e una voglia costante di lavorare e migliorarsi si può pensare di andare lontano.”
Riuscite a vincere anche match ostici sulla carta. Prendiamo la vittoria col Milan nel girone di andata: cos’è successo?
” Da tempo sapevo che avremmo fatto un risultato importante con una big ed è arrivato proprio con il Milan in trasferta. Forse ci hanno un po’ sottovalutati, ma noi abbiamo fatto la partita perfetta. Rispetto alle gare disputate con Juve e Roma, abbiamo capitalizzato bene gli episodi avuti nel match e ci siamo ritrovati sul 2-0 a 10′ dalla fine. E’ finita 2-1 solo perché le avversarie hanno segnato a tempo scaduto…”
Una vittoria di sostanza che dà grande fiducia in vista del futuro…
” Se giochiamo così possiamo pensare di infastidire anche le grandi. Ma dobbiamo ancora crescere, il gruppo è molto giovane e l’età media si aggira attorno ai 21-22 anni….”
Quali sono i vostri obiettivi?
” Vorrei tenermi stretto questo gruppo ancora per un po’. E’ vero, c’è tanto da fare e qualche elemento può avere offerte importanti, ma so che rimanendo uniti potremmo arrivare veramente in alto, anche in termini di classifica.”
Cambiamo argomento: com’è iniziato il suo percorso da allenatore?
” E’ cominciato tutto per caso. Avevo poco più di 20 anni e giocavo ancora, quando alcune mie amiche e fidanzate di amici hanno creato una squadra quasi per scherzo. Io mi sono fatto avanti per allenarle, almeno fino a quando non avrebbero trovato un tecnico in pianta stabile.”ù
In una parola, come giudica queste ragazze?
” Professioniste, pur non essendolo sulla carta. Parliamo di gente che lavora e studia tutto il giorno e che fa i salti mortali per dedicarsi allo sport ai massimi livelli. E ne curano ogni aspetto: l’alimentazione , gli allenamenti, la vita privata…sono dedite alla loro passione!”.