Perugia – Empoli…il giorno dopo

Da Perugia a Perugia. Dopo 18 giornate l’Empoli (l’ultima volta fu proprio con gli umbri al “Castellani” il 28 settembre scorso)  torna a non prendere gol e porta a casa tre punti che proiettano gli azzurri in zona play off: aggancio al Pordenone riuscito e sabato prossimo scontro diretto in casa. L’Empoli, per la seconda volta di fila, trova il gol- vittoria nei minuti finali, nel momento forse migliore del Perugia, in un secondo tempo molto complicato per la truppa di mister Marino. Un primo tempo ben giocato ed una ripresa che è stata praticamente, nella quasi totalità, di marca umbra anche se poi, se andiamo a guardare sul taccuino, vere e proprie occasioni da gol i grifoni non ne hanno avute, a meno che non si considerino tali il tiro di Iemmello che impatta su Sierralta al 63’, a pochi metri da Bucchi, e il colpo di testa di Rajkovic all’84’, che anticipa  Balkovec e spedisce sopra la traversa.

La novità del modulo proposto da Cosmi, un inedito 4.3.3, non porta fortuna agli umbri e li costringe ad un primo tempo da prigionieri nella ragnatela azzurra che parte da Ricci e trova sponde nel duo di centrocampo Henderson e Frattesi per creare più di un fastidio alla retroguardia avversaria. Ci vuole un palo su tiro di La Mantia ed un miracolo di Vicari all’8’ e ci vogliono anche la testardaggine di Tutino che inesorabilmente impatta sulla muraglia rossa, una certa confusione in fascia di Bajrami e una non brillante prova (palo escluso) di La Mantia che non danno efficace sbocco offensivo al gran lavoro del centrocampo per impedire che gli azzurri chiudano il primo tempo in un vantaggio che sarebbe strameritato. Si vede poco, va detto, la spinta sulel corsie esterne di Balkovec e di Fiamozzi, pur non molto impegnati dai loro dirimpettai, ai quali comunque non concedono praticamente niente.

La ripresa dà la sensazione, come si dice, di un Empoli rimasto negli spogliatoi. La squadra sembra smarrita e confusa ed il Perugia affonda sull’accelleratore costringendo gli azzurri ad un faticoso gioco difensivo. E forse oggi la miglior risposta viene proprio dal reparto arretrato dove, anche senza l’oobligo di fare cose eccezionali, ci sono ordine e disciplina tattica che bagnano le polveri del capocannoniere Iemmello e dei suo compagni di reparto, anche se questo costa – lo abbiamo detto – una minor spinta degli esterni.

Il gol arriva su una bella azione, iniziata da un recupero di Ciciretti (subentrato al 63’ ad un non brillante Bajrami) che serve Fiamozzi sulla corsia di destra e il terzino, in una sua rara propiezione offensive, arriva sul fondo e spedisce sul secondo palo dove Frattesi si fa trovare pronto alla deviazione in rete.

La spenta ripresa degli azzurri poteva costare cara: qualcosa su cui riflettere! Anche perché i primi 45’ sono stati giocati con grande personalità e qualità, il che non spiega la cesura verificatasi nel gioco empolese dopo il riposo.

Adesso, dopo quattro vittorie di fila e dopo (finalmente!) una gara conclusa senza subire gol, è lecito guardare in alto. A partite dalla gara di sabato prossimo (Coronavirus permettendo…facciamo gli scongiuri del caso!) dove troveremo un Pordenone che all’andata vide l’inizio del declino azzurro. Un’occasione per una vendetta sportiva e per dare un chiaro ed inequivocabile segnale che il declino è davvero finito.