a cura di Claudio “Freccia”
Gruppi/crew esistenti: Brigata Speloncia (si chiama così in onore di Claudio Natale, detto “Speloncia”, o “zio Spelo”, vecchio ultrà carismatico scomparso nel 2003; quelli della “Brigata Speloncia” sono le ex “Teste Marotte”. Il gruppo è di destra ma non fa assolutamente politica allo stadio), Via Armenia 5r (era l’indirizzo della sede della “Fossa dei Grifoni”, il nome al gruppo è stato dato in onore ad essa; fa la sua prima uscita ufficiale a Bologna il 20 marzo 2011; stampano una fanzine molto bella, rinnovata nel 2015), Old Block 1973, G.A.V.(Gruppo Andrea Verrina) 2003, Collettivo Rossoblù (il 21 febbraio 2015, tra l’euforia e l’adrenalina di un derby serale rinviato poi per pioggia, fa la sua prima comparsa in Gradinata il loro vessillo, nella zona di sinistra guardando la Nord), I Caruggi, Giovani 5r, Gruppo Meroni, Sette Settembre, Guaps, Ringhiera Ostile 1893, Ragazzi Struppa, Figgi dö Zena Supporters Genoa 1983, Skinheads Genoa 1985, East Coast, San Teodoro Rule, Camalli, Quelli di una Volta, III° Anello, East Gate, Zena 1893, Ciassa Manin, Casanova Valtrebbia, Sezione Milano, Only You, Duri a Morire, Tranvieri Instabili, Levante Rossoblù, Noi di Sampierdarena, Savona Rossoblù, Via Napoli, Ciavai, Vortice Group, Ciucchi da Bira Serra Riccò, Banda Matuzalem, Up The Scarves, SD5, 1893 Gruppo Banana, RenSen, Sez.Levante, Old Style 1893, Morbo, Nati Grifoni, Portuali Voltri, Fulvio c’è, Happy Kaos, Ciao da, III° Palo da Sinistra.
Settore: Gradinata Nord
Gemellaggi/Amicizie: –Napoli: gemellaggio forte, ben solido, uno dei più vecchi del panorama ultrà italiano, che lega più che due tifoserie, due città intere, nato per la precisione il 16 maggio 1982, quando al S. Paolo di Napoli si incontrarono le due squadre per l’ultimo turno di campionato. La posizione del Napoli era buona, tranquilla, mentre il Genoa era messo male, dovendo fare almeno un punto per rimanere in Serie A. Destino volle che, poco prima del 90°, il Genoa, che perdeva 2-1, pareggiasse e condannasse il Milan, di scena a Cesena (vinse 3-2), che si sarebbe salvato se il Napoli avesse vinto. Tutti i partenopei, per l’intera durata dell’incontro, sostennero il Genoa, vista la forte rivalità coi milanisti ed al termine dell’incontro, tifosi partenopei e rossoblù festeggiarono la salvezza del Genoa insieme facendo nascere la bellissima amicizia. Nel gennaio ’92 rinnovato con un bellissimo spettacolo il gemellaggio. Innumerevoli davvero le visite reciproche e gli scambi di cortesia nel tempo. Striscione “Fedayn Napoli” esposto in Genoa-Liverpool, Coppa Uefa 91/92. In Napoli-Genoa 94/95 tante le bandiere azzurre a ricordare Vincenzo Claudio Spagnolo: il gemellaggio viene rinsaldato dalla solidarietà, in campo e sugli spalti. Lo stendardo “Napoli ‘82”, esposto all’incirca tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000, ricordava l’anno di nascita del gemellaggio coi napoletani, che fu rinnovato in campo e sugli spalti a Napoli anche nel 2003/04, con sbandierata e striscioni quali “Orgogliosi dei fratelli napoletani” e “Leali all’amicizia con il Grifone vicini al vostro dolore…Speloncia nel cuore!!”. A Genova, nello stesso anno, solito copione per un’amicizia intramontabile: delegazioni di tifosi delle due squadre fanno il giro del campo con enormi bandieroni e con striscioni solidali. Tanti sugli spalti i genoani che hanno sia la sciarpa rossoblù che quella azzurra, oppure cappellino del Napoli e maglia del Genoa, coi tifosi ospiti che occupano la Gradinata Sud mischiati ai rossoblù. I genoani a Napoli nel 2008/09 esposero gli striscioni “Due città con la stessa mentalità siamo l’orgoglio del vero mondo ultrà” e “Uniti in eterno da un profondo legame, combattiamo insieme per un solo ideale”. Genoa-Napoli 2008/09 si giocò senza i tifosi napoletani, per un’assurda decisione dell’Osservatorio del Viminale che vietò la trasferta agli ospiti. Esposto lo striscione sulle tribune “Osservatorio: il vostro continuo monitoraggio ha dimenticato 26 anni di gemellaggio”. Davvero molto bello lo striscione “I divieti rovinano la partita, non questa amicizia che dura da una vita!!!” esposto dai genoani in Genoa-Napoli 2013/14. Così come “Genoa-Napoli: non importa il risultato conta solo il nostro amore”, sempre dei genoani a Napoli 13/14. I Napoletani nel 2013/14 esposero la scritta in Curva A “La vittoria sta alla base del pallone…si fischia, si canta per pura passione! Rispetto e amicizia non hanno distanza…partenopei e Grifoni eterna fratellanza!”. Per Genoa-Napoli 14/15, prima giornata di campionato, si rinnova il gemellaggio nel nome di Ciro Esposito, trentenne ultrà del Napoli, rimasto ferito gravemente e poi deceduto dopo circa due mesi d’agonia, per un colpo di pistola sparato da un ex ultrà romanista, Daniele De Santis detto “Gastone”, negli scontri tra romanisti e napoletani a margine della Finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, a Roma, il 3 maggio 2014. In Nord, ad inizio partita, molte le due aste con su scritto il nome “Ciro” e in basso lo striscione “Noi non dimentichiamo…”, poi compare anche un “Ciro vive”.. Con la scritta “La Nord saluta un vecchio ultras…ciao Pasquale fratello partenopeo” la Nord rende omaggio a Pasquale D’Angelo, conosciutissimo e popolare vecchio cuore napoletano, stroncato da un infarto a soli 55 anni, nel marzo 2015, durante una trasferta a Mosca con la Dinamo, come al solito al seguito della sua squadra del cuore. Bandiere rossoblù in Curva A per Napoli-Real Madrid, 8.i di finale Champions League 16/17 a marzo. Napoletani per il crollo del Ponte Morandi a Genova: “Uniti al vostro dolore vicini al popolo genovese”. Striscione genoano di alcuni anni fa: “Genoani e napoletani una storia d’altri tempi senza fine”. –Ancona: gemellaggio vero e proprio, uno dei più vecchi e sentiti tra quelli ancora in piedi fra tifoserie italiane, datato 1988, che germoglia a Modena, all’ultima giornata del campionato di B, in un drammatico “spareggio”-salvezza Modena-Genoa. Gli anconetani partirono per Modena in treno incuriositi, forse invitati dai liguri: la stazione era invasa da oltre 8mila genoani, giunti con treni speciali, così allegri che c’era da domandarsi se si stavano rendendo conto che la loro squadra, di lì a poco, avrebbe potuto retrocedere. Il Genoa vinse 3-1 e si salvò, il Modena retrocesse, ma gli anconetani avevano visto ben poco…il loro sguardo era rivolto alla curva rossoblù, che si era meravigliosamente stretta intorno alla squadra, trascinandola all’impresa. Alcuni elementi del “Collettivo Ancona” andarono poi a Genova in Coppa Italia: vennero accolti da amici fraterni, ospitati nelle loro case, accompagnati allo stadio. Alla festa della mitica “Fossa”, poi, i dorici furono invitati d’onore, trattenendo a stento le lacrime quando 1500 persone impazzite gli tributarono il loro grazie per la consegna di una Coppa con soprascritto “Ai 15 anni della mitica Fossa dei Grifoni”. I dorici sono stati invitati in gradinata Nord poi per un derby 89/90 e per Genoa-Fiorentina, stesso anno, gara in cui era esposto in Nord lo striscione “Ultras Ancona”, accanto a quello dei “Rangers Pisa”, allora gemellati anche con gli anconetani. Innumerevoli le visite e le visite di cortesia reciproche. Striscioni “Ultras” e “The Warriors” presenti al fianco dei rossoblù in Ascoli-Genoa 04/05. In Genoa-Sassuolo 13/14 presenza dei marchigiani con tanto di pezze “Curva Nord Ancona” e “Brigata Ancona”, più bandierone al seguito. Esposto in Nord a rimarcare il bel rapporto “Genova vi batte le mani onore agli ultras anconetani”. Ad Ancona-Ascoli, girone B, Lega Pro 14/15, presenti i genoani con le pezze “Anni Ottanta” e “Brigata Speloncia”. Il 5 marzo 2016 è in programma Savona-Ancona, arrivano una 50ina di marchigiani alla sede del “Via Armenia 5r”. Una 30ina di genoani decide di andare con loro a Savona, ma purtroppo la gara verrà rinviata al giorno dopo per pioggia e allerta meteo. Una ventina di anconetani decide di fermarsi nella sede del “5 rosso” per essere presenti nel recupero del giorno dopo. La serata passa veloce tra birra risate e racconti, e la domenica mattina il ritrovo è allo stadio, dove si disputa Genoa-Empoli quasi in contemporanea, quindi per i genoani non è possibile seguire i fratelli di Ancona nella loro trasferta, ci si saluta alla loro partenza e tra cori e abbracci viene aperto lo striscione “Genova tifa Ancona”. Il 7 maggio ’17 per Genoa-Inter esposta la scritta “Forza Ancona rialzati ancora…la Nord è sempre al tuo fianco”, per il fallimento societario e la mancata iscrizione alla Serie D dei dorici, che ripartono dalla Prima Categoria Marche. –Spartak Varna: contro la Juve, nel settembre 2015, i bulgari hanno appeso per la prima volta la pezza “Syndicate 12” facendo presenza, con una decina di ragazzi, al centro della Nord. La prima volta che sono andati a Genova però, è stato nel derby del febbraio ’14, e si è instaurato subito un feeling, facendo capire che erano ultras come i genoani, interessati al Genoa e alla Nord, tanto che poi sono tornati spesso, in particolare uno di loro è tornato molte volte, presenziando anche in trasferta. L’amicizia è allargata a tutti i gruppi, sia del Genoa che del Varna. A dimostrazione del loro sincero affetto per la Nord, alcuni di loro hanno tatuato sulla pelle i colori rossoblù. Nel 2015 sono riusciti a partire dalla serie più bassa con orgoglio e una nuova società gestita dagli ultras, dopo che nel 2010 la vecchia società aveva subìto un fallimento, pilotato da manager e politici corrotti con loschi interessi sul club e le sue proprietà. Gli ultras avevano boicottato sin da subito la presidenza e la squadra fantoccio da lei creata che non li rappresentava. Son stati presenti anche nel derby di maggio ’16. –Torino: si è rinovato, dopo alcuni doverosi chiarimenti, il gemellaggio col Torino, dopo la rottura per il famoso 2-3 del maggio 2009 all’Olimpico di Torino, che qualificò il Genoa in Europa e spedì, in pratica, il Torino in B, coi genoani che esultarono un po’ troppo per i gusti dei dirimpettai granata; tra l’altro la partita, che si concluse con una rissa furibonda in campo, si prestava a un clamoroso “biscotto”, visto che il pari faceva comodo ad entrambe le squadre. Nella partita di andata di quella stagione i genoani esposero lo striscione “Gli anni passano le tradizioni restano…amici per sempre”. In Torino-Genoa del maggio 2013, esposto dai granata l’eloquente striscione “Genoa-Toro: l’amicizia oltre gli episodi”. Fino a circa 14 anni fa, tra le due tifoserie c’era un gemellaggio saldo, basato sulla storicità dei due clubs e sui destini che spesso li hanno accomunati. Con l’arrivo di Walter Novellino sulla panchina del Toro, all’epoca fresco ex blucerchiato, qualcosa si incrinò e i tifosi rossoblù cominciarono a manifestare una serie di comportamenti non proprio ortodossi, fischiandolo e insultandolo costantemente durante le partite al “Ferraris”, arrivando anche a prendersela con dei tifosi granata che, in risposta, gli avevano dedicato un coro. Poi la già citata rottura del 2009 e la pace fatta qualche anno dopo. I tifosi del Torino hanno “firmato l’armistizio” in Torino-Genoa dell’aprile 2014, srotolando lo striscione “La storia non si tocca, genoano amico vero” e, dal settore rossoblù, i supporters del Grifone hanno partecipato al coro “chi non salta è bianconero”. In passato sbandierate in campo coi genoani. Un gemellaggio storico, che affonda le radici nella prima metà degli anni 60. Frequentissimi scambi di visite e cortesie in tutti questi anni tra le due parti: i rispettivi derby, ad esempio, hanno sempre visto presenti gruppi dell’altra tifoseria a dar manforte agli amici. Inoltre visite dei genoani in Inter-Toro 88/89, Torino-Messina e Monza-Torino 89/90, finale di Coppa Italia 92/93. Torinisti a Genova in Genoa-Juve 81/82, 82/83, 83/84, spareggio salvezza Genoa-Padova 94/95 a Firenze. In Genoa-Torino 08/09 esposto dai genoani lo striscione “Gli anni passano le tradizioni restano…amici per sempre”. Striscione “Genoa-Toro rispetto per la storia”, esposto dai genoani nel 13/14. –Cosenza: ottimi rapporti sin dagli anni ’80, con gemellaggio diretto prima tra “Fossa dei Grifoni” e “Nuclei Sconvolti Cosenza”, poi, una volta sciolti questi storici gruppi, tra i ragazzi di Sestri e Certosa e gli “Autentici Cosenza”. Un’amicizia che da sempre è stata molto sentita, ma che, sul finire degli anni ’90, era entrata in crisi. Si parlò di un equivoco, avvenuto in Cosenza-Genoa 99/00, allorché nel settore ospiti si alzò uno striscione del “Nucleo” Vigor Lamezia, legato da una vecchia amicizia coi liguri, che provocò la reazione dei “Nuclei Sconvolti Cosenza”, che chiesero chiarimenti, non tanto per la sbiadita rivalità coi lametini, risalente ai lontani anni della C, quanto al fatto che il Nucleo fosse un gruppo schierato all’estrema destra, mentre i Nuclei Sconvolti erano all’estrema sinistra. Poi lo strappo si è ricucito, in qualche modo, e in Genoa-Palermo 2014/15 è stato esposto in curva lo striscione “La Nord abbraccia Cosenza”. Nel novembre ’14 esposto a Cosenza “Genoa nel cuore”, per ricambiare il favore. Insomma, anche qui è scoppiata la pace dopo alcuni doverosi chiarimenti, con numerose visite reciproche. In Cosenza-Salernitana 14/15 esposto dai cosentini di Amantea lo striscione “Ciao Mao”, vecchio ultrà genaono purtroppo non più tra noi (vedi sezione “Curiosità). Presenza dello striscione “Amantea” in Ancona-Ascoli, Serie C Lega Pro 2014/15. Ultras Cosenza insieme ad alcuni ultras genoani recentemente assieme all’associazione benefica “Terra di Piero” in Madagascar: Ultras solo violenza? Presenza cosentina in Genoa-Milan 16/17. –Udinese: unione vecchia quella coi friulani. L’amicizia risale alla stagione 1988/89 e si concretizzò in gemellaggio negli anni successivi. C’era un forte legame tra “Hooligans Teddy Boys” e “Nord Kaos” Udine, che hanno sempre trattato assai bene i genoani, e “Fossa dei Grifoni” Genoa; un’ottima intesa, al di là del fatto che nel ‘92 i genoani, in un Ancona-Udinese, erano presenti insieme ai loro amici marchigiani, e alcuni udinesi ebbero dei dubbi sul gemellaggio, dovuti al coro “Chi non salta è bianconero”, intonato dalla curva dorica. Dubbi fugati dalla partecipazione, nel 91/92, della Fossa alla trasferta degli udinesi a Piacenza, in un clima disteso. Inoltre, sempre nel 91/92, per Genoa-Liverpool di Coppa Uefa, una rappresentanza degli H.T.B. venne accolta nella Nord genoana, portata fuori a cena e fatta entrare gratis alla partita. Adesso il rapporto è di reciproco rispetto, di stima, rafforzato quando, nell’ottobre 2015, i genoani andarono a Udine, nonostante l’assurdo divieto di vendita dei biglietti per i residenti in Liguria, dovuto alla mancanza del settore ospiti, facente parte dell’ultimo segmento dello stadio ancora in cantiere. I genoani vennero accolti con birre e piatti di pasta, nell’aria si sentiva il rispetto e l’amicizia tra le due tifoserie, si scherza, si raccontano aneddoti e ci si confronta. Una parte di rossoblù riesce a entrare allo stadio, sistemandosi nei distinti, tenendo per tutto il match la bandiera rossoblù come pezza. Durante i 90’ parte in un paio d’occasione il coro “Genoa, Genoa…”. Finita la gara il tempo ancora per una birra insieme e per i saluti tra i ragazzi. Purtroppo per l’ordine pubblico quel giorno 9 persone che tifavano per la loro squadra rappresentavano un problema ed è stato deciso di sanzionarli con 9 multe per un totale di circa 1500 €.: un vero scandalo! L’Associazione dei Clubs Genoani ha deciso di accollarsi la metà dell’importo delle multe. L’”Udinese Club Friuli” di Corno di Rosazzo e Dolegnano ha offerto una raccolta per i terremotati dell’ottobre 2014. I genoani a Udine il 2 novembre ’14 esposero un bel “9-10-14: Genova ringrazia”. –Lamezia T.: coi calabresi del Lamezia Terme un’amicizia vera, e anche qualcosa di più, di vecchia data, grazie anche alla “Brigata Speloncia”, rinsaldata più volte, anche con visite reciproche, come quelle dei calabresi ai genoani a Piacenza e a Novara diversi anni fa. –Perugia: amicizia sentita, bella, ultimamente forse un po’ scaduta, dipendente molto al fatto che gli “Ingrifati” Perugia hanno partecipato a diverse edizioni del Memorial per Spagnolo di Torbellamonaca a Roma, e al gemellaggio tra i “Freak Brothers” Ternana e i “Fedelissimi” della Sampdoria. Lo striscione “Ottavio Barbieri” venne esposto nella curva Maratona torinese in occasione di Torino-Perugia, ritorno finale Playoff di B 04/05, ma questo non fu un problema, visto che la settimana dopo gli “Ingrifati” erano a Genova per il torneo in memoria di “Spagna”. Per Genoa-Salernitana 05/06 i perugini erano presenti nella Nord con lo striscione “Cavalletto”. Il “Gruppo Anonimo”, intorno alla metà degli anni 2000, seguiva spesso i perugini. In Lecce-Genoa 08/09 è stata esposta dai genoani la pezza “Skrondo”, soprannome di Andrea Vinti, noto esponente degli “Ingrifati”, deceduto in Brasile nel 2008. Nell’importante Genoa-Inter del maggio ’15 esposti alcuni drappi perugini, tra cui un “Perugia 1988”. I perugini si sono guadagnati ulteriore rispetto nei confronti dei rossoblù, esponendo nel 2015 la scritta “Divisa e manganello ti fanno leone ma nella vita sei solo un cojone”.-Panionios: recente amicizia coi greci, direttamente gemellati col “Collettivo Rossoblù” Genoa. In Genoa-Atalanta 13/14 esposta la bandiera “Panionios Panthers” e lo striscione “Freedom for Ultras Panionios” per la loro libertà. Rapporto consolidato ulteriormente dopo che i ragazzi del “Collettivo” hanno partecipato nell’autunno 2015 al derby Panionios-Panathinaikos. –Catania: rapporto di amicizia piuttosto recente ma molto sentito, dovuto soprattutto alle bellissime accoglienze rivolte dai catanesi ai genoani negli ultimi anni. Nel 2013/14 esposto nella gara casalinga coi catanesi lo striscione “Il 5r saluta Catania!!!”. Una delegazione del gruppo “Irriducibili 1991” era presente nel derby del maggio 2016. Il 5 febbraio ’17, in Genoa-Sassuolo, esposto lo striscione “Onoriamo Ciccio Famoso il capo degli ultrà”, per scomparsa del leader delle Falange d’Assalto Catania, che famoso lo era davvero. –Reggiana: amicizia vecchia, ora un po’ deteriorata. Sbandierata in campo in Genoa-Reggiana 1993/94. Alcuni genoani vanno spesso a trovare i reggiani al “Giglio” e vengono accolti sempre molto bene. Col “Ghetto” Reggiana i rapporti erano più che buoni, con le “Teste Quadre” sono più distaccati, ma c’è comunque rispetto. “Fedelissimi Reggiana” presenti in Parma-Genoa 94/95. Il “Gruppo Alcolico” reggiano ha accolto molto bene anche recentemente i genoani. Pezza genoana presente il 14 ottobre 2018 al fianco dei reggiani a Fiorenzuola, Serie D. –Alessandria: era una forte amicizia, adesso un po’ sbiadita nel tempo, visto che le due compagini è da tanto che non s’incontrano, targata anni ’80, in modo diretto col gruppo “Ultras Grigi”. Ottimi erano anche i rapporti con il “Gruppo Rasta”. –Spal: bella amicizia targata fine anni ’80-inizio ’90, coi ragazzi di Ferrara, ora un po’ affievolitasi per la verità.
Buoni rapporti/reciproco rispetto: –Pescara: feeling vecchio, amicizie perlopiù personali con quelli della Brigata Speloncia. Quando nel 2006 morì il leader storico pescarese Marco “Bubù”, portato via da una brutta malattia, i genoani gli dedicarono lo striscione “Pescara ti porta nel suo cuore, noi nel nostro. Ciao Marco”. –Palermo: rapporto tra l’indifferenza e la non belligeranza, con amicizie personali. I W.U.P., scioltisi nel 2014, rispettavano i genoani. Certo è che l’amicizia coi palermitani non può essere, per ovvi motivi, comparata a quella coi catanesi, acerrimi rivali dei rosanero. –Livorno: rispetto, perlopiù amicizie personali, grazie anche alla massiccia partecipazione dei “rossi” livornesi al G8 del 2001 di Genova. –Cremonese: feeling con loro soprattutto perché hanno partecipato a diversi incontri di commemorazione per “Spagna”. –Lecce: amicizie personali intercorrevano tra il Crazy Clan, ex-gruppo della Sud genoana, e i leccesi. Alcuni esponenti del Crazy Clan erano regolarmente nel settore ospiti con loro in ogni Sampdoria-Lecce. Ma un anno i genoani trovarono in Salento un gruppetto di leccesi ad aspettarli e non furono rose e fiori: scontro coi genoani che riescono a sfilargli uno stendardo che prima della fine della partita restituirono dietro minacce della polizia. –Milazzo: gemellati coi lametini, ci tengono a essere amici anche dei genoani, ai quali imprestarono due pullman diversi anni fa per arrivare da Catania a Messina e da lì prendere il traghetto per Reggio Calabria. –Siena: vecchio feeling risalente agli anni ’80-’90, coi senesi che hanno accolto sempre piuttosto bene i liguri. Rimasero sorpresi dal fatto che i genoani, pur retrocessi (poi ripescati) applaudissero la loro promozione nel 2002/03. –Carrarese: vecchio rapporto, comunque ora solo di simpatia; da molto tempo non s’incontrano. –Boca Juniors: i sostenitori argentini hanno buoni rapporti coi genoani, visto anche che la loro squadra venne fondata da tifosi rossoblù nel 1905. –Monaco: flebile amicizia coi monegaschi del Principato. –Athletic Bilbao: buon rapporto coi sostenitori della squadra basca.
Ex gemellaggi/amicizie: –Pisa: era un gemellaggio vero, sentito, direttamente coi “Rangers Pisa”, il cui striscione appare in Genoa-Fiorentina 89/90, rinnovato nel 90/91 in un Pisa-Genoa in cui fin dall’inizio le due tifoserie si scambiarono segni dì amicizia come cori di stima ripetuti, sciarpe, cappellini e altro materiale, inoltre i padroni di casa accompagnarono alla stazione i genoani. Esponenti della F.d.G. presenti in Samp-Pisa 90/91, striscione “Boys Pisa” presente in Genoa-Liverpool, Coppa Uefa 91/92. Gemellaggio sciolto nella stagione 2002/03, con molti rimpianti degli esponenti delle due curve, per alcune incomprensioni tra “Svitati Pisa” e “Ottavio Barbieri” e per un forte orgoglio e testardaggine delle due curve, oltrechè per il comportamento dei pisani in Livorno-Genoa non esattamente da “ospiti”, coi ragazzini che lanciavano dai bus bottiglie di Ceres ai passanti, prendendosi poi legittime sberle dai genoani. Si parla anche di amicizie personali tra esponenti di Ottavio Barbieri e Bal livornesi, non gradite dai pisani loro acerrimi rivali. Rimaste amicizie personali anche forti. –Vicenza: gemellaggio assai sentito, risalente agli anni ’80, quello coi “Vigilantes Vicenza”, presenti al fianco dei genoani a Verona e in Genoa-Ascoli nel 1989/90. Comunque a quanto pare rotto per via delle nuove leve di Vicenza, che essendo molto a destra non hanno gradito i “Che Guevara” esposti da genoani e il ripescaggio nel 2002/03 per il caso-Catania. –Roma: tra gli anni 70 e 80 è esistita un’amicizia tra il Cucs (Commando Ultrà Curva Sud Roma) e la Fossa dei Grifoni, entrata in crisi nel ’90, quando alcuni gruppi non affiliati alla Sud romanista, andarono a Genova con l’intento di creare disordini, poi le cose si sistemarono; venne stabilito un patto d’amicizia, ma ebbe breve durata. Nell’83 i romanisti hanno festeggiato il secondo scudetto a Genova e non sono stati fischiati, il Cucs rispettava i genoani. –Liverpool: amicizia nata nella magica serata dell’Anfield Road, ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa 1991/92, quando il Genoa espugnò lo stadio di Liverpool, prima squadra italiana a farlo, vincendo 2-1. Infatti, a fine partita, mentre i tifosi del Genoa stavano festeggiando, improvvisamente, dalla Kop, la gradinata dei tifosi dei Reds più accesi, si alzò alto il coro “Genoa, Genoa”, che in brevissimo tempo coinvolse tutto lo stadio. Poi, quando i supporters genoani uscirono dallo stadio, senza alcuna scorta, e nello stesso momento in cui uscivano i tifosi inglesi, furono accolti con complimenti e pacche sulle spalle da numerosissimi fans britannici. Poi l’amicizia non è stata più coltivata, anche perché le due tifoserie non hanno avuto più l’occasione di incontrarsi.-Monaco: buoni rapporti con i tifosi del Principato. –Barcellona: amicizia risalente al 93/94, sbiadita nel tempo, tra la Fossa e il gruppo “Penya Almogavers” del Barça, dovuta ai molteplici incontri di quel periodo tra i due sodalizi. –Sambenedettese: ottimi rapporti coi marchigiani negli anni 80. –Campobasso: feeling negli anni 80. –Pistoiese: amicizia negli anni 80.
Rivalità: –Sampdoria: il derby stracittadino di Genova trasmette un’atmosfera unica, insolita, effervescente. Sarà per il clima che si respira durante la settimana, quando sale la febbre nei bar e nelle taverne, per lo spettacolo di colori, cori e passioni, offerto dalle Gradinate, o per lo stadio all’inglese a misura di calcio. E’ il derby principe per le coreografie, le più spettacolari, sofisticate, anche complicate, che hanno fatto scuola, ed ha un fascino particolare. Una rivalità sportiva, aspra ma leale, quasi sempre nella giusta misura. Megarissa nel 1989 in via Fereggiano, nel pieno centro di Genova: una colossale scazzottata che coinvolse oltre 200 ultras delle due sponde, e che ebbe conseguenze piuttosto gravi in termini di arresti e denunce. Poi la rivalità ha preso un’altra piega, meno esasperata, e per molti anni non si sono verificati scontri. Nel 1999 i genoani festeggiano la retrocessione dei cugini sampdoriani in Serie B dopo 17 anni: una festa goliardica e pungente, com’è nello stile dei tifosi genoani. Scotto, capo-ultrà genoano, una delle più grandi figure che il movimento ultras abbia espresso, si è divertito a sbeffeggiare i blucerchiati facendo zittire la curva, in attesa del rigore, peraltro inesistente, accordato dall’arbitro Trentalange al Bologna, che condannò la Sampdoria, i cui tifosi gioirono non poco quando nel 1995 il Genoa retrocesse in B in seguito allo spareggio-salvezza perso a Firenze contro il Padova. Ormai famoso l’aneddoto riguardante l’acronimo U.L.T.R.A.S., gruppo storico sampdoriano nato nel 1969, che, come ricordato da illustri biografi, non significava “oltranzisti”, ma bensì, come per fortuna sapevano solo i fondatori, “Uniti Legneremo Tutti I Rossoblù A Sangue”. Mentre i genoani replicavano con “Ultimi Lerci Terroni Rimasti A Sampierdarena”. Il patto di non belligeranza tra le due tifoserie si rompe nel 2002/03: derby d’andata teso e caldo quell’anno, con una tensione latente. A fine gara, la polizia, fidandosi dei precedenti, abbandona totalmente i presidi nella zona Marassi, dove un centinaio di ultras di Samp e Genoa si fronteggiano faccia a faccia con spranghe e bastoni. Accoltellato un 34enne tifoso rossoblù, più alcuni feriti. Un’altra furibonda rissa tra ultras genoani e sampdoriani è avvenuta nel giugno 2012, con tra i protagonisti la “Brigata Speloncia”. Esposto a Bergamo nell’87/88 uno striscione rubato ai doriani. Scontri l’8 maggio 2016, prima e dopo la gara, ed anche nel marzo ’17, con 2 diffidati genaoni e 5 blucerchiati. Rissa tra tifosi di Genoa e Sampdoria nella zona di Piazza Alimonda, alla fine di Sampdoria-Bologna del 18 aprile 2018. Agli scontri avrebbero preso parte una 30ina di giovani. Ad innescare la tensione il passaggio nella zona di molti tifosi doriani festanti per la vittoria (1-0 all’ultimo minuto) che teneva in corsa la squadra per un piazzamento in’Europa League, alla fine poi non arrivato. Vecchio striscione in un derby anni 90: “La differenza è una: noi vinciamo perché esistiamo voi esistete se vincete”. –Milan: al termine di Inter-Genoa 81/82, durante scontri con interisti, i genoani subiscono la perdita dello striscione “Fossa dei Grifoni”. Un ragazzo della “Fossa dei Leoni” riesce a recuperarlo e, non visto, si allontana con lo striscione, che verrà restituito in seguito ai genoani. Tra genoani e interisti si strinse un gemellaggio, che poco dopo però verrà rotto a Genova dai genoani. I primi gravi incidenti avvengono a San Siro nell’83 e proseguono nel tempo. In Milan-Genoa 90/91 un nutrito gruppo di milanisti riesce facilmente ad entrare nel parcheggio dei pullman degli ospiti, facendo nascere uno scontro molto duro coi genoani, comprensibilmente impreparati a quella visita, che reagiscono come possono, prima di avere la peggio, con molti di loro feriti, alcuni da arma da taglio. A fine partita sono invece i genoani ad uscire senza scorta e caricare, ma l’intervento delle f.d.o. mette fine ai disordini. Un rossoblù viene ferito a Milano da una coltellata nel 91/92. I genoani a “Marassi” spesso negli anni ’80-’90 tendono dei veri e propri agguati, soprattutto alla stazione, al “nemico”. Nel ’90 alcuni rossoneri rimangono feriti in uno di questi agguati; viene bersagliato da sassi un autobus con a bordo tifosi milanisti diretto verso la stazione Brignole. L’anno dopo un gruppo di genoani, nel post-partita, sbuca dai banchi di un mercato e mette a dura prova il corteo di milanisti, con alcuni che riescono a staccarsi dal corteo blindato e si scontrano per circa due minuti, fino all’intervento della polizia. I genoani, che durante la partita espongono lo striscione “9/9/90: la Fossa carica i milanisti scappano”, perché, secondo loro, avevano avuto la meglio, si sfogano accoltellando due milanisti isolati, dopo che negli scontri avevano fatto una brutta figura. Nel 91/92 a Milano, dopo la partita, sospesa per impraticabilità del campo, scontri sotto una pioggia torrenziale: le due componenti si affrontano in P.le Axum; i genoani caricano anche con lame in mano. L’anno dopo, al San Paolo di Napoli, si gioca in campo neutro (!) Milan-Genoa: i milanisti prendono sottogamba la trasferta, ma sentendosi come se giocassero a San Siro, portano gli striscioni casalinghi, quelli grandi. Verso la fine però ci sono brutti scontri tra una trentina di milanisti e un mix tra gemellati napoletani e genoani. Gli striscioni vengono salvati per miracolo. Bilancio: diversi contusi da ambo le parti, un genoano e alcuni milanisti del centro-sud accoltellati. Il 29 gennaio 1995, un’ora prima di Genoa-Milan, viene accoltellato al cuore l’ultrà genoano Vincenzo Claudio Spagnolo, 25 anni, da parte del 18enne Simone Barbaglia, con la conseguente morte di Spagnolo, “Spagna” per gli amici. Un evento che segnerà, anche se per ragioni opposte, le vite di questi due ragazzi. Giunta la notizia del decesso del giovane nel corso del primo tempo, i tifosi di casa, nel clima surreale venutosi nel frattempo a creare, chiedono a gran voce la sospensione della partita, che avverrà nell’intervallo. La Nord rimuove tutti gli striscioni e abbandona lo stadio. Le forze dell’ordine bloccano i circa 1000 tifosi rossoneri giunti a Genova nel settore ospiti, fino a notte fonda, visto che, all’esterno, si stava scatenando una vera e propria guerriglia urbana, che andrà avanti fino a tarda notte, coi genoani a caccia di qualche milanista e che cercano invano di raggiungere il settore dei rossoneri, ostacolati dall’intervento energico delle forze dell’ordine. La rabbia dei genoani, la loro sete di vendetta, è comprensibilmente tanta, molti saranno i feriti al termine di una giornata che mette la città in ginocchio. Il responsabile del gesto infame (visto anche che Spagnolo era a mani nude) verrà condannato, in ultimo grado, a 16 anni e sei mesi di reclusione. “Spagna” frequentava il Centro Sociale “Emiliano Zapata” ed era molto noto e attivo in Gradinata Nord; sul punto dell’accaduto viene affissa una targa con scritto “Vivere nel cuore di chi resta non è morire. Ciao Spagna”. La domenica successiva, il 5 febbraio, è il giorno del grande Raduno ultras di Genova, del comunicato, scritto di primo pugno, delle “Brigate Nerazzurre Atalanta”, del famoso slogan “Basta lame, basta infami”, con la Serie A che si ferma per una giornata a riflettere. Al Raduno partecipano 390 ultras di 38 club diversi, mancano solo, di tifoserie importanti, milanisti (per ovvi motivi), juventini e torinisti. In Genoa-Milan 2010/11, i genoani espongono lo stendardo “BRN Roma” rubato. Nella stagione 11/12 un agguato ai milanisti provocò l’interruzione della gara per qualche minuto, a causa del lancio di lacrimogeni all’esterno dello stadio. Nel 13/14 esporto contro il Milan in Nord lo striscione “Milanista vigliacco sei senza dignità gioire per un morto non è mentalità”. –Juventus: rivalità vecchia, odio forte, radicato e storico, visto anche il gemellaggio Genoa-Torino, spesso trascesa in episodi di violenza. Ad esempio, in Juve-Genoa 93/94 un 17enne juventino venne fatto medicare al pronto soccorso per una ferita da taglio, denunciando in tale occasione di essere stato aggredito da un gruppo di otto persone. Per rissa furono poi denunciate undici persone. I genoani, affiancati dai torinisti, espongono al vecchio “Comunale” di Torino, contro la Juve, lo striscione “Non siete Drughi ma solo gobbi bastardi”. Circa 1500 unità affrontano la trasferta di Torino del 2008/09: all’arrivo bombe carta da parte juventina e reciproco lancio d’oggetti, presto sedato dalle guardie. Al terzo coro pro-Liverpool si alzano dalla curva Nord dirimpettaia cori contro “Spagna” e sulla rottura (temporanea) del legame Genoa-Torino. Scontri poi fuori dallo stadio tra grifoni e forze dell’ordine. Prima di Genoa-Juve 11/12, un gruppo di tifosi ospiti, parcheggiate le auto, vengono caricati da un gruppetto di genoani, che prendono lo striscione “Juventus club Savona”, mentre dentro lo stadio gli juventini espongono la pezza rossoblù “Santo Zeuggio”, non si sa bene quando presa. I genoani a Torino nell’89/90 esposero lo striscione “Avete scherzato sul grande Toro di Superga, finché non è caduto un muretto di merda” (ovviamente quello dell’Heysel nell’85 che provocò 39 vittime innocenti, tifosi bianconeri, schiacciati dagli hooligans del Liverpool), che fa capire bene la forte rivalità tra le due tifoserie. Insultate e aggredite alcune famiglie in gradinata Sud al pari della Juve in Genoa-Juve (2-4) del 26 agosto ’17, Daspo per 7 tifosi del Genoa. –Verona: vecchia rivalità. Nel ’99, nel pregara di Genoa-Verona, successe il finimondo. Gli ultras genoani (con loro anche una ventina di ultras pisani, gemellati) assalirono con spranghe, catene e sassi i pullman veronesi mentre si dirigevano a Marassi. I numerosi veronesi erano arrivati a Genova in evidente stato di ubriachezza, dopo la già festeggiata promozione in A. Le forze dell’ordine intervennero per riportare la calma e diversi agenti rimasero feriti negli scontri tra le opposte fazioni, che volevano darsele in tutti i modi. Gli scaligeri distrussero un bar e i bagni. Scontri a Verona nel 1997, con alcune diffide a carico dei genoani. In Genoa-Hellas Verona del 23 aprile ’18 esposto lo stendardo “B come butei”, con il Veronaormai condannato alla Serie B. –Bologna: nei lontani anni ’80 esisteva un’amicizia, dopodiché i rapporti coi felsinei sono stati sempre burrascosi, di fiera rivalità, acuita dallo striscione “Milanisti infami, voi e i genoani”, esposto dai bolognesi poco dopo l’uccisione di Spagnolo. L’amicizia potrebbe tornare solo se i bolognesi “Mods” (e tutti i loro sottogruppi) si sciogliessero. –Modena: vecchia rivalità anni ’70-’80. Il primo anno a Genova i modenesi furono caricati ore prima della partita da tanti genoani con mazze da baseball aventi lamette da barba conficcate. L’anno dopo, 1988/89, si riunirono prima della trasferta per decidere se andare o meno. Una volta decisi a farla partirono con un pullman armati fino ai denti e fu così che durante la perquisizione venne fuori un arsenale, cosa che ai tempi fece molto scalpore sui giornali e media in generale. –Atalanta: odio fin dai primi anni ’80; nel 1981 i genoani, in piena corsa per la A, si presentano a Bergamo in gran numero, la Fossa dei Grifoni fa il giro dello stadio e si scontra duramente con le Brigate Nerazzurre, per cercare di fare irruzione in Curva Nord. Queste però resistono, ma da questo momento inizia così una fortissima rivalità, che avvicinerà gli atalantini ai sampdoriani che, coi ternani, in Genoa-Atalanta del gennaio 1981 danno manforte ai soli otto (!) tifosi partiti da Bergamo in numero esiguo vista la pericolosità della trasferta. Per Alessandria-Atalanta dell’aprile ’82, i bergamaschi partono in tre pullman sicuri che ad attenderli ci siano torinisti e genoani, gemellati coi grigi. Dopo aver visto gli striscioni di genoani e torinisti in curva alessandrina, all’uscita dalla curva sale l’adrenalina, anche troppo, visto che una carica spontanea porta gli atalantini verso la curva Nord, e qui, dopo alcuni tafferugli, due noti esponenti della Nord genoana vengono portati via dalla polizia per le cure del caso. Arrestato un tifoso nerazzurro. –Parma: dagli anni ’80 odio forte, molto sentito visti i numerosi scontri in passato. Incidenti al “Tardini” di Parma nel 1984/85. Nel 1987 viene preso in scontri dai genoani lo striscione “C.U.S.” parmense. Certamente influisce il gemellaggio dei parmensi coi sampdoriani, rivali cittadini. –Spezia: forte, acerrima rivalità regionale, dovuta anche all’amicizia degli spezzini coi sampdoriani, durata nel tempo. In Spezia-Genoa 05/06 esposti gli striscioni “Spezzini mai cugini” e “Né Liguria né Toscana: spezzino figlio di puttana”. Mentre i padroni di casa esponevano “9 scudetti, la vostra storia? Sono ricordi da preistoria”. –Fiorentina: antica e forte inimicizia, dovuta anche al fatto che i toscani sono stati gemellati per molto tempo coi “cugini” sampdoriani. Scontri cruenti in passato. –Inter: vecchio odio, visto anche il gemellaggio che c’era all’inizio degli anni ’80 tra Genoa e Milan. Diverse volte sono successi casini. –Lazio: rivalità abbastanza sentita. In Genoa-Lazio del 17 settembre ’17 esposto lo stendardo “Laziale Alfonso Signorini”. –Foggia: vecchie ruggini. Nell’ottobre 1992 un primo gruppo di genoani, a bordo di due pulmini (il resto della tifoseria giungerà in treno più tardi), passa, in assenza di polizia, davanti alla curva foggiana; da questa parte una sassaiola. La reazione è pronta: i genoani scendono, ma soccombono di fronte al maggior numero di foggiani, che rubano gli striscioni “Eurolanterna” e “G.A.” (Gruppo Angustiato), ma non quelli della Fossa. –Ascoli: antica, forte storica rivalità, soprattutto alimentata dall’odio dei piceni verso gli anconetani, gemellati coi genoani, e dalla diversa veduta politica. –Taranto: vecchie ruggini, coi pugliesi spavaldi in casa, ma assai più docili in trasferta. Striscione “Vecchia Fossa”, rubato ai genoani, esposto a Empoli nel 1988/89. Marsiglia: i francesi sono fortemente gemellati con gli odiati cugini sampdoriani, e questo basta…-Bari, –Brescia: rivalità minori ma comunque sentite.
Cenni storici: La storia del tifo rossoblù è legata indissolubilmente a quella della leggendaria “Fossa dei Grifoni”, che nasce nel 1973, facendo il suo esordio alla prima giornata del campionato 73/74 in Inter-Genoa, ma già l’anno prima (1972) i fondatori erano raggruppati dietro lo striscione “Furie Rossoblù”, in una fase che si può definire embrionale. La Fossa era peraltro già appartenente al Club Ottavio Barbieri, nato il 17 novembre 1970, giocatore simbolo del Genoa vincitore degli scudetti del 1923 e del 1924, uno dei più grandi giocatori del Genoa di tutti i tempi. Il bagaglio sportivo ereditato dal popolo rossoblù (la prima squadra di calcio in Italia, i nove scudetti, la tradizione di dominatrice del calcio pionieristico) ha fatto da propellente affinché il genoano si attaccasse smodatamente alla squadra. Altri gruppi, agli albori degli anni 70, occupavano la gradinata di Marassi, tra cui le “Squadre d’Azione Rossoblù”, l’”Inferno” e i “Tupamaros”. Dopo la morte del laziale Vincenzo Paparelli, avvenuta in un derby romano dell’ottobre ‘79, anche la “Fossa”, come tanti altri gruppi, è costretta a trovare una scappatoia alla repressione poliziesca, modificando il nome in “Giovani della Nord”. Gli anni 80 e i primi anni 90 passano tra alterne vicende sportive, tra il baratro della C ed il fulgore della passerella europea. Nel 1993, per l’anniversario dei suoi 20 anni, la “Fossa dei Grifoni”, tra lo stupore generale, si scioglie per diversi motivi, fra i quali una contestazione feroce dell’ora presidente Aldo Spinelli, che determina anche un contrasto con il resto della tifoseria, che non condivide più il modo di tifare “contro” della Nord. Inoltre la Fossa inizia ad avere anche un rapporto difficile con la stampa locale e con le forze dell’ordine, così, per il bene del Genoa, chiude i battenti. Le redini della Nord vengono raccolte dall’”Ottavio Barbieri”, dove confluiscono alcuni vecchi militanti della Fossa; si dimostrerà negli anni un gruppo validissimo: lo spirito della Fossa s’incarna e vive in esso. Dopo uno sciopero del tifo durato parecchio tempo, dalla stagione ‘96/’97 appare in gradinata lo striscione “Vecchi Orsi”, ultras che si ritengono appartenenti alla vecchia mentalità della “Fossa di Grifoni”. Negli anni si son saputi ritagliare sempre più importanza nei Distinti i “Figgi dö Zena (Figli del Genoa), gruppo numeroso che produce ottime coreografie, alimentando un settore tradizionalmente piuttosto silenzioso. Una volta, infatti, quando i “Figgi dö Zena” non esistevano, i Distinti venivano invasi da gruppi di tifoserie di grandi squadre (Roma,Milan, Juve, Inter, ecc.), cosa adesso sicuramente non più permessa. Sono un gruppo di ragazzi di Sant’Eusebio, nell’entroterra genovese. Dal ’95-’96 al 2004/05 il Genoa militerà per dieci lunghissimi anni in Serie B, con piazzamenti mediocri, indegni del suo blasone. Addirittura, nel 2002/03, retrocederebbe in C1, se non venisse ripescato grazie al “caso Catania”, che provocò l’allargamento della B a 24 squadre, benedetto dai liguri. L’anno successivo, seppur di poco migliore, è assai travagliato, ed arriva un deludente 16° posto. Nel 2004/05 il Genoa arriva primo e sarebbe in Serie A, ma, per delibera della Caf, viene retrocesso all’ultimo posto, con 3 punti di penalizzazione da scontare in C1. Infatti, alcuni giorni dopo la fine del campionato, viene scoperto un illecito riguardante Genoa-Venezia (3-2, il Venezia era ormai ultimo spacciato) dell’ultima giornata, con lo stadio pavesato a festa e che abbonda di coreografie, la cui responsabilità viene addossata al presidente Preziosi, con l’accusa di aver “aggiustato” la partita. Lo sconcerto è tanto, ma chi avesse dubbi che la vicenda Preziosi possa sfaldare la tifoseria, si deve ricredere. Con 17.759 spettatori di media, e oltre 15mila abbonati, il pubblico del Grifone in C1 è il più numeroso, in una stagione tribolata, tra campo e tribunali: prima la retrocessione d’ufficio, poi il tira e molla giudiziario sui punti di penalizzazione e, sul campo, la rivale Spezia a contendere la promozione in B. 31.000 spettatori ufficiali accompagnano il Grifone in B nella finale di ritorno dei Playoff 2005/06 contro il Monza (0-1, ma 2-0 all’andata). L’anno dopo, con il terzo posto, arriverà anche la Serie A, e una nuova ventata di entusiasmo investe la tifoseria rossoblù. Nel 2009 il Genoa centra l’Europa League, con un quinto posto a sorpresa che ha dell’incredibile, e che vede l’argentino Diego Milito mattatore con 24 reti segnate (secondo nella classifica marcatori a un gol da Ibrahimovic), idolo indiscusso della Gradinata Nord. Nell’aprile 2010 l’’Ottavio Barbieri’ si scioglie, lasciando un vuoto di potere in Nord, che viene colmato dal club “Via Armenia 5 r”. Molti esponenti del gruppo partecipano nell’aprile 2012 alla clamorosa protesta nei confronti dei giocatori, colpevoli, a parer loro, di scarso impegno, durante Genoa-Siena (1-4), allorché verso fine primo tempo, con i toscani in vantaggio di 4 gol, invadono il settore “distinti 1° anello” portandosi sopra al tunnel degli spogliatoi, imponendo un prolungato stop alla gara e ottenendo di far togliere le maglie ai giocatori, indegni e immeritevoli di indossarle, consegnate poi al capitano Marco Rossi, l’unico ritenuto degno di portare la fascia dal popolo rossoblù, dopo il povero Gianluca Signorini. In campo scende anche il presidente Preziosi per tentare una mediazione. A risolvere la situazione ci pensa Sculli, attaccante rossoblù, che, appeso al telone degli spogliatoi, parla con un capotifoso, indicando poi a capitan Rossi, con in mano le divise dei compagni, di fargliele rindossare. A fine campionato arriverà una sofferta salvezza, un angosciante quart’ultimo posto, che verrà ripetuto l’anno dopo. Nel 2014 un altro piazzamento deludente: 14° posto. Ai primi dell’anno 2015 si forma in Nord il nuovo gruppo “Collettivo Rossoblù”. Nel 2014/15 arriva un sorprendente 6° posto, con una Gradinata Nord su alti livelli, che avrebbe significato Europa League ma la mancata licenza Uefa rende tutto inutile e la coppa rimane un sogno con la tifoseria che addossa le colpe al tiranno presidente Preziosi, detto il giocattolaio o il “71”, nella smorfia napoletana “uomo senza valore, il cui comportamento deplorevole e miserevole mina la stima che deponevano in lui e nel suo operato”. Nel 2016 il Genoa vivacchia a metà classifica e finisce 11°. Seguono poi un 16° e un 12° posto, che non possono non scontentare la tifoseria.
Curiosità: -La tifoseria se lo sentiva, visto che ad ogni mercato Preziosi vende i giocatori più forti della rosa: il formidabile centravanti polacco Krzysztof Piątek, autore di 13 gol finora, detto “el pistolero”, è stato venduto al Milan per 35 milioni di euro, ufficialmente mercoledì 23 gennaio 2019. In una delle ultime sfide in casa è stato esposto lo striscione “Preziosi prima o poi anche tu morirai, il Genoa mai”. In Genoa-Bologna del 30 settembre ‘17 la curva venne tappezzata con cartoncini con scritto “vattene”. Ma l’imprenditore avellinese sembra non abbia intenzione di mollare. -In seguito alla scellerata decisione dell’”Osservatorio” di spostare l’orario di inizio della partita Genoa-Milan alle h.15 di lunedì 21 gennaio 2019, considerata a gravissimo rischio per l’ordine pubblico, constatando che il calcio non è più della gente, che i tifosi del Genoa, la città di Genova, la gente che lavora merita rispetto, che è vergognoso chiudere le scuole, gli ultras hanno invitato i tifosi genoani a disertare la gara, non c’è stata da parte loro alcuna forma di tifo organizzato, non sono stati esposti gli striscioni abituali che colorano lo stadio ed è stato lasciato semideserto lo spazio che occupano abitualmente. Ma non si poteva semplicemente impedire l’arrivo a Genova di circa 400 tifosi milanisti? Nei dintorni dello stadio lo striscione “Se l’ordine pubblico volete tutelare…non dovreste provocare”, il clima dentro lo stadio è stato surreale, praticamente deserta la Sud, ogni tanto è partito qualche coro, ma a cantare veramente sono stati i tifosi del Milan, un po’ di gente nei Distinti e in Tribuna Centrale, solo due striscioni esposti in Nord, entrambi dedicati a Federico Fontana, l’ultrà morto due giorni fa (vedi sotto): “Fede sarai sempre con noi” e “Non ci sono parole solo un grande dolore”. Fuori dallo stadio gli striscioni “Più aspra è la battaglia più dolce è la vittoria” e, messo a pochi minuti dall’inizio del match, per la cronaca vinto dal Milan 2-0, “Ore 15: il calcio non è di chi lo ama”. -Il leader del tifo rossoblù Massimo Leopizzi, detto Leo, ha parlato di come il match tra le due società non sia più a rischio, che il Ministro degli Interni Matteo Salvini avrebbe dovuto informarsi meglio, di come il caso Spagnolo sia oramai alle spalle, anche per l’atteggiamento del padre di “Spagna”, che non ha mai perso l’occasione per invocare la pace, per cancellare dalla mente di tutti noi la parola “vendetta”. Ha detto anche che del gruppo dei milanisti che partecipò a quell’agguato, nessuno frequenta più la Curva Sud e che la maggior parte dei genoani coinvolti negli incidenti dopo l’omicidio, oggi ha più di 50 anni. E’ da un po’ che i milanisti hanno smesso di cantare “Uno di meno”, riferito a “Spagna”, e poi hanno dedicato, sempre parole sue, uno striscione allo “Squalo”, un ultrà genoano morto due anni fa. -L’annunciata visita alla squadra del Genoa durante la rifinitura del giorno prima, per sostenere il gruppo in vista della sfida col Milan è stata annullata per rispettare la scomparsa, all’età di 31 anni, di un componente della “Brigata Speloncia”, Federico Fontana, avvenuta in un incidente stradale con la moto in Corso Europa a Genova al sabato. Durante l’allenamento è apparso lo striscione “Non ci sono parole, solo grande dolore. Ciao Fede sarai sempre con noi”. Anche la squadra ha onorato il tifoso scomparso con un minuto di silenzio prima dell’inizio dell’allenamento.
-Dalla gara interna col Parma del 6 ottobre 2018 e nelle successive sfide in casa sono stati messi in vendita, in vari punti all’esterno dello stadio, i braccialetti celebrativi per i 125 anni del Genoa, con offerta a partire da 2 €., il cui ricavato è andato a finanziare la coreografia del derby del 25 novembre 2018, bellissima, con la Gradinata divisa con plastiche rosse e blu e sospesi 5 volti di personaggi che hanno fatto la storia del Genoa, tra i quali Scoglio e Signorini, e, sempre sospeso un “125” fasciato d’alloro, con in basso lo striscione “Voi guardate la storia noi il nulla”, mente nei distinti scritta “125 anni” e megadisegno con un Grifone gigante e intorno disegnati anche qui i maggiori interpreti della storia genoana. Il giorno precedente al derby la tifoseria era stata chiamata a raccolta, in occasione dell’ultimo allenamento prima del derby della Lanterna, al “Pio-Signorini”, per far capire ai giocatori che per loro quella non è e non sarà mai una partita qualunque, dandogli la giusta carica. -In Genoa-Bologna del 16 settembre 2018 esposto in Gradinata “Invecchia solo chi smette di sognare…tanti auguri Grifone”. -La strage del crollo del Ponte Morandi di Genova del 14 agosto 2018 ha tra l’altro strappato alla vita Andrea, tifosissimo del Genoa del club “Portuali Voltri”, con la tifoseria genoana ha risposto alla tragedia in maniera commovente, in Genoa-Empoli del 26 agosto 2018, 2^ giornata campionato 18/19, con 43 minuti di silenzio assordante, tanti quanti le vittime del crollo, stringendosi tutti insieme nel ricordo di chi ha perso la vita in quella assurda tragedia che Genova ha subìto come un trauma che il tempo non potrà cancellare e che non dimenticherà mai, così come non dimenticherà mai chi non c’è più. Nei primi 43 minuti, bandiere ammainate e striscioni capovolti, dopo il solito bel tifo di sempre anche se con la morte nel cuore. Esposto durante la gara lo striscione “In silenzio per te, ferita 43 volte al cuore, rialzati superba e torna al tuo splendore”. Il 7 settembre 2018, per il 125° anniversario della nascita del Genoa, torciata in centro con anche lo striscione “Ponte Morandi: giustizia e rapidità questo vuole la città”. -Ad agosto esposta ai cancelli della Nord la scritta “No al Codice di Gradimento!”, così come avvenuto in molte altre piazze. -In questa stagione 2018/19 e in quella scorsa al piano superiore della Nord è esposto lo striscione a tutta gradinata “Ultrà Genoa C.F.C.1893”. In precedenza c’era “You’ll never walk alone”, altri prima ancora. -L’attuale allenatore dell’Empoli Beppe Iachini, per i suoi trascorsi sampdoriani e per altre antiche ruggini, è odiato dai tifosi rossoblù. -C’è sempre stato grande feeling tra la Gradinata Nord e il cantautore-poeta genovese Fabrizio De Andrè, scomparso l’11 gennaio 1999, grande tifoso genoano. In Genoa-Inter del 17 febbraio 2018, per quello che sarebbe stato il suo 78°compleanno (anche se in realtà è nato il 18 febbraio), la Nord espose un semplice “Ciao Faber”, appellativo che gli dette l’amico Paolo Villaggio. Bella coreografia quella del derby del 7 aprile 2018 (0-0), con lo striscione, sui due piani, “Respublica superiorem non recognoscens, così nella storia così negli stadi”, con lo stemma di Genova e altri due simboli, e la gradinata divisa a scacchi rossi e blu. In Genoa-Crotone, la giornata di campionato successiva (32^), viene esposta la scritta “La nostra vittoria contro quelli là, è avergli insegnato la storia della città. Grazie a tutti”. -Derby del 4 novembre 2017: nonostante la sconfitta al termine la Nord continua a cantare fino alla chiusura dello stadio. Coreografia bellissima con plastiche rosso-blu-bianche e in basso la scritta “Solo per la maglia”. -I “Figgi dö Zena” dalla stagione 2017/18 sono in Gradinata Nord. -Il 28 maggio 2017, ultima giornata campionato 16/17, per l’addio al calcio del capitano della Roma Francesco Totti, in Roma-Genoa (3-2) esposto lo striscione “M.Rossi il capitano che nostalgia, Totti una bandiera del calcio che era”. Presenti coi genoani un gruppetto di napoletani con alcune pezze esposte. -Il 30 aprile ’17 per Genoa-Chievo esposto lo striscione “2012-2017 non importa quanto aspetti ma chi aspetti! Bentornati ragazzi!”, per il rientro dei diffidati del famoso Genoa-Siena del 2012. Festoso corteo pregara partito dal’abituale ritrovo rossoblù di piazza Alimonda. -Il 9 aprile 2017 a Udine, la curva Nord locale è rimasta vuota i primi 20 minuti della partita in segno di protesta contro l’assurda repressione che li ha colpiti. Per solidarietà anche i pochi genoani presenti, gemellati coi friulani, hanno lasciato vuoto il settore ospiti con la stessa tempistica e non hanno esposto striscioni in segno di continuità alla loro contestazione contro la società, specie contro il presidente, augurandosi che se ne vada. -Genoa-Atalanta (0-5) del 3 aprile ’17: esposto lo striscione “Il Genoa non ha padroni, il Genoa ai genoani” con l’effige di Preziosi sbarrata a mo’ di divieto. La gente grida slogan contro di lui spalle al campo. -Nel derby dell’11 marzo ’17 esposta nei Distinti dai “Figgi dö Zena” la scritta “La pazienza ha un limite, il nostro amore no!”. -E’ scomparso il 24 gennaio 2017Christian Lamari, 37 anni, grande tifoso del Genoa, rimasto ucciso in un incidente stradale, camallo del Porto di Genova, ricordato la domenica dopo a Firenze con lo striscione “Ciao Christian”, insieme a quello per il mai dimenticato Claudio “Spagna”, nel giorno della ricorrenza della sua scomparsa: i soli unici due striscioni esposti a Firenze in segno di dolore, rispetto e ricordo. In Genoa-Sassuolo del 5 febbraio ’17 esposta la scritta “E ora grida da lassù…ciao Christian”. Striscioni a Ancona (“Ancona si stringe al vostro dolore. Ciao Christian eterno grifone”), Napoli (“Ciao Christian!” e “Buon viaggio Christian”), Torino (“Ciao guerriero genoano”), Cosenza (“Ciao Christian fratello genoano”) e uno bello anche da parte degli eterni rivali blucerchiati. -La tifoseria genoana si era molto affezionata a Leonardo Pavoletti, 23 gol in 45 presenze con la casacca rossoblù dal gennaio 2015 al gennaio 2017, per poi andare a Napoli a giocare solo 6 gare, e, successivamente a Cagliari, tanto da dedicargli lo stendardo “Pavoloso”, di ottima fattura. -Circa 250 tifosi genoani, dopo il pesante 0-5 rimediato a Pescara nel 16/17, squadra che fin lì non aveva mai vinto sul campo, hanno atteso la squadra, al rientro, all’aeroporto “C.Colombo”, per contestarla pesantemente con calci, sputi, pugni, insulti, uova e fumogeni contro il pullman sul quale erano montati dopo l’atterraggio i giocatori, i dirigenti e l’allenatore. Gli insulti maggiori sono stati profferiti a Preziosi, in quanto falliva il suo progetto, e al dirigente Omar Milanetto. Poche ore dopo veniva esonerato l’allenatore Juric, che non era stato insultato, né nominato, non ritenuto responsabile della crisi del Grifone, e chiamato Mandorlini, per dare una scossa all’ambiente e alla squadra che non vince da molto tempo. A Pescara, i tifosi al seguito del Genoa, al 40° già sotto di tre gol, avevano ammainato striscioni e bandiere lasciando il settore loro riservato. Mandorlini però era inviso alla tifoseria per i suoi trascorsi antigenoani, e il vice storico, Enrico Nicolini, decideva di non seguirlo sulla sponda rossoblù, perché, spiegò sui social, ama la Sampdoria, che non vuole tradire, per rispetto nei confronti dei tifosi genoani. Mandorlini veniva accolto al suo primo allenamento da l’eloquente striscione “Mando vai se Gasp non ce l’hai”. In settimana la Gradinata Nord emette un lungo comunicato, appoggiato anche dai clubs, in cui annuncia lo sciopero del tifo in occasione di Genoa-Bologna del 26 febbraio ‘17, 26^ giornata, chiedendo ai genoani di non entrare allo stadio e di non appendere gli striscioni, riconoscendo di chiedere un grande sacrificio forte al popolo genoano, e come anche per loro sia un prezzo carissimo non entrare, ma non dando un segnale si renderebbero complici di tale vergogna. Durante Genoa-Bologna (1-1) presenzia un po’ di gente solo nei Distinti e in Tribuna, mentre le gradinate Nord e Sud sono spoglie, semideserta la prima, praticamente deserta la seconda, mentre alla cancellata dello stadio viene esposto lo striscione “Vergognatevi tutti!!!”. Il presidente Preziosi è di nuovo nell’occhio del ciclone, perché smantella la squadra ad ogni mercato, motivo per cui i genoani non si riescono più ad affezionare ad alcun giocatori ma vede solo mercenari senza volto, e sembra essersi infilato in un vicolo cieco dal quale fatica a uscire. -Nell’estate 2016, alla festa della “Brigata Speloncia”, si era svolto un dibattito pubblico durante il quale i ragazzi della Nord avevano spiegato le ragioni riguardo la contestazione della stagione precedente, la loro posizione nei confronti della società e soprattutto chiesto al presidente Preziosi un incontro davanti a tutti i genoani, ultras e non, in cui chiarisse con sincerità i suoi programmi e il futuro del Genoa. Eppure Preziosi, non solo fece ammenda riguardo alle passate disastrose campagne acquisti e riguardo alla vicenda della mancata Licenza Uefa, ma sottolineò che d’ora in avanti alle parole sarebbero corrisposti fatti. La positività scaturita da questo incontro si era fatta vedere nelle prime partite di campionato, con una Nord più partecipe, carica, affamata. Peccato che le parole del presidente siano risultate promesse da marinaio. -In occasione di Genoa-Empoli, ottobre 2016, 8^ giornata 16/17, è stato esposto lo striscione “Fulvio tieni duro”, esponente della “Brigata Speloncia” colpito da una legge folle e assurda, un regime rigidissimo che gli agenti dell’Anticrimine gli hanno notificato, con divieto di allontanarsi dal Comune di Genova, obbligo di firma tre volte a settimana e interdizione ad uscire da casa dalle 21 alle 7 del mattino. Una misura che viene applicata ai peggiori criminali in sorveglianza speciale, ma Fulvio, 43enne, impiegato nel settore dei traslochi di San Fruttuoso, con la criminalità organizzata non c’entra nulla. E’ sì un ultrà del Genoa, per di più considerato dalla polizia anche violento, ma da più di vent’anni convive soltanto con Daspo e pomeriggi passati in commissariato a firmare, invece che allo stadio. Ma questo per la Questura basta e avanza perché venga sottoposto ugualmente al regime di sorveglianza speciale. Come avviene per mafiosi, ‘ndranghetisti o camorristi: lo dice l’Art.4 del codice “antimafia” che dall’agosto 2016 è stato allargato anche al tifo violento. Fulvio di scontri da stadio è stato protagonista fin dagli anni 90: assalti alle tifoserie avversarie, botte a steward e aggressioni. Da Genova, passando per Ravenna e arrivando fino a Milano; per ultimo nel gennaio 2016 l’accusa di aver sparato, prima del match Genoa-Juve, un razzo nautico contro i bianconeri, transitando davanti allo stadio con il suo scooter, nonostante già daspato: la classica goccia che fa traboccare il vaso. Nel derby della settimana seguente viene esposto lo striscione “Gli ultrà sono al tuo fianco Fulvietto non mollare”. In molti altri posti gli ultras hanno esposto scritte per lui, ad esempio a Benevento, esterno stadio, “Tieni duro Fulvio ultras genoano”, a Bologna “Ultras non è indice di colpevolezza, Fulvio libero”, durante Bologna-Palermo 16/17. -In seguito al terribile terremoto che il 24 agosto 2016 colpì il centro-Italia, la Nord si adoperò per una raccolta di generi di prima necessità, avvenuta in più punti della città, con un’ottima risposta della gente genoana e non solo. In una settimana riempiti un camion e un furgone. La consegna è avvenuta personalmente domenica 4 settembre ’16, agli ultras ascolani, coi i beni in un capannone di Ascoli, questo nonostante la storica, profonda rivalità con loro. -Il Questore di Genova emette 12 Daspo, nei confronti di chi, l’8 maggio 2016 (penultima giornata stagione 15/16), prende parte ai violenti scontri che si manifestano già poco dopo le 12 e che poi esplodono dal pomeriggio fino a sera, tenendo in scacco nelle vie di Marassi al termine del derby genovese , ma dei 12 daspati solo uno è genoano. Un derby da incorniciare per i genoani, nettamente vincitori in campo (3-0) e sugli spalti, col ruggito di tutta la Gradinata Nord. -Nel 2015/16, dopo la non assegnazione della licenza Uefa, la Gradinata Nord, da tempo in subbuglio con Preziosi, decide di dimostrare dissenso e contrarietà contro la società, arrivando a togliere, in segno di contestazione, i colori rossoblù allo stadio: al posto dei soliti striscioni, dal precampionato, per molto tempo campeggia solo la scritta “Rispetto”. Gli ultras invece ci sono sempre stati, vigili osservatori, non facendo mai mancare il loro appoggio. -Bella iniziativa degli ultras in occasione di Genoa-Chievo del 18 ottobre ’15, per la commemorazione del Professor Franco Scoglio, a dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta nell’ottobre di dieci anni prima in diretta, durante una trasmissione sportiva di una tv privata genovese. Esposti gli striscioni “Unico solo ineguagliabile insostituibile, ciao Prof! i tuoi ragazzi”, nella Nord, e, parafrasando una frase del Professore, “Noi siamo il Genoa e chi non è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe”, nei Distinti (striscione della frase di Scoglio proposto poi nei due ultimi match casalinghi del campionato 16/17 con Inter e Torino). Ancora oggi, a sottolineare l’amore che legava i genoani a Franco Scoglio, sventola una bandiera in Nord con la sua effige. Una vera bandiera e uomo simbolo è considerato anche Vincenzo Torrente, una vita dedicata al Genoa. Indimenticabile la gara Genoa-Cosenza 3-0, della squadra Primavera diretta da lui, nel giugno 2003, la notte dell’orgoglio rossoblù, con forse la più bella Gradinata Nord mai vista. -La stagione 2014/15 è stata quella della riproposizione coreografica in Nord del sipario, retto col sistema delle carrucole “Un cuore grande così”, in Genoa-Cesena, caratteristico copricurva proposto per la prima volta il 29 marzo ’87, in Genoa-Cremonese, e dell’imponente contestazione in Genoa-Fiorentina contro i continui torti arbitrali, che ha fatto restare fuori dallo stadio per 10 minuti tutto il popolo genoano. -In Genoa-Verona del febbraio 2015, consueto bel tifo della Nord, ma la giornata è macchiata dal coro dei veronesi “Alluvionati, voi siete alluvionati…” (Genova era stata recentemente colpita da una tragica recente alluvione), considerando anche l’amicizia che li lega ai sampdoriani…! -Nel derby di ritorno 14/15, previsto al sabato sera e rinviato al martedì successivo alle 18,30, con qualcuno che storce il naso, parte la sfida e si vede subito che i genoani sono molto gasati, e per gli interi 90’ sono autori di una performance eccezionale, che vale da sola il prezzo del biglietto. Ennesima porcata dello Stato italiano: molti diffidati sono stati denunciati perché non si sono recati a firmare durante l’intervallo del derby posticipato per pioggia! Come si fa a sapere quand’è l’intervallo di una partita che manco si è giocata? -Genoa-Empoli del 20 ottobre 2014 ha rappresentato la prima partita casalinga del Genoa dopo la devastante, disastrosa alluvione che ha colpito la Liguria e in modo particolare il capoluogo. Il pensiero dei presenti è andato a qualche giorno prima, le ferite erano ancora fresche. I genoani espongono ad inizio gara lo striscione “Superba per uomini e per mura Genova si rialza da sola!!! Portaeghe rispetto!”, gli ospiti “Empoli solidale con Genova e il popolo ligure”. Gli ultras di Genoa e Sampdoria, insieme a altri ultras venuti da lontano, contribuirono in modo sostanzioso a ripulire il capoluogo ligure, infatti, contro la Juve, ottobre 2014, la Nord espose la significativa scritta “Solo dalle curve la solidarietà…grazie ultrà”. -Il 5 febbraio 2014 chiesa di piazza Alimonda gremitissima per l’ultimo saluto a Pippo Spagnolo, scomparso alcuni giorni prima, per almeno 50 anni anima del tifo genoano, memoria storica della Nord: si può dire che l’abbia creata lui. I locali di via Armenia erano suoi. Per rendergli omaggio si sono ritrovati tanti ex giocatori rossoblù, da Nappi a Skuhravy, da Onofri a Turone. Folta anche la rappresentanza societaria del Genoa Calcio. Presenti anche Sculli, Portanova, l’ex capitano Rossi e il preparatore dei portieri De Prà, oltre a tifosi blucerchiati, come ad esempio il leader Claudio Bosotin. -I fatti di Genoa-Siena del 22 aprile 2012 scatenarono un clima di caccia alle streghe, che il tifo organizzato ha pagato con 250 diffide di lunga durata e 12 arresti, che hanno falcidiato la Nord, presa in mano dal “5 rosso”, che lì, nonostante le gravi difficoltà e la voglia di mollare tutto, che non è da genoani, ci mise la faccia e si è fortificato; sentenze contraddittorie per un caso che scatenò un vespaio di polemiche, suscitando l’indignazione ipocrita dell’opinione pubblica e dei mass-media, e la condanna dei vertici della Figc, in prima persona del presidente Giancarlo Abete. Certo, gli ultras rossoblù non agirono da agnellini, esagerando forse nei modi della protesta che portò una fortissima tensione dentro lo stadio, anche con lancio di fumogeni in campo, ma fecero quell’azione mossi dall’istinto e dal forte amore per la propria squadra, che stava soccombendo “0-4” in casa contro una diretta concorrente per la salvezza. -Particolarmente dura fu, negli anni ’90, la contestazione al presidente del Genoa Aldo Spinelli, partita da Genoa-Foggia del maggio ’92, colpevole di tirare su ragazzi come Skurhavy, Aguilera, il povero Fortunato, Christian Panucci, Eranio, Bortolazzi, ecc., per poi rivenderli al miglior offerente, così da indebolire la squadra e farla svernare in Serie B. -Le tifoserie genovesi hanno in passato contribuito all’opera di sensibilizzazione e solidarietà delle curve alle piaghe sociali. In particolare, la Fossa dei Grifoni per anni collaborò con “Greenpeace” e con “Humanitad”, associazione umanitaria che costruisce asili, scuole e centri polivalenti nelle aree più povere dell’America Latina. Il gruppo rossoblù contribuì in prima persona alla distribuzione di pacchi di medicine e viveri a Bucarest, in occasione della gara di Coppa Uefa tra Genoa e Dinamo Bucarest e ha perfino adottato bambini in Colombia. Roberto Scotto, leader della Fossa, tempo fa colpito da gravi problemi di salute, poi risoltisi, fu tra i promotori con altri ultras dell’associazione “No all’indifferenza”, che si è occupata dei problemi di tossicodipendenza, con il sostegno dell’Uisp. Dalla festa per i 15 anni della Fossa fu raccolta una grossa cifra per l’ospedale “Gaslini” e coi proventi di un’altra festa all’Acquasola venne costruito un centro polivalente a Montevideo, in Uruguay. Nel 1989 furono aumentati di mille lire i biglietti per contribuire alla raccolta fondi per il bolognese Ivan Dall’Oglio, sfigurato da una molotov lanciata dai fiorentini a Rifredi. Significativo e avventuriero il “viaggio” fatto dai ragazzi della Fossa ai confini della Croazia, per portare viveri di prima necessità ai musulmani. Nel 1992 il Comune di Genova affidò la pulizia del “Ferraris”, e successivamente la vigilanza delle aree delle celebrazioni colombiane, alla cooperativa “Genova Insieme”, gestita da membri genoani e doriani, risparmiando sulle spese dell’Azienda Municipalizzata per l’igiene urbana. Sempre le due tifoserie hanno organizzato una lotteria nel ’93, alla vigilia di un derby, per l’acquisto di un defibrillatore cardiaco destinato a “Liguria Emergenza”. Nel 04/05 donazioni di sangue a favore dell’Avis, grazie all’iniziativa di ultras e clubs. -Fin dai primi anni della sua storia, il Genoa ha goduto di un pubblico importante: il Grifone, nei momenti-clou della sua nobile storia, si è ritrovato quasi sempre scortato dai suoi supporters. Tra le trasferte più massicce della tifoseria genoana di ogni tempo troviamo i quasi 18mila rossoblù presenti a Piacenza nel 2005, in procinto di festeggiare la Serie A, con pochissimi piacentini, solo qualche centinaio, visto che il Piacenza era già salvo da un pezzo; gli oltre 10mila di Empoli nel 2005, gli 8mila di Ravenna e Oviedo, prima trasferta in Coppa Uefa (91/92), e gli oltre 7mila di Modena (1988), che esposero il bellissimo striscione “Solo chi soffre impara ad amare noi soffriamo ti amiamo e con te torneremo grandi”. Da ricordare anche che sono stati i primi e forse gli unici ad aver affittato una nave per una trasferta di C1: Sassari Torres-Genoa del maggio ‘71, Serie C. -Il derby di ritorno 10/11 viene giocato in un clima strano, col Genoa in acque tranquille, che terminerà decimo, e la Sampdoria in una pessima situazione; infatti arriverà terz’ultima e retrocederà. Agli allenamenti viene esposto lo striscione “Ma quale derby della solidarietà. Genova non vi vuole in Serie A”, in risposta ad un invito del sindaco di Genova Vincenzi. La vittoria del Genoa susciterà un polverone, infatti sembra che le due squadre si fossero accordate per il pareggio, vista la contenuta esultanza di Boselli e le dichiarazioni di Oscar Milanetto, centrocampista del Genoa, rilasciate un po’ di tempo dopo. -Nel 2004, alla presentazione estiva, con una Nord strapiena, Preziosi, da un anno presidente, assegna definitivamente la maglia numero “12” alla gradinata Nord, che fa compagnia a quella col “6” di Gianluca Signorini, bandiera del Genoa dall’88 al ’95, 208 presenze complessive in campionato, malato di SLA, una malattia che ha colpito molti giocatori, che l’ha portato alla morte, dopo una lunga agonia, il 6 novembre 2002. -57.815 spettatori è il record di spettatori paganti, conseguito in occasione del derby della Lanterna del 28 novembre 1982. -Sempre esposte le pezze “Leo con noi” e “Belin”.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 70: Fossa dei Grifoni (si scioglie il 28 luglio 1993 a seguito di una convulsa riunione, non riconoscendosi più nel “mondo ultrà”, così come era considerato allora. Tra i motivi: incombenze troppo gravose, contestazione a Spinelli, mancato ricambio generazionale, pressioni esterne, litigi intestini al gruppo, divergenze di pensiero al suo interno), Fedelissimi della Nord, Club Ottavio Barbieri, Ragazze Ottavio Barbieri, Squadre d’Azione Rossoblù, Inferno, Tupamaros, Giovani della Nord.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 80: Vecchia Fossa, Ragazze Fossa, Fossa Marassi, Skinheads, Red Skins, Trojan Skins, Red Blue Army, Griffons, Teste Marotte Nuova Guardia, Teste Marotte Vecchia Guardia, Via Isonzo Kapovolta, Strinati, Gruppo Borgo, Wanderers, Generazione Genoana, Via dei Platani Rossoblù, Levante Rossoblù, Gruppo stendardo Oi!, Euro Lanterna, Gruppo Angustiato, Begato9 Rossoblù, Senza Tregua, Positivi Rossoblù, Fontanegli Alkolika, Fans, Rangers, Rock Fossa, Gruppo Quinto, Gruppo Foce, Scottish Clan, Comba, Redblu Whale, I Tifosi di via Duca d’Aosta, Ragazzi Certosa.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 90: Grifoni della Nord (’93, gruppo nato dalle ceneri della Fossa dei Grifoni, che però si dissocia dal nuovo gruppo), Vecchi Orsi (veterani della ex-Fossa dei Grifoni, che fin dalla nascita del gruppo si riconoscevano nel “Club Ottavio Barbieri”; non era un vero e proprio gruppo a parte ma agiva in simbiosi con l’O.B., rappresentandone l’ala più anziana; poi è stato creato lo striscione “Old Block”, che rappresentava un po’ tutti i “vecchi” rimasti, legati da una vera amicizia. Gli Old Block sono quasi tutti Vecchi Orsi, gli altri sono stati inglobati dalla Brigata Speloncia), Ciurma Zeneise, Mob, Sgreuzzi de Votri, Highlander, Tartan Army, Jokers, Gruppo S.Teodoro, Kaotici, Allegra Brigata, Damigiana Group, Bastardi Dentro, Young Grifons, San Fruttuoso Rossoblù, Viking, Via Liri.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Crazy Clan (buon gruppo, scioltosi intorno al 2006; si trovava in Gradinata Sud), South Group (in Sud), Grifoni Annebbiati, Brigata Elfica, Gruppo Anonimo, Gruppo Tigullio, Gruppo Oltraggio, Brigata Spagna, Hooligans Zena, Legere Rossoblù (in genovese “gentaglia”), Gruppo Rapallo, Vecchi Balordi, Brigata Edosh, Ideale Ultras (in Sud), Imbriaeghi do Zena, Via Boselli, Marassi, La Vecchia Sestri.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 2010: Nothing Comparse, Armata Coriandoli, Capelli Bianchi, Anni Ottanta, Vintage Group.
Politica: In prevalenza a sinistra, esposti in passato simboli come il “Che” e la bandiera cubana. Genova è una città tradizionalmente “rossa”, con forte tradizione operaia. Tuttavia, a cavallo degli anni ’80 e ’90, in gradinata si è avuta la presenza di skinheads di destra, che hanno comunque ben convissuto con il resto sinistroide della Nord.
Tifosi del Genoa sono codardi.
I genoani eran gemellati con noi non con gli interisti
Il levante rossoblu esiste ancora