a cura di Claudio “Freccia”
Gruppi esistenti: Ingrifati, Brigata Ultrà, Armata Rossa (i gruppi principali), Army Girls, Nucleo XX Giugno, Quelli del Santa Giuliana, Mercoledì di Coppa, Gruppo Favelas (sottogruppo degli Ingrifati, dedicato a “Nevrite”), Quelli di Todi, Monkeys, Griffons, P.F.S. (Ponte Felcino Sconvolts), Vecchi Rams. Settore: Curva Nord
Gemellaggi/Amicizie: –Genoa: gemellaggio che dura da diverso tempo, consolidatosi con la partecipazione degli “Ingrifati” per diversi anni al torneo di Torbellamonaca-Roma in onore di “Spagna”. Per il 4° turno eliminatorio di Coppa Italia 2016/17 è in programma Genoa-Perugia l’1 dicembre 2016. Arrivati a Genova agli “Ingrifati”, poco dopo l’uscita, vengono incontro due ragazzi della “Brigata Speloncia” Genoa che gli fanno strada fino a Marassi e li portano alla sede. I genoani riservano ai ragazzi di Perugia un’accoglienza davvero importante, a fare gli onori di casa diversi rappresentanti di spicco del movimento ultras rossoblù. I perugini escono dalla sede, dopo uno scambio di saluti, per appendere lo striscione “Fulvio tieni duro”, ultrà genoano sottoposto a sorveglianza speciale, un regime rigidissimo come per i mafiosi, per una somma di reati da stadio. A fine gara le due tifoserie si salutano, il tempo di una birra e via. –Empoli: bellissimo il rapporto che lega i “Desperados” Empoli e gli “Ingrifati” Perugia, condiviso da pressoché tutta la Maratona empolese e da buona parte della Nord perugina. I due gruppi si sono conosciuti, e subito piaciuti, al torneo che veniva organizzato anni fa a Torbellamonaca, quartiere di Roma, in memoria del genoano “Spagnolo”, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni ’00. Numerose le visite reciproche negli anni. Perugini sempre presenti al “Memorial” di Emiliano a Empoli.-Montevarchi: gemellaggio che dura dal 1989, portato avanti nel tempo anche grazie ai gemellaggi che le due tifoserie hanno in comune. Nel marzo 2016 uno striscione esposto dai montevarchini recitava “27 anni di lotta, auguri Ingrifati”. –Fasano: amicizia che dura ormai da diversi anni quella tra “Ingrifati” e fasanesi. Nel maggio 2017, per il rientro dalla diffida di alcuni perugini, i pugliesi esposero la scritta “Diffide e repressione non vi hanno mai piegati, bentornati Ingrifati”. Il 30 e 31 marzo 2018 i “Fasano Ultras” organizzano il nono “memorial” dalla scomparsa di Nicola. L’invito immancabile dei ragazzi di Fasano non può non essere raccolto. I perugini hanno pensato di omaggiare i fasanesi con un’immagine realizzata su tela, raffigurante lo striscione “Nicola vive”. Il 31 marzo visita al cimitero, con tutti i gemellati e amici dei fasanesi. –Udinese: amicizia tra la “Brigata Ultrà” e la curva di Udine; un tempo il legame era molto forte, anche per affinità politiche, adesso si è raffreddato. –Teramo: gemellaggio, o comunque forte amicizia, che nasce a metà degli anni ’90 con il gruppo “Mods”, sciolto nel 2000, prima vera amicizia di gruppo per gli “Ingrifati”. Da circa 5 anni, nuovi rapporti di amicizia e di rispetto sono nati con gli attuali ultras della Est. il 21 agosto 2015 è stata rinnovata l’amicizia, in occasione dell’amichevole Perugia-Teramo. Si narra che la cosa più incredibile che fecero i teramani in passato fu quando in amichevole con la Ternana a Norcia arrivarono, picchiarono i ternani, ripresero il pullman e se ne tornarono impuniti a Teramo. Il 31 marzo 2018 è in programma Gubbio-Teramo di Lega Pro, girone B, e i perugini accettano l’invito dei teramani, vista la grandissima amicizia che li lega agli abruzzesi. Nel settore ospiti le pezze dei perugini fanno bella mostra di sé accanto a quelle teramane, stessi colori, stessi ideali; nel tempo le due tifoserie trovano sempre maggiori punti d’incontro, valori veri a cui i teramani sono rimasti fedeli. L’amichevole coi teramani è andata in scena anche nel 2016, questa volta a Teramo, dove i ragazzi della Est hanno accolto i perugini nel migliore dei modi, con viveri e fiumi di birra, tra cori e brindisi. Esposto durante la partita uno striscione per Davide, ragazzo teramano che sta lottando dietro le sbarre, dove si trova ingiustamente rinchiuso dopo i famosi fatti del 15 ottobre 2011 a Roma. Striscione dei teramani: “La Teramo Zezza saluta i fratelli perugini” (“Teramo Zezza” è il gruppo principale della Est teramana). –Pisa: amicizia tra la Curva Nord pisana e gli “Ingrifati”. Dopo le assurde diffide comminate a tal gruppo nell’aprile 2017, i pisani esposero lo striscione “’Furto’ e ‘rapina’? un’invenzione della Digos perugina, 9/10/2016 giustizia per gli Ingrifati Perugia”. A Pisa, nel 16/17 la curva dei padroni di casa espone lo striscione “Entella 20/09, solidarietà a chi paga per sostenerci per un ideale”, più in basso “Skrondo vive”. Lo striscione fa riferimento alle numerose multe che la questura di Genova ha inflitto ai perugini qualche settimana prima per aver esposto uno striscione di solidarietà proprio ai ragazzi di Pisa, dopo i famosi incidenti di Empoli coi bresciani. A fine gara lungo scambio di cori tra le due curve, in ricordo dello Skrondo, di sostegno a Gianluca (ultrà del Pisa che lotta contro una brutta malattia) e per i diffidati. –Monaco 1860: bella amicizia coi bavaresi, anche se la lontananza non aiuta molto. Presenti a Terni con la loro pezza nel 2015/16. Vicini anche con striscioni alle problematiche della curva perugina.
Buoni rapporti/reciproco rispetto: –Parma: tra i “Boys Parma” e gli “Ingrifati” esiste un forte rispetto che dura ormai da anni, dovuto sia al fatto che entrambi si incontrano al “Memorial” per Emiliano a Empoli, sia a una cosa che i perugini non dimenticheranno mai, ovvero la presenza parmense ai funerali di Fabietto. Nel settembre 2007 esposto in casa lo striscione “La Nord ricorda Matteo Bagnaresi”. Il 30 marzo 2018 ricorre il decennale della scomparsa di Matteo e i “Boys Parma” invitano alla cerimonia gli “Ingrifati” perugini, che ovviamente accettano l’invito. Arrivati a Parma incontrano tutte le tifoserie gemellate o amiche dei parmensi. Sono invitati a parlare sul palco amici di curva e di vita del “Bagna”, oltre al padre. Gli “Ingrifati” consegnano una targa ai “Boys”, recante la scritta “Matteo Bagnaresi per sempre amico degli Ingrifati”. Da sotto la curva parte un corteo verso la fondazione “Casa di Matteo”, una struttura nuovissima, tirata a lucido per l’evento. Il progetto iniziale nasce dallo spirito dei suoi genitori, che nel dolore hanno trovato la forza di far vivere Matteo in ciò che gli era più caro, aiutare il prossimo. Tutto è stato possibile anche grazie al sostegno di coloro che nel tempo hanno in qualche modo finanziato questa iniziativa, ultras e amici di Matteo. –Lecce: da molto tempo esistono buoni rapporti coi leccesi, che sono stati vicini ai perugini nel momento della scomparsa di “Nevrite”. –Cosenza: vecchio buon rapporto. –Ischia: gemellaggio instaurato nei primi anni ’90 durante la comune militanza delle due compagini in C1, che è andato via via sempre più affievolendosi, ma i rapporti sono rimasti buoni. –Juve Stabia.
Rivalità: –Ternana: rivalità aspra, vecchio odio regionale che va ben oltre i motivi calcistici. In un vecchissimo Ternana-Messina, col campo squalificato di Terni, si gioca al “Curi” di Perugia e ai ternani danno la Nord (covo biancorosso), che staccano lo striscione fisso del Perugia “Forza Perugia la curva Nord è il tuo cuore” e lo bruciano. Nell’89/90, 1200 tifosi in treno e 60 pullman a Perugia; all’altezza di Bastia Umbra alcuni tifosi iniziano una fitta sassaiola. I perugini mandano in campo un maiale con la sciarpa rossoverde, mentre spunta dalla Nord la scritta “Ternani inutili”, con la Sud che risponde “Ma quando giocate in casa?”. Al ritorno in stazione i perugini si alternano lungo la via sfottendo e tirando sassi, automobili targate Terni vengono danneggiate, una addirittura, si dice, spinta in un burrone. Al ritorno verso Terni un mattone rompe un finestrino ferendo un ragazzo. Nell’ottobre ’96 un pulmino di tifosi della Ternana torna da San Donà di Piave (VE). All’autogrill di Busseto, per una consueta sosta, vengono incontrati dei pullman di tifosi perugini, che tornano da Parma. I ternani non trovano di meglio che provocare i perugini. Due ragazzi e una ragazza vengono picchiati, e viene preso lo striscione “Freak Brothers” da trasferta dal pulmino. Al ritorno a Terni, agli occupanti viene detto che è meglio che in curva Est non si facciano più vedere. Il 17 novembre successivo, a tarda sera arriva la notizia che un pullman di perugini dell’Armata Rossa è stato mandato fuori strada nei pressi di Terni, ed è sbandato colpito da un grosso masso; bilancio pesantissimo: nove feriti, di cui uno gravissimo, il pullman semidistrutto. I perugini perdono le staffe, ma la marcia verso Terni viene fermata dalla polizia, con la quale nasce una colluttazione. Tutti puntano il dito contro gli ultras ternani. Per un pezzo di stoffa s’è sfiorata una strage. Sul furto dello striscione, tutti d’accordo: uno smacco sconcertante quello subìto dai ternani, anche se l’inferiorità numerica era evidente. Dopo il furto dello striscione le schermaglie continuavano via telefono. Già domenica 27 ottobre, per la sosta della C2, in occasione della gara d’Eccellenza Virgilio Maroso-Grifo, si segnalava la presenza di ultras ternani venuti per vendicare il furto. I perugini invitano i “Freak” a sciogliersi. Insieme allo striscione “Freak Brothers” c’era anche un non ben identificato “Khmer Rossi”, che però non ha valenza ultrà. La rivalità prevarica anche dal cosiddetto “codice non scritto”: a Perugia sono state incendiate diversi anni fa due automobili targate Terni e danneggiate altre, come risposta alla contestazione del pubblico ternano nei confronti del perugino Fabrizio Ravanelli, a Terni per disputare una partita dell’Italia. Comunque un po’ tutti i derby, specie quelli in C1, sono stati esagitati. Nel ’99 le due squadre sono tornate ad affrontarsi dopo sette anni, anche se si trattava “solo” di Coppa Italia. Nelle due sfide, andata e ritorno, cori di scherno a ripetizione e striscioni ironici e infamanti da ambo le parti, come il perugino “20-10-96: Freak Brothers lo sballo è finito”, in riferimento al famoso furto dello striscione. Rubata ai perugini la bandiera del “3M”, alcuni anni fa, poi esposta, e un “Perugia club” nel 90/91, anch’esso esposto allo stadio. Cospicuo il bottino rossoverde al derby del 2004/05 (ben 4 vessilli, tra cui materiale “Ingrifati”). Botte all’altezza di Deruta alcuni anni fa tra perugini e ternani in un Area di servizio. L’ipotesi è che la rissa sia stata programmata per telefonino, su appuntamento. –Frosinone: quella coi ciociari non è una partita come tutte le altre, dentro e fuori dal campo sono troppe le ragioni che li hanno resi un avversario e un rivale da battere a tutti i costi. Le strade tra Perugia e Frosinone si sono intrecciate diverse volte in questi ultimi anni: come dimenticare i testa a testa in Lega Pro, la sfida del 4 maggio 2014 che sancì la promozione in B del Perugia, le denunce e i Daspo presi dopo la trasferta in terra ciociara del dicembre 2013, in seguito a scontri cruenti con le forze dell’ordine. –Sambenedettese: vecchie ruggini, antica rivalità. Nel marzo 2002 si verificarono gravi incidenti all’autogrill di Bevano Est. Sarebbero stati gli umbri a organizzare un vero assalto ai tifosi della Samb. 300 tifosi della squadra marchigiana, a bordo di 6 pullman, in viaggio per Mantova, scortati da San Benedetto da soli 7 agenti di polizia, si fermano per rifocillarsi e trovano nello stesso parcheggio un pullman di tifosi del Perugia fermo, in attesa di essere raggiunto da altri due pullman dall’Umbria, diretti a Brescia, i cui occupanti hanno costretto gli autisti a fermarsi subito dopo l’uscita, son tornati indietro armati di spranghe, bottiglie, pietre e quant’altro. I tifosi della Samb, usciti dall’autogrill si sono scagliati a loro volta contro gli umbri, brandendo pietre, pezzi di tubo, estintori e altri oggetti cercando di difendersi. La battaglia è stata feroce ed è andata avanti per almeno mezzora, almeno una 30ina i feriti, di cui 6 tra le forze dell’ordine, prima che i rinforzi della Polizia stradale riuscissero a riportare la calma. Due pullman di San Benedetto son stati completamente distrutti, per terra un mare di schegge di vetro e le armi usate dagli ultras. I tifosi del Perugia sono stati tutti identificati dalla Polstrada negli uffici di Forlì, nessuno di loro ha raggiunto Brescia. –Pescara: vecchia rivalità. Incidenti piuttosto gravi si sono verificati nel dicembre 2014 a Perugia. Un petardo sarebbe stato lanciato da un gruppetto di giovani perugini (non ultrà), verso un pullman di pescaresi. L’autobus si è fermato e dal mezzo sono scesi dei tifosi pescaresi con intenzioni bellicose. C’è stato un reciproco lancio poi di sassi, bottiglie e fumogeni che però non hanno causato feriti né danni a cose. La polizia ha arginato la situazione dividendo le due tifoserie e ha rimesso gli ospiti sul pullman, allontanando i perugini che cercavano lo scontro. –Ascoli: scontri con gli ascolani nel novembre 2013, 5 minuti di corpo a corpo, leali, a Perugia. –Ancona: gemellaggio poi sfociato in rivalità dopo lo spareggio per la B Ancona-Ascoli, disputato sul neutro di Perugia nel 2000. –Verona: vecchia rivalità. I veronesi cercarono di entrare in contatto coi perugini per ben due volte, in Perugia-Verona dell’aprile 2017. –Cesena: altra vecchia rivalità; incidenti nel settembre 2015, che sono costati ai perugini numerose diffide da 2 a 7 anni con obbligo di firma. Ci fu una gratuita carica della celere e qualche ferito anche tra i poliziotti. –Avellino: incidenti a Perugia nell’ottobre 2016 (vedi sezione “Curiosità”). Da registrare lo striscione avellinese “Furti e rapine non appartengono alla nostra mentalità, per il nemico perugino gridiamo libertà”. –Arezzo: antica rivalità, forte odio, per un quasi derby. In passato, tra aretini e perugini non se le sono certo mandate a dire. –Salernitana: rivalità accesa, forte odio verso i campani. Sono lontani i tempi del gemellaggio. –Torino: vecchia rivalità anche per motivi calcistici, dopo il drammatico spareggio per la promozione in Serie A del ’98, vinto ai rigori dal Perugia. Fiorentina: vecchio odio risalente ai tempi del Perugia in Serie A. Sampdoria: i doriani sono gemellati coi ternani e i perugini coi genoani; basta questo per alimentare la rivalità. –Lazio: inimicizia specie negli anni ’70, soprattutto per le contrapposte ideologie politiche, non mancavano duri scontri. –Atalanta: gli orobici sono gemellati coi ternani, e questo basta per considerarli nemici. –Gubbio: nel febbraio 2017 scontri tra eugubini e perugini all’autogrill di Bevano Ovest, vicino Cesena. Gli ultras del Grifone stavano rientrando da Ferrara, mentre i rossoblù tornavano da Forlì. La sosta dei rispettivi pullman nello stesso autogrill fa scattare la scintilla di una rivalità che, a dire il vero, è nata solo negli ultimi anni ed è sentita quasi esclusivamente dagli ultras del Gubbio. –Foligno, –Brescia, –Spezia: fiere rivalità, più o meno sentite.
Nozioni storiche: La stagione 1978/79 a Perugia non si può dimenticare, col Perugia di Castagner che termina imbattuto il campionato e sfiora lo scudetto, che va al Milan. In quell’anno nasce il primo vero gruppo ultras perugino, l’’Armata Rossa’, nel cuore della vecchia Perugia. Negli anni precedenti i supporters biancorossi erano rappresentati dagli “Ultras”, i pionieri del tifo a Perugia, affiancati poco dopo da “Venceremos” e “Fossa dei Grifoni”. Il nome “Armata Rossa” viene scelto per manifestare palesemente la propria ideologia di estrema sinistra, specie in quegli anni in cui l’impegno politico era cosa importante tra i giovani (qualche anno prima idolo della curva era il calciatore Paolo Sollier, che salutava i suoi tifosi col pugno chiuso, divenendo l’idolo del pubblico). Simbolo del gruppo è la stella rossa. L’Armata fin dalla sua nascita non ha mai abbandonato la squadra divenendo così il gruppo storico del tifo biancorosso, sapendo resistere alla vicenda del calcioscommesse e al doppio salto all’indietro, a metà anni ’80, dalla B alla C2. Il gruppo ha passato periodi bui dove l’entusiasmo non c’era, l’andamento della squadra e le vicende societarie non contribuivano certo a crearlo. Ciò nonostante l’Armata non ha mollato e negli anni ’90, grazie all’avvento di Luciano Gaucci, il gruppo si infiamma di nuovo col ritorno nella massima serie. Nell’anno del centenario e del nuovo periodo buio, che ha visto nuovamente precipitare il Perugia, in un anno, dallo spareggio per il ritorno in Serie A agli abissi della terza serie nazionale, ha mostrato una grande maturità di fronte alle situazioni societarie difficili del momento, mantenendo sempre una posizione tollerante ai primi insuccessi sportivi dell’inesperta dirigenza Silvestrini. Nel 1997/98 il Perugia ritorna in Serie A sotto la guida di Serse Cosmi, che diviene il nuovo idolo della curva: il suo calcio dinamico e aggressivo conduce di nuovo il Perugia al ritorno in Europa, con la Nord che prende nuova linfa. Nella seconda metà degli anni ’90 nascono nuovi gruppi e si rinvigoriscono quelli già esistenti. Nel 1989 nascono gli “Ingrifati”, provenienti perlopiù dal quartiere San Sisto. Anch’essi su posizioni di sinistra, pubblicano la fanzine “Profondo rosso”, che riscuote un discreto successo. Le origini del gruppo risalgono però all’87, quando alcuni amici decidono di unirsi dietro lo striscione “Inkazzati”, per dare più colore alla curva Nord e più calore alla squadra, che aveva appena vinto il campionato di quarta serie. Nel 1989, in Serie C1, hanno l’esigenza di trovare un nome che si addicesse al loro temperamento, che rendesse l’idea dell’attaccamento al Grifo. Da qui il nome “Ingrifati”. Nell’ottobre 1990 nascono i “3M”, il cui curioso nome deriva da una via del quartiere di Madonna Alta, ovvero via Magno Magnini, vicino alla quale sorgeva il manicomio cittadino. Da qui il nome Manicomio Magno Magnini, ovvero 3M, apolitici e piuttosto numerosi. Degni di menzione anche i “Jacobins”, che hanno lasciato una certa impronta in curva, nascono nel ’91 e si sciolgono nel 2000. Nel 1994, dalla fusione tra “Brigaden”, di Elce, e “Doddy Boys”, di Ponte D’Oddi, nasce la “Brigata Ultrà”, gruppo nazionalista, primo striscione in caratteri gotici. La curva negli anni si è contraddistinta per l’impegno umanitario ed extracalcistico, con risalto a livello nazionale. Nel frattempo nascono nuovi gruppi, come i “Fuori Orario Gruppo Matteo Calzoni” durati “ufficialmente” dal 1995 al 2004, chiamati così in onore di un grande “grifone” Matteo che apparteneva all’Armata Rossa. Altri gruppi del passato in ordine sparso: Covo Rosso, Red Lair, Panthers, N.t.o., Teddy Boys, Rams, Mods, Furie Rosse, Viking, Vecchia Guardia, Indifferenti, Bulldogs, Pila Matta, Prepotenti, Sturmtruppen, Nakata Group, Kollassati e altri ancora. In tempi recenti da ricordare la ventata di entusiasmo tra il 2013 e il 2014, anno della promozione in Serie B, sancita da un Perugia-Frosinone (1-0) con circa 25mila spettatori sugli spalti, quasi il tutto esaurito, ultima giornata del campionato 13/14, stagione nella quale si è visto un tifo davvero bello, delirante, massiccio, la curva Nord più bella degli ultimi 15/20 anni. Prima dello scontro diretto un solo punto separava le due compagini. E’ stata la realizzazione di un sogno durato 9 lunghi anni. Sotto la Nord, nell’intervallo di una delle ultime partite, 15 minuti di cori ininterrotti. Nel 2012/13 il Perugia arrivò secondo in Campionato, ma poi perse la semifinale Playoff col Pisa. Un altro momento di esaltazione collettiva si ebbe il 17 agosto 2015 con Milan-Perugia (2-0), 3° turno eliminatorio di Coppa Italia, con una presenza e una prestazione maiuscole dei 1000-1500 tifosi perugini presenti, qualità e quantità, con picchi d’intensità veramente alti: un tifo di sostanza, un vero spettacolo. Il resto è storia dei nostri giorni.
Curiosità: -Dalla partita casalinga con l’Entella del 20 gennaio 2018, l’assetto del tifo in Curva Nord ha subìto una svolta storica. La decisione, maturata solo qualche giorno prima della partita, è stata presa di comune accordo tra i principali rappresentanti dei gruppi organizzati che si erano ritrovati per discutere del tifo e della situazione della Curva. Si è così deciso di raggrupparsi al centro dietro un unico striscione: “Ostinatamente A.C. Perugia”. Questo nuovo assetto riprende, per posizione e organizzazione del tifo, la stessa struttura che i gruppi adottano in trasferta, lasciando invariata l’indipendenza organizzativa e i propri simboli. Sicuramente, per tanti versi, questa decisione è una svolta “epocale” per la curva, ma è comunque il proseguo del processo di unificazione che i gruppi portano avanti da due stagioni a questa parte: è un traguardo e allo stesso tempo un punto di partenza, dopo i tanti problemi che hanno dovuto affrontare nei mesi precedenti, in un contesto in cui è nata l’esigenza di un fronte comune e compatto; questa unità permette una gestione ottimale del tifo ed ha come obbiettivo quello di coinvolgere più gente possibile. -Per i perugini accostare il nome della squadra (e della città) ad uno sponsor, per favorire interessi di marketing della società, barattando la storia con interessi economici e pubblicità, è la massima espressione di un calcio moderno a cui niente importa della passione ma guarda soltanto al business, quello stesso calcio moderno al quale il movimento ultras ha da sempre dichiarato guerra. I perugini hanno vissuto sulla propria pelle due fallimenti che li hanno riportati in pochi anni dalla Serie A al dilettantismo, ma mai avrebbero potuto immaginare di svendere il proprio nome per salvare una categoria. Con qualsiasi tifoseria avrebbero avuto la stessa riluttanza ma, a maggior ragione, proprio verso i più acerrimi rivali, pionieri, almeno fino al decennio scorso, di uno stile ultras ribelle e antagonista, i perugini manifestano il più completo sdegno e disappunto per i ternani, che hanno lasciato che il nome della propria squadra divenisse uno sponsor pur di restare nel calcio che conta. Nessuna presa di posizione e nessuna contrapposizione al “nuovo che avanza”, come se diventare dall’oggi al domani “Unicusano Ternana” fosse poca cosa. Per tutti questi motivi la Curva Nord ha deciso, già nell’estate 2017, che non prenderà parte all’ennesima pagliacciata che niente a che vedere con le sfide del passato e quindi ha comunicato, con ampio preavviso, che in questa stagione non saranno presenti al “Liberati” di Terni, seppur dopo questa vicenda il disprezzo per Terni e la sua gente sia più forte che mai. Il 26 novembre 2017 quindi nessun ultrà è andato a Terni, ma ci sono andati i cosiddetti tifosi normali o clubs, che hanno provato sulla loro pelle com’è difficile organizzare una trasferta. -Il 22 aprile scorso, in occasione di Perugia-Unicusano Ternana, è avvenuta una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Luca, giovane perugino da tempo residente a Bangkok, colpito da emorragia cerebrale e ricoverato in gravissime condizioni in un ospedale della città thailandese. La famiglia vorrebbe riportare Luca in Italia, ma deve far fronte ad ingenti costi che non riesce a sostenere. -Il 14 aprile scorso, grazie al contributo organizzativo dei gruppi della Nord, è stata effettuata una raccolta fondi per sostenere le cure di riabilitazione di Noemi, una bambina di 8 anni affetta da Sindrome di Rett, una malattia genetica rarissima, che le impedisce ogni autonomia: non può parlare, camminare, né stare seduta in maniera indipendente. L’unica possibilità d’aiutarla per la sua famiglia è andare una volta l’anno a Houston in Texas per 5/6 mesi, affrontando delle ingenti spese per sostenere una riabilitazione specifica. -In Perugia-Palermo del 17 febbraio 2018 i gruppi della Nord e il Centro di Coordinamento hanno fatto una raccolta a favore dell’Unione Italiana dei Ciechi e ipovedenti, che ha fruttato ben 2.500 euro da destinare alla stamperia Braille. -Il 28 ottobre 2017, a Cremona, è stato esposto lo striscione “Lode a te Renato Curi”, a 40 anni dalla sua morte, avvenuta sul campo il 30 ottobre 1977, durante un Perugia-Juventus, quando, al 5° del secondo tempo si accasciò al suolo, e dopo poco morì stroncato da un arresto cardiaco. Dopo pochi giorni gli viene intitolato lo stadio. Renato Curi è considerato dai perugini una vera leggenda, colui che ha dato la vita per difendere la maglia del Perugia. -Il 21 ottobre 2017 la squadra è stata oggetto di una pesante contestazione, causa gli scarsi risultati, al ritorno dalla trasferta di La Spezia. Nonostante l’attacco mediatico e le parole espresse in un comunicato dal presidente del Perugia, nessuno all’interno del pullman è rimasto in qualche modo ferito, anche se si registra un vetro rotto e l’accensione di qualche fumogeno. Dopo un mese di lavoro delle forze dell’ordine tra ricostruzione, filmati e addirittura rilevamento delle impronte sul pullman, accerchiato durante la contestazione, sono stati comminati 10 Daspo. Il 4 dicembre con l’Ascoli, in segno di protesta, non sono stati esposti striscioni dei gruppi organizzati, né sventolate bandiere. E’ stata lasciata la curva senza colore, ma non è mancato il consueto tifo, il sostegno per la maglia e per la città. -Il 22 novembre 2017 un terribile lutto ha sconvolto la Curva Nord perugina, infatti è improvvisamente deceduto Vincenzo Pompili, storia della curva Nord e degli ultras del Grifo, co-fondatore del primo gruppo ultras perugino: è sua la mano che realizzò il primo striscione ultras, appeso al “Santa Giuliana”, il vecchio stadio, nella stagione 1974/75. Da allora a difesa dei colori biancorossi, in trasferta come in casa, in molti lo ricordano compagno di tante battaglie, quelle vere, di un tempo che non esiste più. Per tutti gli anni del “Curi”, fino all’ultima partita giocata in casa col Carpi, non ha mai abbandonato i gradoni della Nord, con la sua sciarpa immancabile al collo, a fianco agli amici di una vita. Un punto di riferimento per tanti che, come lui nel tempo hanno condiviso la passione per il Grifo e per il movimento ultras, maestro di vita fuori e dentro lo stadio. La Perugia ultras e il tifo biancorosso tutto perdono uno dei suoi pilastri, resta il ricordo di un grande uomo e di un grande ultrà. Esposto in quei giorni all’esterno dello stadio lo striscione “Ciao Vincenzo storia della Nord”. -Nel maggio 2017 è scomparso Fabio Ercolanoni, “Nevrite” per gli amici, ritrovato senza vita in un campo nei pressi di Deruta dopo una decina di giorni di ricerche, non lontanissimo dalla sua abitazione. Aveva 54 anni e tutti gli volevano bene. Allo stadio era uno di famiglia, sempre pronto a sostenere la squadra del cuore. La Nord gli dedicò lo striscione “E sempre fuori di testa…a presto Fabietto! – ciao Nevrite”. Il 30 marzo 2018, prima della partita Perugia-Cremonese, al solito posto sotto la curva, è possibile prendere il libro di Fabio Ercolanoni “Nevrite” dal titolo “Più ll’a c’è il muro-Storie di Mezza Vita”. L’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza! L’1 giugno 2017 si sono svolti i funerali, allo stadio come voleva lui, in mezzo alla sua gente, al suo mondo. Sul feretro tanti fiori e tante sciarpe, perché quando se ne va un figlio della curva, non è solo la sua famiglia a piangerlo. Cori si son levati al cielo a promettere che Fabio resterà sempre con loro. -Il 28 ottobre 2008 è venuto improvvisamente a mancare, mentre era in vacanza in Brasile, Andrea Vinti, per tutti “Skrondo”, a soli 35 anni; era uno dei leader del gruppo “Ingrifati”, che ha pagato migliaia di euro per far tornare la sua salma in Italia. A metà novembre ’08 si sono svolti i suoi funerali allo stadio “Curi” di Perugia. Lo Skrondo, conosciutissimo in curva Nord, era un ragazzo eccezionale, pieno di grinta e di voglia di fare, impegnato anche nell’antirazzismo militante. In suo onore è stato realizzato il Parco Skrondo, inaugurato nel 2012, nel quartiere San Sisto, rione storico degli “Ingrifati”. Lì c’è la Palestra Popolare, aperta nel 2005, e dal 2016 il bello e accogliente “Spazio Popolare Rude Grifo”. Coreografia per lo Skrondo in Perugia-Carpi del 25 ottobre 2016 (non l’unica) con il suo volto dipinto su un telone copricurva, ai piedi del telone la scritta “…Sei sempre in mezzo a noi”. -Nel settembre 2016, durante Perugia-Ternana, è stato colto da malore, poco dopo il gol del Grifo, un tifoso in Curva Nord. Purtroppo, nonostante siano stati fatti tutti i tentativi per rianimarlo, il tifoso è morto. Subito è stato evidente che non aveva senso continuare a giocare, ma la partita veniva giocata come nulla fosse. In curva Nord vennero tolti tutti gli striscioni e si smise di tifare. Resisi conto della gravità del momento, anche i ternani decisero di seguire la presa di posizione della Nord, ritirando striscioni e bandiere. E’ assurdo come fossero dovuti entrare in campo i tifosi per dire basta, la partita venne sospesa per diversi minuti, poi si decise clamorosamente di giocare gli ultimi minuti, tra l’imbarazzo di tutti, in un clima surreale. -Nell’ottobre 2011 muore “Ferro”, noto ultrà della Nord, ricordato più volte dalla curva, la sua seconda casa, con cori e striscioni in occasione di Perugia-Neapolis, gara di Lega Pro Seconda Divisione (la vecchia C2). In Perugia-Pro Vercelli dell’8 ottobre 2017 esposta la scritta “Il Ferro vive nel cuore della Nord”. Lo striscione “Ferro” è sempre esposto, almeno nelle gare casalinghe. -Nel 2003 è prematuramente scomparso in un incidente stradale mentre tornava dalla partita di Coppa Italia Perugia-Juve, Roberto Cavalletti, per gli amici “Cavalletto”, la cui pezza è sempre esposta al “Curi”. -Da non dimenticare il Tancio, leader della curva scomparso alcuni anni fa. -In Perugia-Vicenza del 2 aprile ’17 esposto lo striscione “La storia di questa curva va ricordata e tramandata! Caligola per sempre”. -Gli Ingrifati hanno organizzato nei giorni 25 e 26 agosto 2016, una raccolta di beni di prima necessità per aiutare tutti i residenti di Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto e paesi limitrofi che la notte del 24 sono stati colpiti dal terremoto. La raccolta ha avuto risultati davvero rilevanti. Tutta la merce è stata trasportata, entro pochissimi giorni, a destinazione. In Perugia-Trapani del novembre ’16 esposto il messaggio “La terra trema e ci vuole coraggio…a voi di cuore il nostro abbraccio!”. La “Brigata Ultrà” si è profondamente prodigata e impegnata a favore delle popolazioni terremotate dell’Italia centrale, consegnando in loco i beni di prima necessità raccolti. Non è la prima volta che la Brigata si cimenta in iniziative benefiche. Già altre volte ha fatto più che il suo dovere. Tutta la Curva Nord ha acquistato un modulo abitativo da inviare a Amatrice, con la raccolta effettuata in Perugia-Bari che ha fruttato 4800 €. -Bella coreografia con megabandierone copricurva in Perugia-Verona del 25 aprile ’17, con in basso la scritta “Per i colori della nostra squadra, per i colori della nostra città”. -Il 6 aprile 2017 alle 6 del mattino è scattato il blitz delle forze dell’ordine impegnate in perquisizioni domiciliari, alla ricerca di sciarpe e altro materiale ultras che, a quanto pare, era stato sottratto ad alcuni tifosi dell’Avellino 6 mesi prima, nel pregara di Perugia-Avellino, al seguito di uno scontro tra alcuni esponenti perugini e irpini (furono aggrediti 3 veicoli). Non vennero allora registrati feriti, denunce, né problemi di ordine pubblico. Dopo tante perquisizioni anche in sede, infruttuose, e la forsennata ricerca dei colpevoli da parte della Digos in questi mesi, sono state denunciate 6 persone per rapina e un totale di 10 diffide, da 3 a 5 anni, molte delle quali con l’obbligo di firma doppia! Ciò che molto probabilmente ha scatenato tutto è il fatto che gli incidenti siano avvenuti, per fortuita casualità, proprio nei pressi della questura. In Perugia-Ascoli dell’aprile 2017, i gruppi della Nord hanno lasciato vuoti i gradoni e non hanno cantato per i primi 10 minuti dell’incontro, iniziativa presa per solidarietà verso gli “Ingrifati”, contro la dura repressione che stava colpendo il gruppo. -Gli “Ingrifati” hanno aderito alla raccolta di firme promossa dalla Curva Nord di Ancona per modificare la legge che prevede una sanzione penale che va da 1 a 3 anni di reclusione per chi, sottoposto a Daspo con obbligo di firma, non rispetta quest’ultimo. Nel caso degli anconetani è stata emessa una condanna definitiva a 5 anni e un mese per un ragazzo reo di non essersi presentato a firmare per alcune volte. Privare della libertà un cittadino per una firma è un’assurdità senza pari. -Sempre esposta la pezza “…per chi non può venire noi canterem…”.
Politica: in prevalenza di sinistra, non mancano esponenti vicini alla destra, che si rifanno al gruppo “Brigata Ultrà”.