Almeno fino a questo momento l’Empoli è stato perfetto nella gestione delle forze e degli stimoli di cui ogni gara necessita. Non c’è stato incontro in cui gli azzurri non abbiano dimostrato carattere o, peggio, abbiano sottovalutato l’avversario. E non è facile, vista la differenza contro molte delle compagini affrontate. Anche quella contro il Pescara sarà l’ennesima prova del fuoco, contro una squadra chiaramente costruita per recitare un ruolo importante e che invece ha deluso profondamente.
Non tragga in inganno l’attuale classifica degli abruzzesi, né il recente cambio in panchina. Come sottolineato da mister Andreazzoli durante la conferenza pregara, il Pescara ha giocatori di valore, oltre che un gioco ben organizzato. Certo, tutti quelli che si aspettavano l’ennesimo exploit di Zeman e del suo modo di giocare saranno rimasti profondamente delusi. E forse gioiranno, sapendo che il boemo é stato rimpiazzato dall’ex allenatore della Primavera Epifani. Più di una volta le squadre di Zeman erano rimaste indigeste all’Empoli, mostrando un calcio spettacolare che metteva a nudo i nostri difetti.
Ma, se vogliamo, il Pescara é diventato una squadra piú complessa. Ha radicalmente cambiato il suo modo di stare in campo, passando dal 4-3-3 zemaniano a un piú prudente 3-5-2, piú adatto a chi ha come obiettivo primario la salvezza. E proprio per questo, per certi versi, ha aumentato la sua pericolositá. Non é un mistero che l’Empoli soffra i sistemi di gioco chiusi, quelli che piú che creare cercano di inaridire le sue fonti di gioco.
L’Empoli, come é giusto che sia, rimane la favorita d’obbligo. Ma non dovrá credere di aver di fronte un avversario rassegnato al peggio. Dovrá partire come ha sempre fatto, con la concentrazione e il piglio della capoclassifica. E di chi non vuole perdere, per nessun motivo, punti per strada.
Simone Galli
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