Un “Punti di Svista” che vuol far coda alle parole del numero uno del tifo organizzato, Bagnoli, che ha espresso un concetto importante e giusto che anche noi all’indomani della sconfitta con il Cittadella avevamo evidenziato. Non parliamo di pace fatta, parliamo semmai di un ambiente che ha saputo e voluto voltare pagina, seppur con difficoltà e non dimenticando gli scempi dello scorso anno, ma capendo che non è covando rancore e ramando contro che le cose potevano migliorare. L’applauso finale dopo la sconfitta con il Cittadella, la prima di questa stagione (qualcuno dirà che c’è quella contro il Renate ma quello era un altro Empoli), certifica che Empoli sa mettersi al fianco della squadra al di la del risultato se questo, anche negativo, è figlio di una prova coraggiosa e vissuta fino in fondo.

La forza di Empoli, la forza degli empolesi, dei cuori azzurri, quelli veri, sinceri e non macchiati di tanti altri colori che alle prime situazioni negative tornano fuori con prepotenza smacchiando quel’ azzurro che ha fatto solo comodo in un momento. Questa è il vero valore, questa la differenza che negli anni ha portato tanti protagonisti in campo a scegliere di far divenire Empoli la loro casa, la loro vita. L’ultima stagione, senza voler tornare su passi sempre più lontani, aveva indubbiamente incrinato un rapporto, mancando di quella trasparenza e quella fiducia che sono elementi imprescindibili per una convivenza d’amore e di reciproco rispetto. La non chiarezza nelle operazioni di mercato, nelle successive spiegazioni, nel rapporto con la gente attraverso i media ed una parvenza di superficialità in quanto espresso in campo (concetto quest’ultimo che non vale per tutti, lo vogliamo dire) avevano mandato in tilt un equilibrio perfetto proprio perchè mancante di quanto già detto sopra e non certo per una retrocessione dalla A ala B che dalle nostre parti può essere sempre messa nel computo dei risultati sportivi. Qualcosa è cambiato, dicevamo ad inizio stagione, più di qualcosa.

Un qualcosa che un po’ tutti abbiamo faticato a capire e decifrare, ancora inchiodati al vecchio rancore e non avendo ben chiaro quanto più o meno sotto traccia stava nascendo. Una società che parlava poco e che non faceva arrivare tutto quello che era il lavoro in opera, ed in campo un’accozzaglia di cose con soltanto mister Vivarini ad essere punto di riferimento. Ma poi, piano piano, tutto si è plasmato, e tutto è stato più visibile anche senza bisogno di tante parole. Non tutti forse hanno la possibilità di vedere lavorare la squadra nel quotidiano, con i relativi paragoni con la passata stagione, ma già da li si percepisce molto, un molto che poi si trasmette anche in gara con una gruppo mai arrendevole e sempre pronto alla battaglia, una squadra che ancora sbaglia ma che ci mette cuore, si, cuore. Empoli, come chi scrive queste righe, ci ha messo un pò ma ha capito, ha apprezzato e senza bisogno di patti di ferro ha deciso che strada prendere, sposando questo “nuovo corso” che ha bisogno come il pane di tutto l’apporto emotivo della gente. Una rivoluzione che ha creato domande, dubbi e perplessità ma che vivendo da più dentro possiamo dire aver creato nuova linfa per una pianta che onestamente stava morendo.

Un estate difficile, ed ancora oggi c’è chi preferisce mettere davanti quanto non fatto lo scorso anno piuttosto che catapultarsi verso un futuro che ha un sapore diverso, di ripartenza, ed ogni opinione merita e meriterà sempre il massimo rispetto. La forza di Empoli, dell’Empoli, che lo si voglia o no sarà sempre questa, il valore aggiunto, davvero merce rara da trovare in qualsiasi altra piazza. Una forza senza la quale non si va da nessuna parte e qui c’è invece voglia di andare lontano…

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

19 Commenti

  1. A Empoli c’è chi ama davvero questi colori. Quello che è successo un anno fa è figlio di tanti padri molti dei quali hanno applaudito (se non osannato) la società dopo l’acquisto di Gilardino. Credo che da questa squadra e da tanta tanta e ancora tanta umiltà si possa ripartire. Bel pezzo Alessio.

  2. PER FORZA SI FANNO GIOCARE GLI STRANIERI PRESI CON POCHE LIRE E I SETTORI GIOVANILI A COSA SERVONO? SENZA CONSIDERARE CHE TANTI STRANIERI SONO DEI BIDONI E LAVANO IL POSTO AGLI ITALIANI…..VEDI QUELLO CHE SUCCEDE ANCHE AD EMPOLI SE INVEFE DI CHIAMARSI BENNACER ,UNTERSEE. SI CHIAMAVANO BENNATI E UNTERI NON AVREBBERO PULITO NEANCHE I CESSI…..

      • Filiberto ha ragione, a parte i due casi che ha scelto. Ma la scelta di stranieri riguarda tutta l’Italia. Si pensi a cos’era la nostra nazionale da sempre e fino a una decina di anni fa. Oggi siamo mediocri, a parte qualche caso, perché non tiriamo più su i giovani come prima. Ma davvero in Italia, a parte Belotti, non ci sarebbero attaccanti straordinari come quelli che ci sono sempre stati? Se togli Buffon, che non so fino a quando giocherà, i portieri migliori sono tutti stranieri. Ma vi sembra normale?

  3. Bell’articolo Alessio mi piace. Però faccio 2 considerazioni, se per caso questo inizio di campionato molto buono si trasforma in qualcosa di peggio le problematiche ritorneranno e l’idillio rifinisce. E poi (dopo che ti ho elegiato) una critica te l’ha faccio a te e a tutti gli altri giornalisti su l’anno passato. Ora dici del modo di allenarsi completamente diverso, è mai possibile che lo scorso anno da porte vostra mai è poi mai è stata fatta una critica velata su questi argomenti, noi a dire e si allenano 50 minuti, tutto bene, e si gioca male ma male, no è la serie A, siamo abituati male degli anni prima, una piccola gioca cosi. Poi si retrocede e allora lo avete detto anche voi che si gioca male, l’allenatore ecc. ecc. Ecco visto che comunque a Empoli le critiche non sono mai a livello stratosferico, un minimo si poteva fare, o no?

  4. Comunque secondo me tanti abbonamenti sono stati regalati per fare numero e per far vedere che c’era fiducia nonostante l’anno scorso. Diversi amici che non sono riusciti a rinnovare la prelazione hanno dovuto scegliere un nuovo posto, salvo poi notare che il loro vecchio posto è di fatto sempre libero.

  5. Abbonamenti regalati?? Che siamo diventati la Squinzi football club che gioca a Reggio Emilia ???
    Non ci credo neanche se lo vedo e chi lo racconta x me lo fa x farsi grande…

  6. Regalati o intestati a gente che non ci va, tanto per fare numero. Secondo me 3.900 persone allo stadio con il Cittadella non c’erano.

  7. DICIAMO CHE CI SONO ABBONATI CHE IO CONOSCO CHE IL SABATO LAVORANO MA CHE LO STESSO SI SONO ABBONATI PERCHE’ ANCHE SE NELLA STAGIONE VEDONO SOLO 10 PARTITE RIPRENDONO I SOLDI CHE HANNO SPESO.
    QUESTA E’ LA RAGIONE DEI POSTI VUOTI..

  8. Ricordiamoci che il Sabatocerti abbonati non possono venire: i negozianti, chi gioca negli amatori ( e sono tanti) o in squadre giovanili, i genitori che appunto accompagnano i figli che fanno sport. Certe volte chi fa sport gioca il Sabato altre la Domenica mattina…

  9. O Riccardo se tu sei analfabeta e un’è colpa mia…ma chi l’ha scritto abbonamenti finti??? Ho detto che sembra ci sia qualche abbonamento regalato a qualche azienda o a qualche privato per fare numero: magari questi abbonati li vedi due volte allo stadio…se tu sei orbo un ci posso fare nulla io…

  10. Oh francesco ma in che mondo vivi , ma prima di scrivere ci pensi alle cose ? Facci un esempio di 50 abbonamenti regalati (che poi non farebbero certo la differenza, e neanche fossero 200 la farebbero)gnamo via , ma che sarà possibile che si debba mettere sempre il sospetto sulle cose anche quelle palesemente positive ???

    • A me sembra che sia stato fatto in modo massiccio quest’anno. Ma vi guardate mai intorno allo stadio? Le immagini alla tv le guardate mai? Ma che vi sembra che con il Cittadella vi fossero 3.900 persone?

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