I motivi per pensare positivo ci sono. L’Empoli arriva al quarto match stagionale ancora imbattuto, pur non essendo ancora completamente a posto in difesa. Il reparto arretrato deve migliorare i suoi meccanismi e limitare al minimo le disattenzioni, ma non dobbiamo scordarci che è un sistema difensivo nuovo, in cui sono cambiati non solo gli interpreti ma anche i movimenti. Per fortuna, in questo periodo di rodaggio, l’attacco ha espresso già un altissimo potenziale. Merito non solo di bomber Caputo, calatosi alla perfezione nella realtá azzurra, e della ottima intesa con la spalla Donnarumma. Parte del merito va tributata anche a Vivarini, che ha saputo rigenerare un reparto che lo scorso anno aveva fatto una fatica enorme a bucare la rete. Anche qui sono cambiate alcune cose, come l’attacco della profondità e unamaggiore velocità di esecuzione negli ultimi metri.
La prossima gara ci vedrà fronteggiare un Ascoli combattivo, mai arrendevole che fa della corsa una componente importante ma composto anche da giocatori di qualità, come Favilli, Clemenza, Santini, vogliosi di sfondare nel grande calcio. Dobbiamo certamente pensare di vincere, visto che giochiamo al Castellani, ma ritenere di essere superiori potrebbe essere un boomerang. Dobbiamo avere pazienza, calandoci da subito nello spirito della partita. Una delle note stonate, nelle prime partite, è stato probabilmente l’approccio alla gara. Ecco, dobbiamo entrare in campo con la concentrazione e la fame di chi non vuole lasciare nulla al caso, solo così potremo dire la nostra in un campionato così lungo e difficile avendo già dimostrato che questa squadra sa tirare fuori gli attributi. Una gara in cui dovrà arrivare il risultato, come sottolineato anche da mister Vivarini in presentazione, perchè anche da quelli passa il percorso di solidificazione di questo gruppo che ha grandi ambizioni e che già da adesso non può lasciare troppo strada all’agguerrita concorrenza.
Pronostico secco per domani?
Sicuramente non perdiamo. Ma spero con qualche fondamento che si vinca.