A cura di Claudio “Freccia”

Gruppi/compagnie esistenti: Beata Gioventù (nasce nel 2012, per mano di coloro che facevano parte degli storici “Mods Bologna”, i loro componenti occupano la parte centrale della curva, della quale sono tra i primi gruppi a tesserarsi e, di conseguenza, per alcuni anni, risultano i trascinatori della tifoseria rossoblù in trasferta), Forever Ultras 1974-URB (nascono nel settembre ’74 in una birreria di Bologna, “I Magnifici Sette”, dalla fusione dei preesistenti gruppi “Commandos” e “Brigate”. In Bologna-Fiorentina di Coppa Italia esordisce il nuovo striscione, lungo 16 mt.; nel periodo di massimo splendore ultrà, anni ’80, realizzano lo striscione “la tua forza è la nostra fede”, di 45 mt., molto bello, sorretto inizialmente da un cavo d’acciaio affinchè sovrasti la curva. Ostili alla Tessera del tifoso, nel 2013, grazie all’introduzione della “Away Card”, ritornano in trasferta),

Freak Boys (dal 1986, sono una costola importante degli Urb; il loro motto è “ovunque fattanza”, il simbolo la foglia di marijuana), Mods 1982 (non appendono quasi più lo stendardo storico ma l’anima dei Mods c’è sempre sulla balconata centrale, accanto alla “Beata Gioventù” che ne rappresenta un po’ la nuova guardia; nel tempo hanno modificato molte volte lo striscione, riuscendo sempre a farne di bellissimi. Nascono da ex membri di “Forever Ultras” e “Supporters” che, causa differenti vedute circa il modo di vivere in curva, si distaccano dai rispettivi gruppi. Si sciolgono ufficialmente nel 2012), Vecchio 1982 (rappresentano la vecchia guardia dei “Mods”, nasce nel 2015/16), Vecchia Guardia, Noi di Bologna, Settore Ostile (nasce da una costola dei “Forever Ultras” per volere di 4 ragazzi che non condividevano a pieno le idee dei vecchi del gruppo. Sostanzialmente lo strappo avviene per la diversa visione sulla Tessera, a 20 anni non vogliono fare gli ultras da divano ma andare in trasferta. Inizialmente l’intenzione è quella di stare da parte, si posizionano nella parte bassa della curva sotto la balaustra centrale; ben presto vengono notati dagli esponenti più caldi della “Beata Gioventù e, dopo un po’ di diffidenza vengono accettati. 6-7 mesi e arrivano a condividere la balaustra centrale con la Beata Gioventù. Nel dicembre 2014, a Catania, subiranno una grave diffida di gruppo, evitata da 2-3 esponenti che per causa di forza maggiore non han potuto esserci. In seguitop agli avvenimenti di Catania, il gruppo emette un comunicato di autosospensione a tempo indeterminato. Per un certo periodo figurano in Sud, poi tornano alla balaustra centrale della Nord), C.T.B. (ControTendenza Bologna, nascono nel dicembre 2004 nei Distinti laterale del Dall’Ara; con la chiusura del settore Dstinti si trasferiscono in curva nel 2006), Mai Domi (gruppo formatosi recentemente, pressappoco nel 2016), Quei Ragazzi, Quei Ragazzi Mazzini, Banda Boccassa (per dichiarazione del fondatore non si considerano un vero gruppo di stadio. Si considerano uno stile di vita, seguito principalmente da persone che frequentano lo stadio, ma anche da persone che con lo stadio non hanno più a che fare. Chi frequenta la curva fa a tutti gli effetti parte di altri gruppi, principalmente della balaustra centrale.Interessante il fatto che Banda Boccassa riscontri consensi e apprezzamento anche da altre curve. Ancor più curioso è l’apprezzamento di esponenti di tifoserie rivali come quella laziale) Le Boccassine Tipette Scomode, Turist Group (nati nell’ottobre ’96, striscione apparso per la prima volta nella gara col Parma. Il club nel 2004 raccoglieva circa un centinaio di simpatizzanti di cui circa 25 operativi in curva. La sede è il Bar Turist di Casalecchio di Reno), Via GenovaBucce 2002 Bologna (ex “Bucce Diverse”, nascono non come un gruppo vero e proprio ma una “balotta” di una ventina di ragazzi che da diverso tempo si trovano in curva a tifare rossoblù. Il simbolo è un pallone da calcio che si sbuccia e da dentro esce lo stemma del Bologna. “Bucce” anche come pelle, modo di fare, vivono la curva in maniera molto goliardica; il nome però non piacque subito all’unanimità, qualcuno storse la bocca, poi cominciarono ad essere chiamate così, e così rimase il nome. La collocazione in curva è vicina ai ragazzi della “Vecchia Guardia”: c’è sintonia col loro modo di pensare), Capottati, Fedelissimi 2003, Bologna Gruppo Fattanza, Settore D, Zona 1999-Stile di vita,  Gruppo S.G.P. (San Giovanni in Persiceto), Zona Vetro, Q.re Saffi, Balotta del Ciuffo, Molle Cariche, Gruppo Kompatto, Prima Fila Gold, Socmel 1994, Felsinei-Memento Audere Semper, Four Cats, Assenti Giustificati, Quelli di Imola-Imola 1987, Bassa Modenese, Fuori Provincia, Old School 1909, 5° Gradino, Grappa Korps, Budrio Rossoblù (nasce alla fine degli anni ’80 in un bar di Budrio da parecchi ragazzi appassionati del Bologna), 22020, Gruppo Croce, 051, Quartiere Santo Stefano, Via Azzurra Ovunque, The Red & Blues Brothers, Eagles (gruppo nato recentemente), Sole Rossoblù per Sergio…, Sala Gessi-very busy Group, Guasta Feste, Bazza Boys, SS 64, Via Leandro Alberti, Zola Ignuranta, Official Smokers Bologna, Bologna Estrema, Bella Ragaz Group Cspt, BLQ On Tour, Finchè non ci portano via, Teufelsarco, Lucida Follia, In un mare di Guai-San Lazzaro.

Settore: Curva “Andrea Costa-Giacomo Bulgarelli” (Nord)

Gemellaggi/Amicizie: –Nocerina: rapporto stabilito di recente. Numerose le visite dei nocerini a Bologna. Quando morì “Umba”, leader rossoblù (vedi sezione “Curiosità”), i nocerini appesero per le strade lo striscione “Onore a te vecchio cuore rossoblù, ciao Scifo” (veniva chiamato anche così). In Bologna-Siena 12/13 esposto lo striscione “Onore a te Casimiro vero molosso ultra in eterno”, per ricordare uno dei massimi leader della curva nocerina prematuramente scomparso. Gli “E.A.M.” (Estranei Alla Massa) Nocera erano presenti alla festa del primo anno della Beata Gioventù-Settore Ostile. Un loro striscioncino è presente spesso nel settore centrale della “Beata Gioventù”, ad esempio in Bologna-Milan e Bologna-Livorno 13/14. A Reggio Emilia col Sassuolo, nel 13/14, esposto lo striscione “Ciao Guido fratello molosso”, ultrà nocerino purtroppo scomparso. In occasione di Bologna-Inter 13/14 esposti gli striscioni “10-11-13 Salerno: il fallimento del vostro calcio moderno”, “Rispetto per Nocera”, riferiti al divieto di trasferta inflitto ai nocerini, nonostante avessero avuto tutti la tessera del tifoso, a Salerno. La gara si giocò senza nocerini, con la pantomima dei giocatori della Nocerina che si fingevano infortunati. La Nocerina poi fu esclusa da tutti i campionati ed a pagare sono stati più che altro i tifosi. In Bologna-Udinese 13/14 la “Beata Gioventù” e il “Settore Ostile” rimasero in silenzio fino al 20° come segno di solidarietà e vicinanza ai loro fratelli di Nocera. Esposti a proposito striscioni quali “Un’altra farsa della Lega, solidali con Nocera”, “Una vostra porcheria non cancellerà mai una grande tifoseria, onore a Nocera”, “Il vero reato è difendere questo calcio malato…solidarietà ai nocerini”. In Bologna-Pescara, Serie B 14/15, esposta la scritta “Noi: sempre al fianco dei fratelli molossi”. A Frosinone, stesso anno, esposta la frase “Un molosso non muore mai, Dario vive”. Nocerini presenti anche a Frosinone nel 14/15, dove fu esposto lo striscione “In curva e nella vita la nostra amicizia sarà infinita”, e nella finale Playoff col Pescara, sempre 14/15, sia all’andata che al ritorno. –Siena: gemellaggio abbastanza recente. Nel 2008/09 alcune rappresentative si sono incontrate prima della partita per un incontro amichevole e successivo pranzo presso la sede del “Club Fedelissimi Siena”. Durante la gara, però, le due curve s’ignorano, anche per rimarcare la non ufficialità dei rapporti. L’amicizia venne suggellata nel 2012/13 prima della gara in Piazza del Campo tra gli ultras senesi e i ragazzi di “Beata Gioventù”, ed inoltre i senesi fecero trovare, nei pressi dell’ingresso del settore ospiti, lo striscione “Salutiamo Bologna e i suoi ultras!”, firmato “Vecchi Ultras” Siena. Prima della gara Bologna-Siena 12/13 rinsaldata l’amicizia tra “Beata Gioventù”, compresi i sottogruppi, e “Vecchi Ultras Siena”, con una bella bevuta tutti insieme e foto di gruppo. “Vecchi Ultras” che non potevano mancare alla festa del primo anno della Beata Gioventù-Settore Ostile e sono stati presenti anche alla seconda e alla terza, svoltasi nel 2015. “Vecchi Ultrà” spesso presenti a Bologna con tanto di striscioncino, ad esempio in Bologna-Verona, Sassuolo-Modena e a Firenze 13/14. Avellino: rapporto nato quando il Bologna, nel 2014 era a un passo dal tracollo, dal fallimento durante la scellerata gestione di Guaraldi. Venne organizzata una manifestazione a Zola Predosa (BO), a cui parteciparono in 3mila persone, forse più, il 22 marzo 2014. Prima della manifestazione, a sorpresa, ai bolognesi si presentarono alcuni ultras dell’Avellino, che erano venuti spontaneamente. Le due parti si piacquero subito, un’empatia forte, fortissima. Fu apprezzata, e non poco, la loro vicinanza vennero presentati ai bolognesi. Nel campionato di B 15/16, prima del match, 25 bolognesi raccolsero l’invito degli ultras avellinesi di incontrarsi davanti ad un bar vicino lo stadio. Per una buona mezz’oretta si discusse di problematiche ultras, condividendone problemi, cercando di trovare idee sulle soluzioni, prima di dare il via alla festa: c’era tanta roba da mangiare e da bere che i bolognesi pensarono ad un certo punto di esser stati invitati a un matrimonio, più che una partita di calcio, che il Bologna perse 1-0, ma, nei primi minuti del match si levò un coro dalla curva sud: “Rispettiamo chi ci rispetta”, un segnale forte e chiaro nei confronti dei bolognesi, che, per il derby con la Salernitana furono invitati in curva Sud. In 15 raccolsero l’invito. Il rapporto quindi in poco tempo si è consolidato e, probabilmente va oltre il mondo ultras. In Bologna-Avellino 14/15, dedicano agli irpini lo striscione “31.03.15: ultras arrestati per reati inventati”. Una delegazione di “Curva Sud Avellino” ha partecipato alla 3^ festa della “Beata Gioventù” nel luglio 2015. La curva avellinese ha dedicato lo striscione “Vittoria legale e vittoria che vi fa male, bentornati ragazzi del Settore Ostile”, ai ragazzi diffidati ingiustamente a Catania nel dicembre ’14.  Svariate le reciproche visite: si è creato un bellissimo rapporto. –Spal: remoto odio (vedi sezione “Rivalità”), ma è forte il legame che da alcuni anni lega i gruppi dell’area-Mods e i ragazzi del “Vecchio Astra” Spal, presenti anche loro alla festa del primo anniversario della Beata Gioventù-Settore Ostile. Presenza spallina in Inter-Bologna Coppa Italia, del gennaio 2013. –Ravenna: gemellaggio solido risalente agli anni ’80, l’unico in Emilia-Romagna fino a poco tempo fa. Il gemellaggio, pur rispettato da tutta la curva, è portato avanti da “Forever Ultras” e “Freak Boys”. Diverse le visite reciproche. Ad esempio ravennati a Rimini 06/07, con l’Atalanta in casa 08/09, in Bologna-Juve 11/12 e, con la pezza “U.R.’94”, nella finale Playoff col Pescara del 2015, oltreché in Bologna-Inter 15/16. Bolognesi a Ravenna nell’aprile ’17 per Ravenna-Delta Rovigo e a marzo col Lentigione. Bochum: l’amicizia coi tedeschi inizia nel 1999, portata avanti dai “Forever Ultras”. I tedeschi erano presenti, con tanto di pezze, in Bologna-Chievo 12/13 e in altre occasioni, quindi numerose le visite reciproche, come quelle dei bolognesi ai primi di marzo 2017, nel dicembre 2015 in Monaco 1860-Bochum all’Allianz Arena di Monaco e nell’estate 2015 in Bochum-Duisburg.  Ricordato dai Forever con uno striscione in tedesco il 15° anniversario dell’amicizia nel settembre 2014. I tedeschi esposero nel 2011 in Germania la scritta “La tessera non facciamo in trasferta emigriamo” e nel 2014 “Auguri di 40 anni Forever Ultras”. Crotone: amicizia nata da poco. In Bologna-Roma dell’aprile 2017, esposto lo striscione “Ciao Scaldino amico crotonese”. Viareggio: buoni rapporti, dedicato a un amico viareggino prematuramente scomparso lo striscione “Ciao Lele”. Esposto l’estate scorsa 2016 lo striscione “29-06-09 solidali con Viareggio”, per ricordare lo scoppio del treno che causò per cause fortuite un incendio vicino alla stazione di Viareggio, che costò la vita a 32 persone. “Forever Ultras” e “Freak Boys” hanno partecipato negli ultimi anni al “Torneo di Viareggio” di calcetto in memoria di Lele e Nicola

Ex-gemellaggi/amicizie: –Milan: rapporto che era bellissimo, uno dei più sentiti dalle due curve, nato intorno al 1976, quindi uno dei più vecchi mai nati tra tifoserie italiane. Si poggiava su basi solide, d’amore e fratellanza. Infatti milanisti e bolognesi festeggiarono insieme il decimo scudetto del Milan a San Siro, nel 1978/79, quello della “stella”, e dopo qualche anno di distacco forzato, dovuto alle sorti delle squadre, l’amicizia si manifestò nuovamente nei suoi aspetti più genuini. I bolognesi dettero il loro apporto ai milanisti nella finale di Coppa dei Campioni (1-0) contro il Benfica, festeggiando molto allegramente la vittoria insieme. Dopo il caso di Ivan Dall’Oglio, coinvolto dallo scoppio di una bomba incendiaria lanciata dai fiorentini, quando al “Dall’Ara” ci fu Bologna-Milan, i rossoneri dimostrarono tutta la loro solidarietà, esponendo diversi striscioni inerenti al fatto, che commossero sinceramente i bolognesi. Le due tifoserie erano particolarmente vicine, in sintonia. Ma tutto cambia dopo la tragedia di Claudio Vincenzo Spagnolo, accoltellato a morte il 29 gennaio 1995, da un nucleo delle “Brigate Rossonere 2” del Milan, in particolare da Simone Barbaglia, infatti, durante la gara di C1 Bologna-Monza 94/95, apparve in curva bolognese lo striscione “Milanisti infami, voi e i genoani”, targato “Mods”, riproposto poi in Bologna-Milan del 22 settembre ’96, mise in imbarazzo i “Forever Ultras”. L’esposizione di tale striscione rompe definitivamente il bel gemellaggio. Rimase però l’amicizia tra “Fossa dei Leoni” Milan e “Forever Ultras”, che nella gara di Coppa Italia 95/96 a Bologna esposero la scritta “URB saluta FdL”, che toccò i “Mods”, i quali iniziarono a battibeccare coi milanisti, contribuendo ad inasprire il dualismo Forever Ultras-Mods. In Bologna-Milan 1996/97 i milanisti risposero con due striscioni: “Mods canta che ti passa” e “Ma Ora Dicesi Spioni”, il cui acrostico è appunto “Mods”, riferito al fatto della spiata dei bolognesi nei confronti dei romanisti nel caso degli otto extracomunitari aggrediti dopo la festa-promozione. La rivalità tra “Fossa dei Leoni” e “Mods”, due concezioni molto lontane, ha sempre creato una spina nel fianco al gemellaggio. –Roma: anche coi romanisti il rapporto era particolarmente sentito, appariva un legame in grado di resistere a tutti quelli screzi che hanno causato la rottura di tanti gemellaggi. Era molto forte il rapporto che legava i “Mods” ai gruppi romanisti, in particolare “Opposta Fazione” e “Boys”. Nell’89 striscione “Boys” Roma in curva “Costa” sopra lo striscione “Mods” Bologna. Il gemellaggio venne rotto definitivamente da “Opposta Fazione” in Roma-Bologna del marzo ’97, quando il gruppo in questione esponeva improvvisamente due scritte offensive, una delle quali recitava “Fieri di non essere bolognesi”, inoltre prima della gara, in Nord bruciarono una sciarpa rossoblù, cantando cori anti-Bologna tra lo sconcerto generale. Il tutto perché dopo la gara in cui venne festeggiata la promozione in Serie A, Bologna-Chievo del 2 giugno 1996, di notte una ventina di persone, appartenenti ai “Mods”, ma mescolati anche ragazzi di “Opposta Fazione Roma”, scatenò nelle vie del centro la caccia al nero, al grido “sporco negro tornatene a casa. Furono rincorsi e sprangati a sangue otto extracomunitari e ad uno di questi, quando era già per terra tramortito dai colpi, venne vigliaccamente accoltellato alla schiena, perforandogli un rene.. Dopo una ventina di giorni vengono fermati 11 tra appartenenti e simpatizzanti dei “Mods”, accusati di tentato omicidio e lesioni. Le indagini della Digos emiliana arrivano fino a Roma, portando dietro la sbarra quattro esponenti di “Opposta Fazione”, gruppo ultrà della Roma di stampo neofascista, arrestati e condotti nel carcere di Regina Coeli. La verità è che si è trattata di una spiata nei confronti del travagliato gruppo romano, un vero e proprio caso di spionaggio-ultrà, cosa che i romanisti non hanno mai perdonato, visto che da all’ora non hanno mai perso l’occasione per infamare i bolognesi, accusati di essere infami e spie.

Pescara: vecchio rapporto risalente alla fine degli anni ’70, difatti a Bologna il Pescara aveva giocato, e vinto 2-0, uno spareggio storico per la Serie A, col Monza, nel 1978/79. Striscione “Bad Boys Pescara” esposto ai tempi dell’amicizia ai piedi della curva “A.Costa”. –Napoli: bella amicizia allacciata alla fine degli anni 70, ai tempi in cui Gennaro Montuori, detto “Palummella”, era a capo della tifoseria partenopea. Nell’88/89 giri di campo con bandieroni al “Dall’Ara”, poi l’amicizia si affievolisce, negli anni a seguire le due squadre si sono incontrate poche volte e la Curva A napoletana non era favorevole al gemellaggio. Napoli, Bologna e Milan formavano negli anni 80 il triangolo dell’amicizia. –Udinese: rapporto risalente al 1980, allacciato con le allora neonate “Black & White Supporters” Udine, poi cementato con visite reciproche e sbandierate in campo, deteriorato nel tempo per alcune incomprensioni. Gli “Imbariegh” Bologna erano storicamente gemellati coi “North Boys” Udine. Il gemellaggio poggiava su basi solide. Nel 91/92 vennero disputate due partite tra ultras e fatti giri di campo coi bandieroni, sia a Udine che a Bologna. I bolognesi, in quell’anno, furono al fianco degli udinesi a Modena, a Udine sempre con il Modena e a Ancona, nonché nel 92/93 a Parma. I bolognesi erano amici dei padovani, che erano nemici degli udinesi e la curva bolognese era di sinistra, mentre quella di Udine di destra, anche se il gemellaggio vero e proprio gli udinesi l’avevano coi “Mods” gruppo di destra. Nel 1997/98 giri di campo coi bandieroni per le due tifoserie, legate all’epoca da un forte gemellaggio, a Bologna e a Udine. Poi dal gemellaggio siamo passati a una normale rivalità. –Taranto: rapporti allacciati col Bologna in Serie B nei primi anni 80. –Ancona: rapporto allacciato ai tempi della C1 83/84, era una bella amicizia, anche sentita, sfaldatasi per futili motivi. Infatti in Bologna-Ancona del 7 giugno ’92, penultima giornata del campionato cadetto, i marchigiani festeggiarono la matematica promozione in Serie A, cosa che dette fastidio ad alcuni bolognesi. Il gemellaggio non fu rinnovato coi consueti giri di campo, ma, almeno all’inizio, non ci furono cori offensivi. Nella ripresa, i Mods si misero a cantare cori anti-Ancona, scatenando la reazione degli ospiti, tutto questo probabilmente perché i festeggiamenti degli anconetani, saliti a Bologna in ben 12mila, davano invidia e fastidio. Quello fu il canto del cigno del gemellaggio, coi bolognesi che non trovarono di meglio che malmenare due ragazzini capitati per sbaglio nella loro curva e danneggiare qualche auto prima della partita, mentre gli anconetani, in occasione della gara d’andata, in rispetto della vecchia amicizia che perdurava da più di dieci anni, li trattarono benissimo. –Sambenedettese: allacciata nei primi anni della B, pressappoco ai primi anni ’80. –Carrarese: allacciata ai tempi della prima C1 83/84. –Sanremese: amicizia anch’essa riguardante pressappoco l’anno della prima C1. –Barletta, –Lucchese: rapporti risalenti ai primi anni ’80, quelli difficili della prima B e della prima C1. Il gemellaggio coi lucchesi, in chiave anche anti-Pisa, era molto sentito, tanto che si organizzavano tra le due tifoserie, all’inizio degli anni 90, partite vere e proprie, con tanto di arbitro, coreografie e striscioni, all’insegna della fratellanza e dell’amicizia. Nel 92/93 si giocò in un campo sportivo incastrato nel suggestivo scenario delle Mura di Lucca, tra “Panthers Front Lucca” e “Forever Ultras Bologna”. Numerosi a quei tempi anche i giri di campo coi bandieroni; una volta venne fatto con la scritta “Bo=Lu – binomio d.o.c.”. –Pisa: una delle primissime amicizie allacciate, logorata col tempo per incomprensione da parte bolognese, che presero ai pisani lo striscione “Angeli della Nord”. –Genoa: primordiale gemellaggio risalente agli anni 70, deteriorato col tempo. Si sciolse all’inizio degli anni 90, nonostante la buona volontà dei ragazzi di allora, soprattutto della “Fossa dei Grifoni” Genoa, che durante la settimana prima di Bologna-Genoa 89/90 aveva chiesto e ottenuto di aumentare il prezzo del biglietto di 1000 £., da devolvere a Ivan Dall’Oglio, il ragazzo 14enne bolognese ustionato dalla molotov dai fiorentini a Rifredi nell’89, in segno di solidarietà. La tragedia di Spagnolo del gennaio 1995 e il relativo famoso striscione bolognese “Milanisti infami, voi e i genoani”, rompe definitivamente tutti i ponti, anche se già negli anni 80 c’erano stati degli screzi. Padova: vecchia sentita amicizia, risalente intorno agli anni ’80. –Cesena: una delle primissime amicizie, risalente agli anni 70, era stata allacciata, udite, udite, coi cesenati, poi logorata nel tempo per ovvi motivi di campanile. –Reggiana: primordiale amicizia anch’essa, rotta perché esposero un simbolo politico in curva bolognese. –Centese: amicizia vecchissima, datata anni ’70. In un Centese-Spal di C1 88/89 vi era una folta rappresentanza di supporters bolognesi, con tanto di striscione “Mods”.

Rivalità: –Cesena: rivalità fortissima, odio viscerale, acerrimo, che va oltre la semplice rivalità calcistica, tra Cesena che rappresenta la Romagna, e Bologna che rappresenta l’Emilia. La rivalità monta soprattutto verso fine degli anni 80. Striscione “Ultras” Cesena rubato, mostrato nel 1985/86, accompagnato dalla scritta “Cesena trema siamo tornati!” Nell’87 il derby col Bologna fu una battaglia senza esclusione di colpi. Gli “SRB” (Supporters Rosso Blu) hanno sottratto ai romagnoli lo striscione “Skins Cesena”. In un’altra circostanza sono entrati in curva cesenate.  Cesenati che hanno rubato ai bolognesi, e esposto contro di loro negli anni 90, lo striscione “North Commandos”. Nel 1996/97 i cesenati esposero la scritta “Ravenna e Bologna: 2 città un’unica merda”. Furibondi incidenti nel ’96 in Cesena-Bologna: 8 tifosi del Cesena un anno dopo vennero rinviati a giudizio come responsabili dei disordini, uno dei quali accusato di tentato omicidio. Violenta rissa tra gruppi delle due tifoserie sulla provinciale “Bollana” che collega la riviera a Cesena; denunce e qualche ferito. In Bologna-Genoa 12/13 esposta una pezza (“Ultras”) rubata ai cesenati. Rubati inoltre ai cesenati nel tempo gli striscioni “I Ragazzi del Curvone”, “Collettivo Bianconero” e la pezza “Villalta”. –Juventus: vecchia rivalità, intrisa di odio per il potere juventino. Tre ultras rossoblù vennero denunciati perché avrebbero aggredito tifosi juventini a Bologna nell’aprile ’97. Ma tutto l’ambiente rossoblù era antijuventino al massimo: oltre allo striscione “Juventini di Bologna siete una vergogna”, un altro invitava la società juventina a non prendere neppure in considerazione la possibilità di andare a giocare a Bologna l’anno dopo, poi disegnato il volto sorridente di Lippi, mister della Juve d’allora, col il volto sorridente e accanto una bomba. Esposto inoltre lo striscione rubato “Palermo Bianconera”. Insomma, davvero un ambiente ostile. In Juve-Bologna 10/11, nell’intervallo, viene lanciata una bomba carta tra i bolognesi dalla Nord juventina e di lì a poco inizia un lancio di oggetti tra torce, bomboni e seggiolini fra le due fazioni, finchè i felsinei cercheranno di uscire dal settore ma saranno trattenuti dalle guardie, mentra la Nord bianconera si presenta ad attenderli nell’antistadio per poi essere allontanata ad inizio secondo tempo. Arrestato un bolognese che, salito a festeggiare il raddoppio di Di Vaio sulla vetrata, andrà a cadere in campo, cercando poi di ritornare nel settore, ma la Digos lo porterà via di peso con il tentativo di sfondamento da parte dei bolognesi e il ritiro delle pezze, mentre una parte della Nord juventina fischierà la scena facendo anche partire alcuni cori contro la polizia. Dopo Bologna-Juve 11/12 due tentativi d’assalto dei bolognesi, tra torce, sassi e bottiglie verso i pullman bianconeri in transito, ma la reazione “gobba” è pronta, scendono dai mezzi e caricano a loro volta i felsinei tra cinghiate e bastoni per le vie limitrofe e, in un secondo momento, verso una ventina di bolognesi davanti ad un bar. In Bologna-Juve 12/13 viene esposta una pezza sottratta ai bianconeri prima della gara. In Bologna-Juve 15/16 da segnalare un contatto tra alcuni bolognesi e un gruppetto di juventini, spintosi con troppa leggerezza alla “Bocciofila”. Rubati nel tempo anche gli striscioni “Drughi Fano”, “Drughi sezione Romagna” e “Supporters Bianconeri”. –Fiorentina: antichissimo odio, acerrimo, la prima grande rivalità. Già nel 1977 successe un pandemonio, poco ricordato;  il cosiddetto “Derby dell’Appennino” è stato sempre molto sentito nei decenni scorsi, anche se ultimamente l’odio si sta stemperando. Quando si parla di odio acceso tra le due tifoserie non si può non pensare alla molotov lanciata da quattro ragazzi fiorentini, dell’Alcool Campi, contro il convoglio dei bolognesi, ai primi di giugno del 1989, prima di Fiorentina-Bologna, a Rifredi, frazione di Firenze, che provocò gravissime ustioni al 14enne bolognese Ivan Dall’Oglio. Gli autori del fattaccio vennero arrestati e processati. Nella Coppa Italia 1996/97, dopo tanto tempo, le due fazioni attendevano d’incontrarsi e puntualmente avvengono disordini. A Bologna la gara è caratterizzata dalla “polemica dei razzi”: tutto fila liscio, fuori dallo stadio, mentre al momento del gol gli ultras viola sparano razzi sui tifosi rossoblù della “San Luca”, accanto a loro. La polemica la fa il presidente del Bologna Gazzoni, alzando i toni. La voce grossa del presidente mette in moto un programma di controllo repressivo da tempi di guerra fredda: “Al ritorno non deve passare neanche uno spillo, i controlli devono essere capillari, senza scrupoli”. In questo clima, a Firenze sono scattate una miriade di denunce (40) tra bolognesi e fiorentini, di cui otto per porto d’armi e detenzione di oggetti atti ad offendere e tondini di ferro e le altre quasi tutte per danneggiamenti a mezzi pubblici. Esposto in Bologna-Fiorentina 88/89 lo striscione “Karika Vikingo” dei fiorentini dai Mods. Incidenti in curva in Fiorentina-Bologna 88/89. Rubato inoltre “Viola Club Trento”. –Milan: dal gemellaggio alla rivalità il passo è breve (vedi sezione “Ex-gemellaggi/rivalità”). Vecchi conti in sospeso dopo la rottura dell’amicizia, nel 96/97 portano a una carica dei milanisti al corteo dei bolognesi. Accesi scontri tra le due tifoserie. Cinque attivisti della “Fossa dei Leoni” Milan sono stati diffidati. Scintille per Milan-Roma 98/99 prima della partita, tre gli arresti. –Torino: finisce in mano degli ultras del Toro lo striscione “Forever Ultras”, che, rifatto, ricompare nella stagione 82/83. Il primo striscione fu rubato all’uscita dallo stadio dopo un Torino-Bologna. Erano in pochi i bolognesi, inseguirono subito i granata, ma non ci fu niente da fare. In Torino-Bologna del 31 marzo 2002 scontri tra torinisti e bolognesi che lasciarono il segno sugli “Ultras Granata”: 15 diffidati, ma soprattutto il dramma di un capo-ultrà degli U.G., 34 anni, che è stato colpito da una bomba artigianale lanciata dai bolognesi, e che nel tentativo di rilanciarla indietro, ha perso una mano. Grattato lo striscione “Fedelissimi Viterbo”, esposto in Bologna-Torino 90/91, oltre a “Torino Club Rimini” e altre pezze granata. –Brescia: vecchio, storico odio. I “Supporters” hanno rubato ai bresciani lo striscione “Ultras Brescia”, sul finire degli anni 80, e in un’altra circostanza gli sono entrati in curva. In Brescia-Bologna 95/96 tafferugli tra bresciani e forze dell’ordine per un lancio di un razzo diretto contro la curva bresciana, partito dal settore bolognese; quattro i feriti. Rubato anche lo striscione “Curva Sconvolta”. Il 26 aprile ’98 incidenti tra le due tifoserie ebbero una coda giudiziaria. Cinque dei sette ultras bresciani imputati furono condannati ad un anno e tre mesi con la condizionale, più il Daspo. Nel maggio 2013 i bolognesi dedicarono ai bresciani, che stavano attraversando un periodo grigio, lo striscione “Oltre ogni rivalità vicini alla Brescia ultrà”-Verona: odio risalente agli albori del tifo organizzato, anche per i diversi ideali politici. Nel ’77 fu una vera guerra quella instaurata con loro. Molti bolognesi erano impegnati politicamente nella sinistra, a Verona venivano coinvolti anche quelli di “Lotta Continua”, dato che loro con i manifesti e provocazioni ben definite, i veronesi attaccavano con il “Fronte della Gioventù”. Scaramucce prima di Bologna-Verona 1996/97, zona Bocciofila, prima della gara (tra F.U. e ex-Brigate Gialloblù la rivalità era molto accesa, anche per motivi politici, almeno a quei tempi). Incidenti tra veronesi e rossoblù anche nel 97/98 e nel 2013/14 a Verona, con l’arresto, dopo indagini della Digos, di due tifosi appartenenti ai “Forever Ultras”. Tafferugli in Bologna-Verona dell’ottobre 2013, soprattutto tra veronesi e forze dell’ordine, prima del match, iniziato con 20 minuti di ritardo per il ritardo dei pullman delle due squadre. I tifosi veronesi hanno obbligato gli autisti ad aprire le porte dei bus che li trasportavano allo stadio e a farli scendere, per proseguire a piedi. Quando il gruppo è arrivato, sempre scortato, vicino al “Dall’Ara”, ha trovato i supporters del Bologna in attesa. Il servizio organizzato dalla questura si è frapposto e ha evitato gli scontri, ma non completamente, infatti tre tifosi del Verona sono rimasti feriti in un contatto coi sostenitori rossoblù; uno di loro ha ricevuto una coltellata ad un braccio, un altro una bottigliata in testa, ma si parla anche di feriti tra le fila rossoblù. –Napoli: dopo un bel gemellaggio, prende inizio una fiera rivalità. A Napoli un ultrà bolognese di 27 anni, nel 1996, insieme ad altri tre, venne aggredito da un gruppetto di ultras napoletani, tra la stazione e la curva B, con catene restando ferito alla testa. Altri due bolognesi, provenienti dal Meridione, dopo la partita sono stati accoltellati al sedere senza nessuna spiegazione. L’amicizia si è rotta fino a degenerare, nell’anno del secondo scudetto del Napoli (1989/90) quando oltre 30mila supporters napoletani arrivarono a Bologna e molti, non trovando biglietti, assalirono i tifosi bolognesi per procurarsi un abbonamento, comportamento che i “Forever Ultras”, e tutta la tifoseria rossoblù, censurò, dichiarando la fine dell’amicizia. Scontri prima e dopo Bologna-Napoli 96/97, otto napoletani rimasti contusi, due tifosi rossoblù e quattro campani denunciati. C’è da dire che i bolognesi erano stati colpiti da un lutto, la scomparsa del tifoso Fabio Gaiani, il 7 marzo ’97, per il quale ci fu l’ignobile mercificazione dell’episodio sulle pagine del quotidiano “Il Resto del Carlino”, dove la figura di “Gaio” non veniva ricordata per ciò che era, un ragazzo di 27 anni che amava il Bologna e la sua curva, ma lo liquidava, per vendere qualche copia in più, come un teppistello, innervosendo l’attesa. Va poi aggiunta la rivalità tra le opposte tifoserie e il vivo ricordo della trasferta di Firenze, dove gli ultrà rossoblù furono vittima di un’ingiustificata aggressione da parte delle forze dell’ordine, non riportata dai mezzi d’informazione. Detto ciò, poco prima di Bologna-Napoli si segnalano tifosi partenopei sotto la “Costa”, con immediata reazione, un nutrito gruppo di bolognesi accalcati nello stadio che esce per farsi giustizia e la polizia che argina la carica facendo cordone, ma della quale fanno le spese alcuni napoletani. La curva si presenta in modo sobrio all’ingresso delle squadre, esponendo lo striscione “L’avete già giudicato un delinquente, per noi è Gaio, sempre presente”. Le due fazioni si beccano in continuazione. Un altro striscione inequivocabile nell’intervallo: “Stefano Biondi, Bologna è piccola…”, il giornalista autore del citato articolo. Anche fuori dopo la gara incidenti tra le opposte tifoserie. Scritta “Sarà un piacere quando il Vesuvio farà il suo dovere” esposta all’esterno dello stadio in Bologna-Napoli 13/14. –Roma: dopo la fine del gemellaggio (vedi sezione “Ex-gemellaggi/rivalità), incidenti sono scoppiati al termine di Bologna-Roma 97/98, tra gli ex-gemellati gruppi “Mods” e “Opposta Fazione Roma”. In Bologna-Roma, 8^ giornata 98/99, i conti aperti tra “Mods” e “Opposta Fazione” portano a un accoltellamento alla schiena di un tifoso bolognese di 32 anni e a un tifoso romanista gravemente ferito. Poi dopo la partita un Ducato da 9 posti viene accerchiato da un gruppo di ultras rossoblù a viso coperto, prendendo a sassi il veicolo e, prima di fuggire, introducono un candelotto, col Ducato che prende fuoco. Identificato l’autore dell’accoltellamento, oltre a una 60ina di tifosi romanisti e bolognesi. Le indagini ebbero un ulteriore sviluppo giudiziario: 23 ultras (18 della Roma, gli altri del Bologna) furono denunciati dalla Digos di Bologna in seguito alle risse che hanno preceduto la gara, all’accoltellamento di un bolognese e al pulmino di romanisti incendiato a fine partita. Nuovi incidenti in Bologna-Roma 2000/01, neanche tanto leggeri. Nel giorno di dolore per la morte di Niccolò Galli, a 17 anni, figlio del dirigente Giovanni Galli, ex portiere anche della Nazionale, in un incidente stradale, i romanisti si sono permessi di spadroneggiare, lanciando di tutto e entrando in molti senza biglietto. Tre di loro accoltellati alle gambe, diverse auto distrutte, un romanista in coma, spinto giù dalle scale da un poliziotto (almeno secondo testimoni). Poi se ne sono andati in giro per la città come fossero a casa loro, pur sapendo che i tempi del gemellaggio sono finiti e che la rivalità è veramente accesa. Identificati 144 tifosi della Roma. Comunque nel 2011 esposto lo striscione “Oltre la rivalità ciao Mortadella”, figura storica del tifo romanista. –Modena: vecchio antichissimo odio di campanile. Le due città sono separate da una rivalità che affonda le radici nei secoli, dal Medioevo con la “presa della Secchia” del 1325, episodio della guerra tra Modena e Bologna. “La mamma modenese lavora alla Bruciata” (zona frequentata da prostitute), vecchio striscione anti-Modena. Sette ultras di Bologna e Modena vennero processati per direttissima con l’accusa di rissa aggravata per incidenti scoppiati quattro ore prima di Modena-Bologna 94/95, scontro a viso aperto. La pena era stata commutata in obbligo di dimora: per un certo periodo tutti i giorni si sono dovuti presentare al commissariato per un’ora, per controllo e firma. In Modena-Bologna 87/88 i modenesi espongono uno striscione dei “Mods”. Scaramucce prima e dopo Modena-Bologna 02/03, con circa 3500 felsinei al seguito, seppur in sciopero vocale nei primi 10 minuti per le norme repressive. Rubati nel tempo lo striscione “Brigate Gialloblù S. Biagio”, un minibandierone copricurva esposto a Modena, una pezza gialloblù, una bandiera esposta al “Dall’Ara”. –Vicenza: gigantesca rissa nel 96/97, all’andata, fuori dallo stadio, con 10 feriti, dopo che l’arbitro aveva deciso la sospensione causa nebbia. Al ritorno disordini a fine match, come dopo il faccia a faccia dell’andata era lecito aspettarsi. Un folto gruppo di rossoblù cercò lo scontro coi tifosi vicentini protetti da un corposo cordone di polizia, così nacquero tafferugli con la polizia; presa d’assalto una volante dei vigili, i quali a quel punto spararono in aria due colpi di pistola. Aggredito un tifoso vicentino, al quale venne rubata una sciarpa da un bolognese, individuato e arrestato, accusato di rapina aggravata (!) e lesioni. Qualche scintilla anche nel 98/99 in Bologna-Vicenza. –Reggiana: antiche ruggini regionali. Scontri per le vie adiacenti lo stadio nel 91/92 in Reggiana-Bologna. –Pisa: dopo un periodo remoto di amicizia, c’è stata una fiera rivalità. Lo striscione “Angeli della Nord” Pisa finì in mano bolognese (come scritto nella sezione “Ex-gemellaggi/amicizie”), successivamente rubato ai bolognesi dai cesenati, che lo hanno consegnato ai doriani. Rubato dai bolognesi anche lo striscione “Fighters” Pisa, esposto in un Bologna-Pisa anni 80, ma in un secondo tempo è passato ai cesenati, dai quali i pisani l’hanno ripreso. Nell’88/89 a Pisa furto di parte dello striscione “Vecchia Guardia”, con incidenti in curva. –Venezia: non è una rivalità sentitissima, ma a fine ’96 quattro bolognesi furono picchiati selvaggiamente da dieci veneziani. Con gli “Ultras Unione” incidenti anche due anni dopo quella gazzarra, coi “Mods” che presero d’assalto un bar, in una dozzina non di più, lanciando razzi e cantando cori autocommemorativi, in un momento in cui lì attorno non si contavano più di tre o quattro poliziotti. In un tratto, dalle vie laterali che conducono al “Penzo”, si fecero vivi una decina di veneziani, che venivano a contatto coi bolognesi, tra l’altro incalzati dalla Celere (due ultrà bolognesi arrestati). –Inter: storica rivalità, piuttosto sentita, come testimonia quello che è successo nel marzo 2016 (Vedi sezione “Curiosità”). Qualche scaramuccia in Bologna-Inter 98/99. In Bologna-Inter 13/14 esposto un bandierone rubato agli interisti. Rubato lo striscione “Boys San Mantova”, diversi anni fa, esposto in Bologna-Inter del novembre 2013. Inoltre presi striscioni di due “Inter Club”. –Arezzo: vecchio odio, risalente suppergiù agli anni 80. Più o meno in quel periodo, o poco dopo, uno striscione bolognese è stato trafugato a Bologna dagli aretini mentre uno striscione è stato rubato al “Commando” di Arezzo dai bolognesi, forzando un magazzino incustodito alla periferia della città. Rubato dai bolognesi inoltre lo striscione “Vikings” e un tricolore con stemma “Arezzo”. –Marsiglia: nella trasferta in terra francese, risalente alla Coppa Uefa 98/99, i supporters bolognesi vennero aggrediti da una frangia di ultras marsigliesi. Al ritorno, a Bologna, scontri tra le tifoserie e un’eliminazione che brucia. Un rigore di Blanc chiude le porte alla finale di Mosca e i marsigliesi festeggiano a modo loro, cercando lo scontro con gli ultras bolognesi. –Ascoli: vecchissimo odio, sentito fin dagli albori del mondo ultras, anche per questioni politiche. -Perugia: i rapporti erano piuttosto buoni, ma è elettrico il clima prima di Perugia-Bologna 95/96, quando alle 11,45 un centinaio di ultras rossoblù (Mods-Supporters) sono entrati nella curva Nord perugina, si presume per un faccia a faccia con l’”Armata Rossa” Perugia, ed hanno caricato con spranghe e aste i ragazzi del “3M” che stavano attaccando gli striscioni, portando via due tamburi e dei bomber biancorossi, restituiti poi dalla polizia intervenuta. –Spezia: vecchie ruggini. Pochi minuti prima dell’inizio dell’amichevole estiva Bologna-Spezia, a Castelrotto (Bz), sede del ritiro dei rossoblù, le due tifoserie arrivano a un durissimo scontro all’interno del piccolo impianto. Una decina di tifosi bolognesi sono voluti entrare nel campo di allenamento senza biglietto e sono venuti a contatto con altrettanti sostenitori dello Spezia. Sono volati sassi e bastoni, il tutto davanti ai bambini del vicino “Fan Club”, la struttura creata da Bologna per le famiglie. Tanta paura, un ferito tra i liguri e pure tra le forze dell’ordine che sono intervenute in una decina. Scattato il Daspo per alcuni tifosi. Da sottolineare come gli ultras bolognesi non fossero presenti sugli spalti. –Spal: vecchissimo odio regionale contro i ferraresi, acerrimi nemici dei ravennati, a sua volta gemellati coi bolognesi. In Bologna-Spal 93/94 i felsinei esposero lo striscione “Se odio significa rispetto, allora non fregiatevi del nostro”. Rubati in passato gli striscioni “Spal=uragano” e due “Spal Club”. –Atalanta: vecchio odio, ruggine. Scontri sia all’andata che al ritorno nella semifinale di Coppa Italia Atalanta-Bologna 95/96. Esposto comunque a gennaio 2016 in casa lo striscione “Atalantini liberi”. –Livorno: in Livorno-Bologna 09/10 dalla curva livornese partì un razzo che sorvolò il settore ospiti, per poi, per fortuna, cadere lontano dal settore ospiti. Incidenti a Livorno anche in un’altra occasione. –Rimini: incidenti nell’amichevole estiva del 2014 a Rimini. Rubato precedentemente dai bolognesi lo striscione “Falange d’Assalto Biancorossa”-Frosinone: rivalità recente. Circa un’ora prima della gara Frosinone-Bologna del maggio ’15, un pullman dei “Mods” Bologna finisce sotto la Nord, col risultato che alcuni ciociari lo avvicineranno e lo faranno oggetto di una sassaiola. Il mezzo poi riesce a tornare sotto la curva ospiti, ma non senza danni ai vetri laterali. –Lazio: Prima dell’arrivo dei bolognesi, in occasione di Lazio-Bologna 15/16, a bordo di pullman e pulmini, un gruppo di laziali in tangenziale si fa avanti e danneggia uno dei mezzi. L’intervento della Celere scoraggia i presenti e il peggio viene evitato. Rubati in precedenza lo striscione “Eagles Milano” e la pezza “Cinecittà”. Rivalità comunque non sentitissima. –Udinese: momenti di tensione e una breve sassaiola tra tifosi al termine di Bologna-Udinese 15/16. All’uscita, alcuni sostenitori del Bologna hanno atteso a circa 1 Km. dal “Dall’Ara” i pullman dei 400 friulani. Vi è stato un lancio di sassi e a un pullman hanno rotto i vetri. La situazione si è risolta rapidamente senza gravi conseguenze, monitorata dai blindati della Polizia. –Triestina: rapporti turbolenti in passato. Rubati striscioni “Fedelissimi della Triestina” e “Forza Muli”. –Sampdoria: si basa su fatti sportivi, disordini nell’incontro che sancì la retrocessione della Sampdoria, all’ultima giornata del 98/99 (2-2), quando l’arbitro Trentalange concesse all’ultimo minuto di gioco un rigore dubbio al Bologna, poi realizzato, sul 2-1 per la Doria. Da allora ci sono stati quasi sempre scontri. I bolognesi, un po’ di tempo dopo, realizzarono uno striscione su cui era scritta una delle famose massime di Boskov, che allenò a più riprese la Samp: “Rigore è quando arbitro fischia”. Rubato diversi anni fa uno striscione a un “Sampdoria Club”. –Genoa: rubato striscione “Southerns” e tre “Genoa Club”, ma non c’è una gran rivalità. –Cremonese: rubato ai cremonesi lo striscione “Nightmare’s Boys” negli anni 90. Rivalità comunque poco sentita, anche perché le due squadre non si affrontano da tempo immemore. –Parma:  a Parma, nel maggio ’13, la polizia dovette intervenire per evitare lo scontro tra le due tifoserie, alcuni di loro erano anche armati di bastoni. Pur non essendoci grande rivalità in passato rubate ai parmensi due bandiere e una pezza. –Mantova: uno striscione rubato anche a loro. Prato: rubato ai pratesi lo striscione “Ultras Prato”.

Un po’ di storia: I primi gruppi organizzati fanno la  loro comparsa a Bologna, in curva A. Costa, verso la fine degli anni 60, inizi degli anni 70. Si tratta di compagnie di ragazzi di quartieri diversi della città, che si aggregano e si identificano dietro i primi striscioni: “Panthers”, “Fedelissimi”, “Boys”, “Commandos” e “Brigate”. Bisogna però aspettare fino al settembre 1974, per la comparsa del primo vero gruppo ultras, quando, dalla fusione dei gruppi preesistenti, nascono i “Forever Ultras”, prima denominazione U.R.B. E’ Roberto Melotti, per tutti “il Bimbo”, a dare un’identità e un’organizzazione precisa al gruppo. Il primo striscione dei “Forever Ultras”, lungo 16 metri, viene portato in trasferta, mentre quello di 27 mt. viene esposto solo nelle partite casalinghe, facendo il suo esordio in una partita di Coppa Italia del ’74 Bologna-Fiorentina, fino al 2001/02, quando con l’introduzione delle norme repressive, riguardanti l’esposizione degli striscioni negli stadi, è stato dipinto sulla protezione divisoria tra curva e campo e non viene più attaccato. Lo striscione “Brigate”, gruppo nato alla fine degli anni 60-inizio anni 70, venne girato per far largo, sul retro alla scritta “Ultras”, ma dopo pochi mesi viene avvertita l’esigenza di uno striscione più lungo e rappresentativo dell’unione forte e compatta che si era formata.  Lo striscione definitivo apparve poi con la scritta “Forever Ultras”, nome che rappresentava una novità assoluta per quei tempi. E’ su questo striscione che si costituisce un gruppo unico, formato da un centinaio di ragazzi. Il ritrovo era fissato ogni sabato pomeriggio al Bowling, dove “Bimbo”, capo indiscutibile del gruppo, organizzava attivissime collette, indispensabili per acquistare i fumogeni. Dopo lo striscione Ultras ne viene realizzato uno di 45 mt. con scritto “La tua forza è la nostra fede-curva Andrea Costa, inizialmente sorretto da un cavo in acciaio, a sovrastare la curva, poi attaccato vicino ai Forever o nel rettilineo dei distinti. Fino al ’77 le trasferte avvengono tramite il Centro di Coordinamento, in seguito si organizzano per conto proprio. Il periodo d’oro fu dal ’74 al ’79, poi si verifica un declino, coinciso con l’andamento della squadra. Il presidente del Bologna era Fabbretti, uomo fortemente contestato da tutti e incolpato della rovinosa caduta rossoblù, prima in B, dove il Bologna rimane ben 5 anni, poi in C1, un anno. I “Supporters” nascono invece nel 1979 e, attraverso diversi cambi generazionali, continuano ad essere presenti anche oggi, seppur senza striscione. Più o meno dello stesso periodo sono anche i “Total Chaos” (esordio striscione da trasferta a Brescia nell’85/86), che poi diventeranno “Molle Cariche” (queste, per un certo periodo, in Sud). I “Total Chaos”, insieme a F.B. (Facinorosi Borgo), Via Genova, S.G.P. (San Giovanni in Persiceto) e altri ancora, rappresentano compagnie di ragazzi, più o meno numerose, in casa come in trasferta. Sempre nel ’79, dopo la morte dello sfortunato tifoso laziale Vincenzo Paparelli, per un razzo sparato dalla curva Sud durante un derby capitolino, la polizia sequestrò tutti gli striscioni e i tamburi, ma ciò non scoraggiò il gruppo, minimamente coinvolto nel fattaccio, che senza mollare ricominciò da capo. Con la retrocessione in C il gruppo si schierò dalla parte della squadra e, alla prima di campionato, comparve uno striscione lungo 33 metri con scritto “Nemmeno la C1 potrà cancellare settanta anni di leggenda, uniti torneremo grandi”. Da qui in poi la ripresa del gruppo “Forever Ultras”, che erano fermamente apolitici e non portavano simboli politici in curva, pur essendo di chiare idee sinistrorse. Il 1984 segna l’affermazione dei “Mods”, un gruppo per così dire “elitario”, nato due anni prima. Essi eliminano la bandiera inglese dallo striscione dopo la tragedia dell’Heysel di Bruxelles dell’85, provocata dagli hooligans del Liverpool, e si fanno notare per la loro mentalità radicale e per l’abbigliamento tipico dei seguaci degli “Who”. Il rilancio della curva arriva con Gigi Maifredi allenatore e la riconquista della Serie A. I “Forever Ultras” aggiungono nel 1984 il logo “U.R.B. ’74” (Ultras Rosso Blu), coi martelli incrociati della squadra londinese del West Ham Utd., che compare  come simbolo su ogni materiale e sui comunicati. Il simbolo non c’entra niente con l’Inghilterra, ma rappresenta una lotta operaia che identifica la loro stratificazione di gruppo Nel 1983 anche le ragazze attive del gruppo, si dettero un’identità dietro lo striscione “Urb Girls”, senza però staccarsi o creare un gruppo autonomo. Dal 1986 compaiono i “Freak Boys”, quelli con il simbolo della “Marja”, costola importante degli ”Urb”, che mantiene una propria identità, pur continuando a condividere le trasferte, il tifo e molte attività (come la fanzine e la gestione della sede) con quest’ultimi, poiché ci sono affinità nel modo di tifare e agire. Nell’88 a capo degli URB c’è un direttivo composto da circa 15 persone che si suddividono i compiti e si riuniscono settimanalmente. Il peso delle ragazze si fa sentire all’interno del gruppo fin dalla sua nascita, cosicché proprio all’apice del decadimento della prima retrocessione, le Girls decidono di non cambiare la linea di sostegno continuo alla squadra, inaugurando addirittura lo striscione “URB Girls”, col quale seguono ancora adesso le sorti del Bologna(?).  L’89/90 regala al Bologna la qualificazione alla Coppa Uefa, facendo salire l’entusiasmo alle stelle. Durante i Mondiali di calcio di Italia 90, gli hooligans inglesi si scontrano con gli ultras locali e un supporter britannico muore investito da un auto nel tentativo di sfuggire ad una aggressione. I mercoledì europei regalano qualche momento felice ad una tifoseria che conoscerà l’amaro ritorno in Serie B: i viaggi a Lublino, Edimburgo, Vienna e Lisbona vengono effettuati con spirito battagliero, ma la pur sempre apprezzabile presenza rossoblù non può impedire il tracollo della squadra. Il Bologna precipita nella serie cadetta e anche il tifo ne risente; i “Total Chaos”, esperienza quadriennale, cambiano nome in “Facinorosi” (dopo ancora in “Molle Cariche”)e si sviluppano parecchie sezioni, fra cui quella di Crevalcore, che riprende il logo dei martelli incrociati, facendolo adottare al gruppo “Forever Ultras”, comparendo da quel momento, come firma ufficiale nei comunicati, e non solo, anche su tutto il materiale. Pur tra mille difficoltà, i bolognesi si segnalano per il loro grande attaccamento alla squadra ed organizzano numerose trasferte anche nel Meridione. Le coreografie sono degne di nota e talvolta coinvolgono migliaia di spettatori (esempio: Bologna-Cremonese per l’80° della società), inoltre vengono promosse alcune iniziative di grande interesse. Una di queste consiste nella distribuzione di un questionario rivolto agli ultras, in occasione della trasferta di Verona del marzo ’90: le risposte verranno poi utilizzate per un’interessante ricerca sociologica. I rapporti con la società risentono dell’alternanza di risultati e la curva, all’inizio degli anni 90 si può dire assai eterogenea, con la presenza simultanea di freaks, mods, teste rasate, heavy metals e ragazzi qualunque. I capisaldi sono: “Forever Ultras”, che costituiscono il punto di riferimento del tifo; i “Mods”, che ostentano invece un’immagine più decisa; infine i “Facinorosi”, che si propongono come una via di mezzo tra gli altri due schieramenti. La Serie C sembrava ormai un ricordo ingiallito negli anni. Un ottavo posto in A con mister Maifredi e la partecipazione alla Coppa Uefa sembravano aver riportato il Bologna ai vertici del calcio nazionale. Ma il sogno è svanito velocemente. Un nuovo crack e la squadra è ancora alla deriva. Due retrocessioni nel giro di tre annate. Questa volta il Bologna in C1 rimane due anni, dal ’93 al ’95. In questa situazione di stallo comunque le attrattive mondane a Bologna non mancano, inoltre nel ’93 i successi nel basket (Virtus e il ritorno in A1 della Fortitudo) hanno in parte alleviato le pene per la retrocessione in C1, ma hanno allontanato anche molti tifosi del Bologna. Da menzionare il caso del fantoccio al presidente Gnudi, in sella dal ’91 al ’93. Il mezzo usato poteva essere un po’ macabro, ma lo scopo dei “F.U.” era quello di dare uno scossone all’ambiente, di fatto avvenuto. Il gesto costò molte diffide. Nel giugno 1994, viene purtroppo a mancare “il Bimbo”, unico e indimenticabile capo dei “Forever Ultras”, nonché artefice della nascita del tifo ultras nella curva Andrea Costa (dal quartiere omonimo di questo politico italiano nato a Imola nel 1851, considerato fra i fondatori del socialismo in Italia, morto nel 1910). I “Mods 1982”, hanno rappresentato un forte cambiamento, diversi come mentalità dai “Forever Ultras”, gruppo dal quale molti mods sono passati, con una convinzione nei propri mezzi tale da indurli a cercare di conquistarsi il rispetto del mondo ultras al di fuori degli stadi. Nel 1997/98 gli abbonati erano ben 27mila. Nel 1999 si rivedono i “Supporters”, gruppo scioltosi alcuni anni prima, a fianco dei “Mods”, con una bandiera a sfondo giallo e il simbolo del dragone. A Carlo Mazzone, nel 1999, nonostante un’ottima stagione, non viene rinnovato il contratto. La curva scandisce cori all’indirizzo di Cinquini, il direttore sportivo, additato come il colpevole della cacciata di Mazzone. Cori fragorosi, come “Noi vogliamo Carlo Mazzone”, portano alle dimissioni del presidente Gazzoni Frascara. Nel 2000 nasce il “Narab Group”, che ha l’obiettivo di colorare e di svegliare la parte “Tribune” della curva; si è coalizzato con gli “Infoiati”. Dopo un anno e mezzo di tentativi vani però sono andati ad occupare la zona tra “Forever Ultras” e “Freak Boys”, come anello di congiunzione tra i due gruppi. Nel 2001 nasce il gruppo “Vecchia Guardia”, affiliato al “Centro Coordinamento Bologna Clubs”, formato da alcuni ex-Forever Ultras e ex-Mods. Hanno vissuto la storia dei “Forever Ultras” sin dalle origini e incarna la filosofia ultras della vecchia generazione. All’inizio della stagione 2001/02 decidono di traslocare al centro della curva, con il loro striscione con il bulldog in maglia rossoblù (ma nel simbolo c’è anche lo stemma di Bologna), con l’intento di caricare quella zona. Organizzano tutte le trasferte e hanno a disposizione un pulmino personalizzato, il “Millennium Service”, per fare “balotta”, stare insieme in allegria, in nome della passione per il Bologna. Appartiene al gruppo il mitico stendardo, peraltro presente da tanti anni in curva, “’Forza ragazzi’ (3 volte)”. Molto amato anche mister Guidolin, almeno all’inizio; in 25mila il 13 agosto ’02 per la finale Intertoto persa col Fulham, poi un campionato altalenante e i primi striscioni anti-Guidolin (“Guidolin sostituisciti”, “Sia gentile se ne vada, di merda sarà lei”, dopo che aveva apostrofato con quella parola il pubblico bolognese). Nel 2004 prende vita il nuovo gruppo dei C.T.B. (ControTendenza Bologna), dall’iniziativa di ex-Forever Ultras ed ex-Supporters, coinvolgendo giovani ragazzi e ragazze; si distingue nella promozione del tifo rossoblù nelle scuole e nelle attività di beneficienza. La curva registra un evidente calo nelle stagioni di B 2005/06, 2006/07 e, in parte, 2007/08, anzi, un periodo veramente nero (col Brescia in casa, stanchi si subire continuamente arbitraggi sfavorevoli, lasciano anzitempo la curva; a Torino con la Juve, appena concesso un rigore dubbio a bianconeri, lasciano lo stadio ancor prima che venga battuto, episodi del 06/07), ma nella seconda parte del 2007/08, con una squadra finalmente competitiva, ritrova l’entusiasmo con la promozione in Serie A e ricomincia a carburare davvero nella stagione 2008/09. Il 7 aprile 2011 viene nominato presidente l’imprenditore bolognese Albano Guaraldi, che in maggio assume anche la carica di amministratore delegato. Nonostante il buon campionato del Bologna, la situazione societaria è di estrema incertezza e difficoltà. I tifosi contestano Guaraldi. Nell’estate 2012 tensione a Casteldebole, centro di allenamento del Bologna, con pesanti insulti ai cancelli e Guaraldi scortato dalla Digos. In Bologna-Udinese 2012/13 viene esposto il significativo striscione “Guaraldi: game-over!”, mentre nell’ultimo quarto d’ora di Bologna-Verona 13/14, visto il pessimo andamento della squadra e il risultato in campo (1-4) una parte di tifosi si porta nell’angolo della curva vicino alla Tribuna, per contestare il presidente con numerosi cori. Nei primi mesi del 2014, è stata appurata da parte della tifoseria la buona volontà del Dottor Massimo Zanetti, presidente nel 2010/11, e di Albano Guaraldi di aiutare il Bologna F.C. ed è stato capito che i presupposti per qualcosa di positivo ci siano tutti. Finalmente nell’estate 2014, dopo che il club ha affrontato difficoltà economiche numerose, faticando ad iscriversi al campionato cadetto (anche una penalizzazione per tardato pagamento dell’Irpef), finalmente si presenta una cordata seria con l’americano Tacopina e il magnate canadese Joey Saputo. La trattativa sembra sfumare poi tutto si aggiusta e Joe Tacopina il 15 ottobre diventa presidente del Bologna. L’inizio di un nuovo corso riporta l’entusiasmo, nonostante ci sia da affrontare la Serie B. Nel 2014 arriva inopinatamente la retrocessione in Serie B, ma l’anno dopo, grazie anche alla grande passione del tifo bolognese, si torna subito in A. Attualmente in curva sono molti i gruppi al seguito del Bologna, ma vale la pena dare rilievo ai ragazzi di “Settore Ostile”, quasi interamente diffidati, e di “Beata Gioventù”, che dal 2012 occupano la balaustra appartenuta storicamente ai “Mods”, e che sono molto attivi e dinamici, avendo portato nuova linfa, una ventata di novità ed entusiasmo. La curva “A. Costa” da anni è attiva nella lotta al calcio moderno e alla repressione, ha fatto parte di “Progetto Ultras” e “Movimento Ultras”, e nel 2004 ha organizzato una manifestazione a Bologna, che ha visto la partecipazione di 8mila ultras provenienti da tutta Italia. I “Forever Ultras” hanno compiuto, nel campionato 2014/15, i 40 anni, e proseguono in modo molto tradizionale il loro cammino.

Curiosità: -Un paio d’ore prima di Bologna-Verona, del 4 aprile ’16, la “Beata Gioventù, uno dei gruppi leader della “Costa”, comunica che si prende una pausa di riflessione e che sulla balaustra centrale non attaccherà il suo storico striscione, né saranno presenti bandiere e pezze riconducibili al gruppo, precisando che non farà mancare il proprio impegno nel sostegno dei colori per il bene della curva e del Bologna, aggiungendo “cambiamento sì ma nessuna resa”. -Prima di Juventus-Bologna, posticipo della domenica sera, giocato 15^ giornata 16/17 nel gennaio scorso, viene ricordata la figura di Ezio Pascutti, bandiera bolognese, giocatore storico rossoblù, scomparso il 4 gennaio ’17 a 79 anni, con un minuto di silenzio in suo ricordo. Esposto lo striscione “Paolo e  Squaqua sempre con noi”, due ultras rossoblù che sono venuti a mancare recentemente, striscione riproposto in Bologna-Torino, insieme a “Ciao Ezio eterna bandiera rossoblù”, in ricordo di Ezio Pascutti. -Per la trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo del 12 marzo ’17, 28^ giornata 16/17, il tifo organizzato ha scioperato, dopo la contestazione a caldo della domenica precedente (0-2 in casa con la Lazio, dopo aver perso con Napoli, Sampdoria e Inter) e dell’unico punto ridemdiato dalla squadra di Donadoni nelle precedenti sei partite. -Lutto nella curva “A.Costa”:  il 2 gennaio 2017 se n’è andato Andrea Palmieri, per tutti “Papero”, appena 52enne, uno dei tifosi storici dei “Forever Ultras”, noto dj, popolare anche per il suo buonismo, trovato nella sua abitazione stroncato da un malore. -“Squaqua”, al secolo Alessandro Pizzirani, molto conosciuto in curva, era stato uno dei fondatori dei “Mods”, dopo aver fatto parte dei “Forever Ultras”. -Il 6 gennaio 2017 è stato festeggiato il secondo anno di “A Skeggia”, che ricorreva il 10 gennaio. Il 6 cadeva il compleanno di “Skeggia”, quindi i Forever hanno pensato bene di festeggiare in contemporanea sia il compleanno di “Skeggia” che il compleanno di “A Skeggia”. -In Bologna-Verona, 4° turno di Coppa Italia 16/17, come avviene spesso in notturna vengono accesi numerosi big-flash e torce. Esposti gli striscioni “Hellas Merdas” e “Solidarietà per la Chapecoense”, squadra brasiliana perita in un incidente aereo il 28 novembre 2016, nei pressi di Medellin, che si apprestava a giocare la finale di Copa Sudamericana contro i colombiani dell’Atlético Nacional; sull’aereo 77 persone a bordo, di cui sei sopravvissuti. -In Bologna-Palermo del novembre 2016, 13^ giornata 16/17 vengono esposti gli striscioni Ultras non è indice di colpevolezza Fulvio libero”, “Non ci Lega nessuno”, oltre a “Gabbo vive”, per l’anniversario della sua morte, avvenuta l’11 novembre 2007. Fulvio è un 43enne ultrà del Genoa, ha molti precedenti da stadio, è considerato dalla polizia un violento, ma con la criminalità organizzata non c’entra nulla e da più di vent’anni convive soltanto con Daspo e pomeriggi passati in commissariato a firmare, invece che allo stadio. Questo però basta e avanza per la Questura perché venga sottoposto ugualmente al regime di sorveglianza speciale. Come avviene per mafiosi, ‘ndranghetisti o camorristi: lo dice l’Art.4 del codice “antimafia” che dall’agosto 2016 è stato allargato anche al tifo violento. -I gruppi ultras della “A.Costa”, in collaborazione col Centro Coordinamento Clubs hanno organizzato una raccolta a sostegno delle popolazioni duramnente colpite dal terremoto del Centro-Italia del 24 agosto 2016. In primis farmaci da banco, oggetti, giochi e materiale scolastico per bambini. Il 28 agosto, per Torino-Bologna, i gruppi ultras hanno deciso di girare le proprie pezze e non fare il tifo per i primi 5 minuti per esprimere la loro solidarietà alle vittime del terremoto, prolungando il minuto di silenzio istituzionale. -Annullato dalla Suprema Corte, nel luglio 2016, il Daspo a 21 ultras del Bologna, comminato prima di Catania-Bologna del dicembre 2014, ai quali erano stati trovati alcune armi. -In occasione di Inter-Bologna 15/16, 29^ giornata, marzo ’16, intorno alle 19 una cinquantina di ultras nerazzurri si ritrovano alla metropolitana di “San Siro” al momento del passaggio dei pullman rossoblù. All’arrivo dei primi pullman si decide in un attimo la carica, scegliendo quali pullman possano portare gli ultras, e per ben 10 minuti parte una sassaiola, con cinghiate ai mezzi, facendo sbagliare strada ad un mezzo che decide, con l’autista preso dal panico, di tirare dritto per P.zza Axum. L’inseguimento è deciso e spiazza le guardie che impiegono un bel po’ prima ri organizzarsi e riportare la calma. L’inversione del pullman di un club rossoblù, scappato alla carica, lo riporterà tra la scorta delle guardie al pacheggio-ospiti, col risultato di alcuni vetri buttati giù. I primi cori interisti saranno tutti per la fuga dei pullman bolognesi, mentre i felsinei sottolineeranno “l’infamata” della carica verso i club e inviteranno a più riprese i padroni di casa a vedersi a fine gara. -Spettacolo in occasione di Bologna-Juve 15/16, 26^ giornata, giocata a febbraio ’16, all’ingresso in campo delle squadre, accenno di fuochi d’artificio e curva “Costa” illuminata da tanti big-flash, accompagnati dallo striscione “Con voi a testa alta!!”. Esposte poi le scritte “Arresti, sorveglianze, Daspo inventati questi i veri reati” e, rivolta ai dirimpettai, “Ma che ne sai di fede e passione per una volta che non la guardi in televisione”. -Per Bologna-Genoa 15/16, dell’aprile 2016, i “Freak Boys” organizzano una minicoreografia con un telone dipinto e le scritte “In viaggio da trent’anni” e “1986-2016”, accompagnata da una splendida fumogenata multicolor. -Bologna-Napoli, 15^ giornata 15/16, è l’anticipo delle 12,30 della domenica e lo striscione “Giorno giusto!! orario…sbagliato!! un ennesimo errore di questo calcio malato” rimarca l’orario scomodo. Esposti anche diversi striscioni per ricordare la tragedia del “Salvemini”, il liceo dove nel 1990 un aereo militare italiano in avaria, abbandonato dal pilota, andò a schiantarsi su aula piene di ragazzi, provocando 12 morti e circa 90 feriti, tra i quali i più pungenti sono “Lo Stato si scorda ma Bologna ricorda i ragazzi del Salvemini 6-12-1990 – 6-12-2015”, Salvemini: lo Stato dimentica noi no”. Esposto inoltre “Il vero napoletano o è in branda…o sul divano”. Spettacolo d’altri tempi con una fumogenata intensissima all’ingresso delle squadre. -In occasione di Bologna-Carpi 2014/15, la curva bolognese ricorda la prematura scomparsa, all’età di 46 anni, dell’ex giocatore rossoblù (dal 1998 al 2000) Klas Ingesson, sconfitto da un tumore, con numerosi striscioni alzati, tra i quali “Avevi un numero pesante sulla maglia…l’hai onorato in ogni battaglia”, e un bandierone raffigurante la maglia del calciatore. Esposta inoltre la scritta “Lo Stato assolve i farabutti siamo sempre con la famiglia Cucchi”. -In occasione di Juve-Bologna (3-1) 15/16, al rigore, al quanto dubbio, assegnato alla Juve sull’1-1 (il Bologna era andato anche in vantaggio), i bolognesi applaudono ironicamente e di riflesso gli juventini li aiutano ironizzando anch’essi al grido di “sappiamo solo rubare”. -Finalmente, dopo una trattativa estenuante durata mesi, tra “Forever Ultras 1974” e Comune di Bologna, è stato raggiunto un accordo, per l’area dell’ex bocciofila, che è rinata ed è stata intitolata “A Skeggia”, un tifoso rossoblù scomparso qualche tempo fa dei “Forever Ultras”. L’area era stata occupata dal gruppo a gennaio 2015, ora il Comune gliela concede per promuovere attività legate allo sport e uno spazio sociale e culturale. “A Skeggia” viene inaugurato il 10 gennaio 2015, come sede dei Forever. Al loro arrivo lo stato di salute dell’area era pessimo, i tifosi si sono dovuti tirare su le maniche e hanno da soli riqualificato l’intera area. “A Skeggia” è aperta a tutti, tutti i giorni dalle 18 alle 24. Nell’ottobre 2015 è stato inaugurato lo Spazio Bimbi. In Bologna-Pescara 12/13 la “Beata Gioventù” sfoggia un nuovo minibandierone copri curva veramente molto bello e ben fatto, con la scritta del gruppo, il simbolo dei Mods e, ancor sotto un profilo in nero dei monumenti della città, accompagnato dalla frase “Di padre in figlio difendiamo l’onore di Bologna”. -Dalla stagione 2012/13, dopo tante battaglie, gli ultras del Bologna hanno chiesto e ottenuto il “voucher”, simile in tutto e per tutto a un normale abbonamento, un pacchetto di partite, svincolato dalla tessera del tifosa, senza l’obbligo di sottoscriverla. -Prima dell’inizio di Bologna-Fiorentina 10/11 viene osservato un minuto di raccoglimento per un militare italiano morto in Afghanistan: in zona “Forever Ultras” viene alzato il significativo striscione “Anche per i caduti del lavoro”. -Bologna-Inter del febbraio 2009 è dedicata alla memoria di Giacomo Bulgarelli, bandiera del Bologna, spentosi la settimana precedente la gara dopo una lunga malattia. La sua maglia numero 8 viene esposta nella parte bassa della curva, un silenzio da pelle d’oca durante il minuto di raccoglimento. Poco prima dell’ingresso delle squadre in campo vengono alzati dalla curva di casa diversi striscioni, a ricordare la bolognesità di Giacomino, tra i quali “Caro Giacomo, nel cuore di Bologna le vere bandiere continuano a sventolare. Curva Andrea Costa”, “Onorevole Giacomino…salute!!!” (presso la torre dei Distinti), “Ciao…Capo”, “Per Bologna unica bandiera sarai sempre il simbolo di una città intera, ciao capitano”. Poi si alzano le sciarpe: la sciarpata dura una decina di minuti e più passano i secondi, più il tappeto di sciarpe diventa fitto. Bulgarelli ha giocato, con ottimo profitto, nel Bologna dal 1959 al 1975, giocando 391 partite in Serie A, condite da 43 gol, nel ruolo di centrocampista, ed è stato anche una bandiera della nazionale. Era nato nel 1940 a Medicina (Bo). -Durante la stagione la stagione 2006/07, quella dell’uccisione dell’Ispettore Raciti a Catania, la curva “Costa” attuò per diverse partite una sorta di “autosospensione” da ogni forma di tifo, uno sciopero contro l’opprimente repressione. -Megacoreografia, davvero imponente, quella di Bologna-Genoa 09/10, per festeggiare il centenario della squadra, con lo tutto lo stadio che si colora di tantissime bandierine rossoblù. Allo stadio “Dall’Ara”, nella settimana del centenario della società felsinea, va in scena il Gran Galà, si disputa una partita tra vecchie glorie. Per l’occasione vengono esposti striscioni dei gruppi attuali e datati, come “Hooligans”, “Srb” e altri. A mezzanotte, proprio per il compleanno del Bologna, viene effettuata una megatorciata in tutta la curva “A. Costa”, mentre nella “S. Luca” vengono accesi fuochi d’artificio: spettacolare l’effetto pirotecnico. Sbandierata in campo. -Nel 2003, per Bologna-Roma, tifoseria disorientata e polemica nei confronti della propria società, tanto che, nell’intervallo tra primo e secondo tempo, alcuni ultras felsinei hanno polemicamente occupato la tribuna dove sedeva il presidente Gazzoni Frascara, invitandolo poco amichevolmente a prendersi maggiormente a cuore le disastrate sorti della società. Vecchie ruggini tra le tifoserie: “Meglio Sky che spy” scrivono i romanisti (“Sky” era lo sponsor del Bologna). La curva “Costa” risponde con “Il vostro motto è bolognese spia, il vostro gemellaggio è con la polizia!”. -Nel 2004 stadio vestito a festa per l’ultima del suo capitano Beppe Signori che lascia il Bologna per andare a giocare nell’Iraklis, in Grecia. Un’accoglienza maestosa con una sua gigantografia di goleador esultante e striscioni toccanti: “Ti sei presentato a suon di goal, ti abbiamo conosciuto come uomo, sei diventato il nostro capitano”, “In questo campo sarà finita ma al tuo fianco a vita: grazie Signori capitano”. -Il “Bimbo”, fondatore dei “Forever Ultras”, aveva 18 anni quando prese il comando del gruppo. Lo chiamarono così per il paragone con Bud Spencer e il film suo “Il bambino della Trinità”, quindi all’inizio fu chiamato “Il bambino”, che nel giro di qualche anno venne abbreviato in “Bimbo”. Quando morì venne attaccato in curva lo striscione “Forever Bimbo”. A volte se qualcuno non stava alle direttive, lo stesso “Bimbo” decideva di non farlo risalire sul pullman al ritorno dalle trasferte, così erano sicuri che la volta dopo o “capiva la lezione” o non si faceva più vedere. I componenti del gruppo provenivano dai “Commandos” (della Barca) e dalle “Brigate” (della Fondazza). -Sfontati, irriverenti, goliardici, tutti uniti da un patto di sangue (quasi tutti negli anni ‘90 avevano un tatuaggio di Andy Cap). Questi son stati i “Mods”, tra i gruppi più chiacchierati e rispettati del pianeta ultrà. Uno dei primi gruppi a portare allo stadio uno striscione mods, un gruppo “sui generis”, amanti dello scontro fisico e del trasando, sono nati da una scissione di alcune fazioni dei “Forever Ultras” e alcune dei “Supporters”, anche se non tutti i componenti del gruppo all’inizio venivano allo stadio, comunque una compagnia molto unita, che seguiva i dettami mod, anche se è stata abbandonata la filosofia generale. Il loro ideale era ed è di destra, pur non portando mai simboli politici. Un gruppo compatto: meglio essere in pochi e scelti. Sì allo scontro, si fa e si cerca, ma uomo contro uomo, con le sole mani. Non è stato facile importare una concezione mod a Bologna, città chiusa e bigotta. Ci sono stati periodi di scarso attaccamento. Fino alla tragedia dell’Heysel, l’Inghilterra è stata come una stella polare: stravedevano per gli anglosassoni, per le loro sbronze, per il loro tifo incessante, per l’Union Jack, ma poi hanno capito che gli inglesi li consideravano dei “tortelloni”, dei serbi ebeti e che tutta quella fama sugli inglesi era una stronzata. Dopo quella notte di sangue non hanno mai cantato “Liverpool, Liverpool”. Per i mondiali di Italia ’90 ci furono tafferugli con gli inglesi e fu bruciata una bandiera britannica. Solo una cosa gli hanno sempre ammirato: il fervido nazionalismo, cosa che in Italia si sogna soltanto. Si è ricamato in passato sui dissapori “ tra “Mods” e “Forever Ultras”. I rapporti un tempo erano tesissimi, sono arrivate a darsele di santa ragione, ma oggi le acque sono si può dire calme e c’è dialogo. Negli anni 90, e forse prima, erano capaci di stupire, indole anche dei veronesi: a La Spezia cambiarono cinque treni e una corriera per depistare “madama” e, non appena arrivati, vennero portati in Questura, dove cantarono per quattro ore. Andarono in trasferta con le oche al guinzaglio, andarono tutti coi berretti dei bobbies inglesi; a Pisa, per la notte di Halloween, arrivarono tutti con martelli e zucche finte e per poco non li arrestarono; a Terni tutti con la mascherina da chirurgo. La trasferta era quasi sempre in macchina; per smarrire la polizia spesso erano divisi in due tronconi e si offendevano a vicenda. Un anno in Coppa Italia hanno cantato tutta la gara per il Modena. Autori di striscioni burla quali “Bologna capitale, Cesena sua schiava”, “sotto la maglia niente”, “baciateci il culo”, tutti con le braghe giù. Purtroppo il gruppo viene colpito da un grave lutto, esattamente il 15 dicembre 1995, quando muore a soli 33 anni d’età, per un incurabile tumore al cervello, Gianluca Solci, meglio conosciuto come “Pulce”, descritto da chi lo conosceva come un ragazzo splendido, un amico “a pelle”, un ultras vero. Gianluca era conosciuto in tutto l’ambiente ultras per essere stato uno dei fondatori dei “Mods”. Prima di fondare il gruppo aveva militato nei ranghi dei “Forever Ultras”, diventando un punto di riferimento insostituibile per la curva “Costa”. Era conosciuto anche per essere il cognato del calciatore Beppe Dossena. I “Mods” ringraziarono di cuore tutte le persone e i tifosi che erano rimaste fino all’ultimo vicino a Gianluca, in particolare tutti i gruppi bolognesi, i ragazzi di Verona e la Sud romanista che ha partecipato al funerale. Gli “Ultras Tito” Sampdoria inviarono una corona di fiori, ma il gesto più commovente e significativo coincise col momento in cui lo striscione “Mods 82” venne riposto nella bara, gesto straordinariamente umano, utile per capire il legame che univa “Pulce” al gruppo, al tifo, alla curva. Nel 1996 il gruppo andò vicinissimo allo scioglimento, dopo i fattacci avvenuti nel post-gara di Bologna-Chievo, quando fu accoltellato un algerino da appartenenti di “Mods” e di “Opposta Fazione”, dopo i festeggiamenti per la promozione in A. Il gruppo vacillò parecchio, aveva deciso di non esporre più lo striscione, proprio a causa di una “particolare pressione” e per l’alto numero di diffidati, dopo incidenti coi veronesi e i fatti di Perugia. Una stagione cupa, segnata anche dalla morte di “Pulce”. In Bologna-Lazio 96/97 non appare lo striscione, ma una pezza molto ben fatta, che diverrà un classico: “Mods 1982 Pulce”. Anche i “Facinorosi” avevano tolto lo striscione, per sostegno ai “Mods”, visto che ne erano un po’ una sorta di “settore giovanile”. Presero il loro posto le “Molle Cariche”, guidate da colui che è il proprietario del negozio “Chaos”, fino all’anno prima in curva San Luca. Poi i “Mods” pian piano si ripresero, tornando quelli combattivi e pungenti di prima. Come se non bastassero le questioni politiche, a dividere i due gruppi principali, ci si son messe anche le questioni tecniche. Nel 1997/98 i “Mods” hanno dedicato a Roberto Baggio, risorto a Bologna, gli striscioni “Con lui in campo non serve l’allenatore”, con sopra Baggio disegnato su uno stendardo, e “All’arrembaggio”, mentre gli “URB” erano al fianco di mister Ulivieri. Nella gara con l’Empoli 97/98 quest’ultimi organizzarono una minicoreografia come atto d’amore per il tecnico di San Miniato, in risposta agli striscioni dei “Mods” ed esposero a sua volta la frase: “Con lui in campo siamo tornati grandi” e accanto, su alcuni stendardi scritte le due promozioni dalla C alla A, la semifinale di Coppa Italia e il settimo posto della stagione precedente. Splendido era il rapporto degli “URB” col mister, attento alle tematiche del mondo del tifo e accolto come idolo per i modi autentici e anticonformisti. C’è stato un momento di scollamento tra la tifoseria sulla scelta di tenere R.Baggio in panchina contro la Juve, un caso che ha riaperto la ferita, ma c’è da dire che si è cercato di porre fine a questo dualismo curvaiolo che si trascinava da diverse stagioni; il travolgente girone di ritorno del 97/98 ha accantonato i rancori. Nel 98/99, a Ulivieri subentra in panchina Mazzone, altro allenatore sanguigno e dissacrante, come piace ai bolognesi. Sotto la sua guida il Bologna è tornato in alto: alle fasi finali della Coppa Uefa, partendo dall’Intertoto; alle semifinali di Coppa Italia; a un campionato d’elite. Nuovi idoli Signori, Andersson, Paramatti, Binotto. Adesso i rapporti tra “Forever Ultras” e “Mods” sono piuttosto distesi e sereni, grazie anche alle comuni battaglie contro le leggi liberticide e anticostituzionali diramate dallo Stato. Hanno fatto muro insieme contro la tessera del tifoso e altre amenità, ritrovando la giusta compattezza. -Un altro lutto colpisce i “Mods” nel 2010, quando muore “Enghel” ricordato nella gara casalinga con la Lazio con striscioni come “Manca qualcuno? No tutti presenti, ciao Enghel” e con un mazzo di fiori deposto in zona balconcino centrale ai piedi di un semplice “Ciao Enghel”. Per ricordarlo sarà fatta una pezza con scritto semplicemente “Enghel”, sempre esposta ovunque giochi il Bologna da allora. Nell’aprile 2014 venne organizzato il “Memorial Enghel” presso il locale “Gate 12”, punto di ritrovo dei gruppi della balaustra centrale, aperto da poco. -In Bologna-Udinese 11/12 viene festeggiato il trentennale dei “Mods” e in balaustra viene attaccato lo striscione principale del gruppo, più tante pezze sempre del gruppo, poi viene esposto uno striscione, illuminato dalle torce: “Trent’anni di danni a difesa dei nostri colori”. -Nel febbraio 2014 muore Umberto Sifo “Umba”, ricordato la domenica successiva in casa con lo striscione “Grande amico e combattente Umba sempre presente” e successivamente con la bandiera italiana e la scritta “Umba” nel mezzo. In seguito gli faranno la pezza tricolore “Umba combattente sempre presente”. -Il 31 gennaio 2010, in occasione di Chievo-Bologna, venne proibito l’ingresso dello stendardo “URB Diffidati”, sempre presente in casa e in trasferta. Le spiegazioni della responsabile della polizia locale furono molto vaghe, dal tono altezzoso: “Decido io e non devo dare spiegazioni a nessuno”. Non le interessava se negli altri stadi lo stendardo era sempre entrato liberamente. A queste risposte, seppure a malincuore, il gruppo decise di non entrare in curva, non abbassando la testa. A questa notizia tutto il settore ospiti si spogliò di qualsiasi stendardo rossoblù. -La “Vecchia Guardia” ha una squadra di calcio che partecipa a campionati amatoriali e amichevoli a scopo benefico, sotto la denominazione “Old Fans 1974”. -La denuncia da parte di una ragazza e di un ragazzo di Bologna, presi a botte senza giustificazione nel 98/99 a Firenze, indirizzata ad alcuni agenti dell’VIII Reparto Mobile, mise sotto accusa gli “abusi” da parte delle forze dell’ordine. Stavano per arrivare a Campo di Marte, quando scoppiò il parapiglia, il gruppo sbandò, c’era confusione ma nessun ombra di tifosi fiorentini. Due agenti si avvicinarono, casco in testa e manganelli dalla parte del manico, provocandoli. Sembravano esaltati, il funzionario cercò di calmarli, poi sparirono. -L’”Archivio del tifo” e “Progetto Ultrà” operavano a Bologna negli anni 90 e 2000. Il “Progetto Ultrà” era molto attivo: fece un opuscolo, fatto proprio da quasi tutte le tifoserie che decisero di distribuirlo nelle loro curve il 19 e 26 aprile 1998, e di esporre lo striscione unico, in difesa dei loro diritti, “Libero cittadino? No ultras”. Purtroppo con la morte di Valerio Marchi, avvenuto nel luglio 2006, a soli 51 anni, chiude praticamente anche “Progetto Ultrà”. -Tra le più belle coreografie messe in scena dalla tifoseria rossoblù, stratosferiche quelle, quasi uguali, del 1996/97 con la Fiorentina e col Milan, che colorarono lo stadio con cartoncini rossoblù, con scritte con cartoncini bianchi, con il Milan ad esempio la scritta “Bologna F.C. 1909, coinvolgendo in pratica tutto lo stadio. Degna di molto ben riuscita la scenografia per il 90° anniversario della società nel 1999, con, nella parte bassa, gli stendardi col palmares del club felsineo: i 7 tricolori, le due Mitropa Cup, la Coppa dell’Europa Centrale, la Coppa di Lega italo-inglese. Una coreografia permanente, visibile per tutti i 90 minuti. -Molto bella anche la coreografia col Milan, finanziata con la vendita di migliaia di magliette, nella penultima giornata del campionato 2015/16: un bandierone copricurva rossoblù col rilievo in basso di tutti i monumenti di Bologna in notturna e la scritta in alto “Bolognesi siamo noi”. -Nell’89, dopo la molotov a Ivan Dall’Oglio, rimasto gravemente ustionato da una bomba molotov a Rifredi, un’iniziativa pensata e proposta dal “Vecchio CUCS” a suo favore, prese ufficialmente il via: una sottoscrizione a offerta libera, cui fece da tramite la rivista, allora mensile, “Supertifo”. Al 28 febbraio ’90 la somma delle sottoscrizioni era di 1.275.000 £. Nel prepartita di un Bologna-Roma di allora, durante il giro di campo consueto tra delegazioni ultras, viene mostrata a centrocampo la frase “La fede per una squadra è più forte dell’idiozia di pochi”. Forza Ivan!”. -Sempre esposta la pezza “Bononia”, per ricordare un ultrà rossoblù dei “Mods”, venuto a mancare diversi anni fa.  stampata. -In Via Fortezza, nel centro di Bologna, apre i battenti nel dicembre 1987, il primo negozio di vendita di materiale ultras (adesivi, foto, toppe foulards, particolarmente richieste le sciarpe, ecc.), il “Chaos”, che mutua il nome dal gruppo ultrà “Total Chaos”, uno dei gruppi che andava per la maggiore in curva a quei tempi, con clientela a maggioranza di ragazzi di Bologna, ma molti ragazzi venivano anche da altre città, si pensi che sono venuti anche da Siracusa e, per uscire dal confine nazionale, hanno fatto visita al “Chaos” anche ragazzi belgi e spagnoli, che hanno conosciuto il negozio tramite la pubblicità presente su “Ultrà”, il “Supertifo” spagnolo. Gli affari andavano a mille, gli incassi erano molto buoni. -Il Bologna è nel cuore dei cantanti Gianni Morandi, addirittura presidente onorario nel periodo che va dal 20 dicembre 2010 al 15 ottobre 2014, Luca Carboni e Andrea Mingardi, ed era nel cuore del compianto cantautore Lucio Dalla, scomparso all’età di 69 anni il 1° marzo 2012. Nel gennaio 2014 ultras rossoblù, poco prima di Bologna-Napoli, si sono aizzati contro gli avversari partenopei, con fischi anche sulle note di “Caruso”, famosissima canzone di Lucio Dalla, oltraggiando quindi anche la sua figura. Sdegno e condanna da parte di Gianni Morandi che decise di dimettersi. Le prime trasferte da ricordare furono quella di Verona, dell’88/89 quando oltre 5000 bolognesi festeggiarono il raggiungimento della matematica salvezza e quella di Bergamo, sempre dell’88/89, organizzata autonomamente dal “Total Chaos” nonostante le notevoli difficoltà, visto che era morto da pochi giorni l’ascolano Nazareno Filippini, vittima di un agguato operato dagli “Skins” Inter. -Bella l’iniziativa dei “Forever Ultras” che hanno come “adottato” la squadra di rugby del carcere della Dozza. Hanno portato sciarpe ed altro ai ragazzi del carcere

Gruppi scomparsi, nati tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70: Brigate, Commandos, Panthers, Fedelissimi, Boys.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Supporters Rossoblù (’79), North Commandos, Viking.

Gruppi scomparsi, nati negli anni 80: Hell’s Angels, Hooligans, Urb Girls, Total Chaos, Skinheads, Collettivo, Gruppo S.Donato, Demons, Kamikaze, Rebels, Hunters, Stoned Again, The Troops, Calici, Damage Inc., Sconvolts, Nomads, Wild Boys, Crazy Boys, Orgasmo Rossoblù, Legione, Skins.

Gruppi scomparsi, nati negli anni 90: Facinorosi Bologna (ex Total Chaos sez. Borgo), Socmel 1994, Imbariegh Bologna, Pigs, Gruppo ValSambro, Gruppo Baldoria, Wild, Lungimiranti, Squadraccia, Bologna Alcoolica, Inferno Rossoblù (breve esperienza in curva “S.Luca”, la Sud), Brigate Rossoblù, Cani Sciolti, Muretti, Alcoholized Cats, Feudo, Desperados, Impero Rossoblù, Bizze Ultras, All The Bancons, Red Blu Boys Ponte Ronca, Quelli del Terrazzo, Bianca Neve, Gioventù Bologna, Armata (’99), Gruppo 10 Baggio, Kennet Fans, Maniaci, Le Rane, Regaz,  Elementi Molesti, Turbominchia, Nobili, Ezio Pascutti Group, Deragliati (in curva Sud “San Luca”), Teste Matte, Mine Vaganti.

Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Narab Group, Old Fans, Infoiati, Gruppo Ceres Crespo, Freak Tonici Imola, Bologna Bombers, Brutta Pesca, Vez, Giovani Leoni, Funivia Bologna.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’10: Banda Diamanti, Statos Bologna, Nucleo.

Politica: Dichiaratamente apolitici, con all’interno correnti sia di destra che di sinistra.

Liberi pensieri: “Ma cosa gridate ma cosa tifate non ve ne accorgete che non siete nessuno?” (Parma-Bo 84), “Prima di essere ultras, bisogna essere uomini” (Bo-Monza 94/95), “Abbiamo un sogno Kennet in campo e Nicchi a riposo…quello eterno”, dopo la polemica tra il giocatore Andersson e l’arbitro Nicchi (96/97 in casa); “Robby i bei momenti…non si dimenticano mai”, attestato d’amore dei “Mods” a Baggio, trasferitosi all’Inter (Bo-Inter 98/99); “’Nel fango del Dio pallone’: Carlo Petrini ha scritto la verità”, libro di denuncia delle malefatte del calcio di un ex calciatore, passato anche da Bologna, scomparso nel 2012 (99/00); “Che sputtanata: l’Inter non è un gruppo ma un’ammucchiata”, “Acquisto numero 80: SELEN”, “INTERnet:www.TROIE.it”, alludendo allo scandalo a luci rosse scoppiato in casa Inter; “Arrigo: lo stress è 1.500.000 al mese!”, ironizzando contro Sacchi e le sue esternazioni di stress da panchina (Bo-Inter 00/01; piovono i cori “portali, portali, portali a mignotte, oh Moratti portali a mignotte”); “Ciao piccolo grande Niccolò”, il figlio di Giovanni Galli, morto a 17 anni in un incidente stradale (Bo-Torino 00/01); “Se il mondo fosse una torta di merda voi sareste la fetta più grande!” (Bo-Roma 01/02), “Ieri ultrà oggi ultra$”, “Calcio: per noi passione per voi televi$ione” (Bo-Roma 02/03); “Siete gialli come l’epatite”, “Diffide e repressione non fermeranno la passione” (Bo-Modena 03/04; ironico uno striscione modenese: “Ci state snobbando o fate così cagare?”); “2004/05 retrocessi per telefono”, “Sarà vera questa partita?”, “Meritate stadi così…”, “15 minuti di silenzio per fare sentire la nostra rabbia!”; la curva Nord rimane vuota per i primi 15’ in segno di protesta per quella Serie A della quale il popolo bolognese si sente derubato da un sistema che poi è stato scoperto, ma non sappiamo fino a che punto smantellato, “Lazio-Milan-Viola-Gobbi, stessa razza stessa lobby”, “Juventino di Bologna oggi aumenta la vergogna!”, “Bologna tutta…contro il calcio truffa!”, “Sentenze pilotate per una vita di ladrate!!”, “La Triade si tocca”, “Arbitri Gea giornalisti Palazzo: ma davvero non vi eravate accorti di un cazzo??”, “Bologna merita rispetto”, “La legge non è uguale per tutti”, con striscioni con scritto “rubato” per ogni scudetto della Juve, “2004/05…”, “2005-2006 Intercettato”, “Il dolore non ha colore ciao Ale e Ricky”, i due ragazzi delle giovanili della Juve affogati a Vinovo per recuperare un pallone (Bo-Juve 06/07); “Una curva da rispettare una maglia da onorare” (Bo-Treviso 06/07), “Senza trasferta che…Maroni” (esterno stadio, Bo-Atalanta 08/09), “Contro chi dissente noi ci crediamo presidente” (Bo-Juve 10/11), “Il calcio moderno avvelena anche il pranzo”, “Basta speculare sulla nostra passione” (Bo-Milan 10/11, giocata alle 12,30); “Pessotto simulatore…si è buttato o era rigore?”, striscione di pessimo gusto per la bandiera juventina che si buttò da una finestra dopo lo scoppio della scandalo di Calciopoli; “In campo guerriero nella vita leale e sincero. Daniele 100 volte uno di noi”, dedicato a Daniele Portanova, giocatore del Bologna dal 2009 al 2013, in cui vanta 108 presenze e 7 gol (Bo-Cagliari 11/12); “Orgogliosi delle nostre tradizioni, fieri della nostra storia, per amore della nostra terra!!! Forza Emilia!!!”, solidarietà al popolo dell’Emilia, colpito duramente da due scosse di terremoto nel maggio 2012 (Bo-Milan 12/13; aiuti concreti degli ultras bolognesi); “Gli eroi vivono in eterno nei nostri cuori: ciao Helmut”, per ricordare la morte del tedesco Helmut Haller, un campione, giocatore del Bologna dal 1962 al 1968, con 180 presenze e 48 gol (Bo-Inter 12/13); “Fino alla fine Stefano Pioli”, attestato di stima al mister (Bo-Udinese 12/13), “VII Reparto…assoluzione…il vostro posto è in prigione”, esterno Stadio, “18-01-13: giustizia non è fatta”, dopo che in settimana era stata emessa la sentenza di assoluzione verso 8 appartenenti alle forze dell’ordine implicati nella triste vicenda delle manganellate e botte date al povero tifoso Paolo Scaroni alla stazione di Verona il 24 settembre ’05, riducendolo in fin di vita (Bo-Roma 12/13), “Il nostro amore supera l’oceano…bentornato a casa capitano!”, per il ritorno a Bologna dell’ex Marco Di Vaio, dopo aver finito la carriera di calciatore negli Stati Uniti (12/13); “Ciao Adriano, vittima della vostra insicurezza”, in ricordo di Adriano Venturi, ultrà modenese che l’1 dicembre 2002 cadde accidentalmente nel fossato del settore ospiti del “Dall’Ara” e che si è spento a 40 anni l’11 febbraio 2013 dopo oltre dieci anni di battaglia, di una lunga agonia, di un vivere che non era più vivere (Bo-Fiorentina 12/13); “Siete proprio ‘Bravi Ragazzi’…”, “Fermi tutti!!! Questa è una rapina!!!” (Bo-Juve 12/13); “Fedina penale sporca coscienza pulita, diffidati con noi”, “Questi amori mettono nei guai ma non finiscono mai!”, ricordato il primo anniversario dai ragazzi di “Beata Gioventù” con una fumogenata intensa, lo striscione “Avanguardia” srotolato e tantissime bandierine uguali (Bo-Sampdoria 12/13),  “Pezzente, ora noi andiamo al mare…quanti giocatori ‘stronzi’ vuoi ancora liquidare?!, rivolto al presidente Guaraldi (Bo-Genoa 12/13), “Si può perdere anche male ma questa maglia è da onorare” (Bo-Napoli 12/13), “Chiudete la Bocciofila…ci ritroverete ovunque” (Bo-Torino 13/14); “Coisp infami”, rimosso poco dopo dalla Digos, “Noi sempre presenti voi il coltello tra i denti” (Bo-Milan 13/14); “Guaraldi e Zanzi: il nostro disprezzo morirà con voi” (Bo-Livorno 13/14), “Il Bologna è: il nostro futuro presente e passato non mollare diffidato”, “Tortellini e bocchini vanto di una città voi senza patria e dignità”, “Dopo anni di terroni e milanesi…vi servivano i bambini per portare in curva dei veri piemontesi”, “Liberi di cantare quel che cazzo ci pare. Tosel Tosel vaffanculo!”, gli ultimi due riferiti alla comica della discriminazione razziale, con gli juventini puniti per cori ai napoletani, che giocarono una partita con nelle curve i bambini (Bo-Juve 13/14); “Morandi per un po’ di pubblicità getti merda sulla tua città”, “Morandi fuori dai maroni a quando le dimissioni?”, “Né sportivi né ospitali…sì alle discriminazioni territoriali” (Bo-Udinese 13/14); “Basta partite da vergogna state indossando la maglia del Bologna” (Bo-Lazio 13/14), “18 luglio 64 d.C.”, scritta fiammeggiante, data dell’incendio di Roma che causò una delle più grandi catastrofi nella storia della città, “A volte il fumo è meglio dell’arrosto” (Bo-Roma 13/14); “Solo x la maglia, solo x la città: vergognatevi” (Lazio-Bo 13/14, col Bologna già in Serie B), “L’amor per te vince ogni odio” (presentazione ufficiale stagione 14/15), “Decreto approvato ennesimo abuso di Stato”, riferito al decreto-Alfano (Bo-Varese 14/15); “Come sempre Umba presente”, “Il Paradiso si avvicina…con Joey Mr. Lino e Tacopina” (Bo-Vicenza 14/15); “40 anni di passione, coerenza e mentalità…buon compleanno Forever Ultras!!! (Bo-Avellino 14/15), “I nostri colori in Emilia da sempre padroni”, “Quella coreografia più che Modena…Scampìa” (Bo-Modena 14/15); “La firma non ci ferma” (Bo-Frosinone 14/15)“Bolognese che la guardi in televisione vaffanculo in mondovisione”, “Chi non canta che possa crepà”, striscione rivolta verso gli spalti della curva (Bo-Avellino, rit.semifinale Playoff 14/15); “Pay-tv, divieti e repressione hanno ucciso il gioco del pallone” (14/15 in casa), “Riposa in pace Sergio orgoglio di Bologna (Bo-Pro Vercelli 14/15), “Per la maglia che indossate, per la nostra tradizione: obbiettivo obbligatorio promozione” (campo d’allenamento maggio 2015), “Atalantini liberi” (Bo-Sampdoria 15/16), “Buon Natale a chi lo passa in trasferta e a chi va a firmare” (est. Stadio 15/16), “Osservatorio all’obitorio” (Bo-Carpi 15/16), “Sei sempre stato il più odiato, di padre in figlio verrà tramandato…merde!!!”, “Viola TBC” (Bo-Fiorentina 15/16); “Basta partite dettate dalla televisione, si gioca la domenica alle 3, rispettate la nostra passione (ottobre ’15), “Barriere, multe, diffide…che altro inventare? Roma ultras non mollare” (striscione esterno, 1 ottobre ’15); “Bentornato a casa Kennet”, riferito a Kennet Andersson, bandiera-rossoblù tra il ’96 e il 2000 (Bo-Atalanta 16/17); “No alla reclusione…per mancata firma”, un ultrà dell’Ancona sta scontando in carcere un accumulo di reati complessivi pari a 5 anni e un mese, per aver mancato all’obbligo di firma imposto durante il periodo di Daspo e di aver violato lo stesso due volte, una delle quali mentre si era recato a vedere una partita di 3^ Categoria della squadra di cui lui stesso è presidente. Non è possibile che una persona si trovi privata della sua totale libertà, in merito al Daspo, che è solo una sanzione amministrativa (esterno stadio ottobre 2016); “Mai domi per la vita non solo alla partita”, “Giornalista imparziale sei tu il vero criminale”, “Con Saputo per sempre”, “Fai sognare la tua gente avanti tutta presidente” (Bo-Cagliari 16/17).

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Claudio Alfaroli

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