Scudetto, ultima chiamata. Il Napoli scopre un compagno di viaggio sgradito: l’obbligo di non fallire. Dopo anni a flirtare con il vertice, la piazza vuole, quasi pretende, il balzo tricolore. Del resto, Benitez e la societĂ hanno seminato (e bene) in quella direzione. Ma l’ultimo gradino per il primato è tradizionalmente il piĂą insidioso. Ecco spiegato il nervosismo serpeggiante in ritiro, abbinato alla difficoltĂ del club nell’individuare sul mercato rinforzi da salto di qualitĂ vero. Il telaio è di affidabilitĂ garantita, ma ancora scoperto in un paio di pedine, mentre la panchina non è ancora a livello di Roma o Juventus. Manca ancora qualcosa per sognare davvero.
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Obiettivo: scudetto
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Come gioca: 4-2-3-1
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Punto forte: 104 gol, riparte da un record stagionale l’attacco del Napoli. In piĂą, l’alternativa Michu, un Mertens giĂ ambientato e l’auspicabile recupero di Hamsik: materiale esplosivo.
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Punto debole: ha impostato le sue squadre su Mascherano, Gerrard, Xabi Alonso o Lampard, ma a Napoli non li ha: a Benitez mancano centrocampisti di leadership e qualitĂ .
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Gabriele Guastella – In collaborazione con GS Guerin Sportivo Dir.Resp.Matteo Marani | Guerin Sportivo sponsor tecnico Premio Leone d’Argento PianetaEmpoli.it
Secondo me la possibile vincita dello scudetto per il Napoli dipende dalla qualificazione o meno in Champions,il Napoli non ha,a mio modo di vedere,una panchina lunga che gli permetta di fare le due competizioni al massimo.Invece se dovesse “retrocedere” in Europa League e quindi concentrandosi principalmente sul campionato può essere al livello di Roma e Juve.
In difesa fanno ride
Squadra super competitiva! Usciranno dalla Champions mercoledi, ma arriveranno vicini allo scudetto. Unica incognita il portiere.