Società convocate giovedi da Abodi a Milano, si aggiorneranno martedì. Il nodo da sciogliere è l’eventuale ricorso dei veneti all’Alta Corte di Giustizia che potrebbe ulteriormente complicare le cose. Il rischio è di arrivare a terminare la gara (interrotta lo scorso 31 agosto per un blackout all’impianto di illuminazione dello stadio Braglia di Modena) a ridosso della fine della stagione regolare quando i romagnoli e i veneti potrebbero essere impegnati a lottare per la promozione e la salvezza. Ma così la regolarità del campionato verrebbe messa in discussione. Il lodo Abodi punta a giocare nella prima decade di marzo, ma niente ricorso. Il precedente di Paganese-Latina.
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ROMA – Bisognerà aspettare almeno sino a martedì per sperare di mettere fine, probabilmente, al tormentone del campionato di Serie B: il caso Carpi-Padova. L’incontro fissato per giovedi a Milano, in Lega, per volontà del presidente Andrea Abodi, tra i dirigenti delle due società ha fruttato un nuovo rinvio. Ma la speranza è che nel frattempo si arrivi a una soluzione ragionevole che dovrebbe portare all’ultimazione della gara, un epilogo che tuttavia non consentirà alla vicenda di svestire i panni del «caso». Un caso di giustizia sportiva da studiare per evitare pasticci analoghi in futuro e situazioni grottesche come quelle imbarazzanti di questi giorni. Dopo due gradi di giudizio e una sentenza esecutiva della Commissione Disciplinare Nazionale, la gara Carpi-Padova, interrotta oltre cinque mesi fa, lo scorso 31 agosto al 27’pt sullo 0-0 per un blackout all’impianto di illuminazione dello stadio Braglia di Modena, dovrà essere ultimata. Perché allora la Lega Serie B non fissa la data del proseguimento?
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MOTIVAZIONI E PRECEDENTI – In realtà, dopo la pubblicazione delle motivazioni della Disciplinare Nazionale, che ha stabilito il proseguimento, il club veneto, per ottenere lo 0-3 e la vittoria a tavolino, ha preannunciato ricorso all’Alta Corte di Giustizia, un evento che complicherebbe la situazione ulteriormente e non disinnescherebbe il rischio di dover giocare proprio a ridosso della fine della stagione regolare. Un fatto clamoroso se si pensa che, nel frattempo, si è giocato il ritorno e molti calciatori hanno cambiato maglia, alcuni passando addirittura dal Padova al Carpi e viceversa (è il caso dei due portieri Timothi Nocchi e Simone Colombi). La Lega Serie B avrebbe già dovuto fissare la data per portare a termine il match, ma non l’ha fatto confidando in un verdetto definitivo dell’Alta Corte di Giustizia o, addirittura, di scongiurarlo questo verdetto. Il Padova, infatti, ha ancora una ventina di giorni per appellarsi eventualmente all’organismo del Coni. Il presidente Abodi aveva convocato i dirigenti delle due società in Lega per ieri al fine di trovare una soluzione ragionevole alla vicenda, il cui esito può incidere, evidentemente, sulla lotta per i play off e per i play out. Lo scorso anno, per Paganese-Latina (gara interrotta per una voragine apertasi improvvisamente nel terreno di gioco), il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, aspettò il verdetto definitivo dell’Alta Corte, promosso dai pontini in lotta per la promozione, prima di fissare la data per la conclusione del match.
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TEMPI E REGOLARITA’ CAMPIONATO – Trovare un accordo su Carpi-Padova non sarà, comunque, agevole ma appare l’unica via d’uscita. Anche perché le norme non prevedono un caso analogo, soprattutto considerando i tempi (un altro mese almeno) in cui si rischia di scivolare per avere una sentenza inappellabile qualora il Padova andasse avanti, e che vorrebbero gli stessi calciatori di agosto in campo. Cosa, ovviamente, impensabile e grottesca dopo due mercati e oltre mezza stagione consumata. Ma se i veneti non dovessero appellarsi alla Alta Corte e dovessero accettare di terminare la gara, la mediazione di Abodi sarebbe andata a buon fine e si arriverebbe a giocare nella prima decade di marzo, salvando così anche la regolarità del campionato. Regolarità decisamente inficiata se, invece, il caso dovesse risolversi a ridosso della fine del torneo, quando tre punti potrebbero davvero valere il doppio di oggi. Soprattutto se, come ora, Carpi e Padova dovessero lottare ancora per la promozione e per la salvezza.
MOTIVAZIONI E PRECEDENTI – In realtà, dopo la pubblicazione delle motivazioni della Disciplinare Nazionale, che ha stabilito il proseguimento, il club veneto, per ottenere lo 0-3 e la vittoria a tavolino, ha preannunciato ricorso all’Alta Corte di Giustizia, un evento che complicherebbe la situazione ulteriormente e non disinnescherebbe il rischio di dover giocare proprio a ridosso della fine della stagione regolare. Un fatto clamoroso se si pensa che, nel frattempo, si è giocato il ritorno e molti calciatori hanno cambiato maglia, alcuni passando addirittura dal Padova al Carpi e viceversa (è il caso dei due portieri Timothi Nocchi e Simone Colombi). La Lega Serie B avrebbe già dovuto fissare la data per portare a termine il match, ma non l’ha fatto confidando in un verdetto definitivo dell’Alta Corte di Giustizia o, addirittura, di scongiurarlo questo verdetto. Il Padova, infatti, ha ancora una ventina di giorni per appellarsi eventualmente all’organismo del Coni. Il presidente Abodi aveva convocato i dirigenti delle due società in Lega per ieri al fine di trovare una soluzione ragionevole alla vicenda, il cui esito può incidere, evidentemente, sulla lotta per i play off e per i play out. Lo scorso anno, per Paganese-Latina (gara interrotta per una voragine apertasi improvvisamente nel terreno di gioco), il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, aspettò il verdetto definitivo dell’Alta Corte, promosso dai pontini in lotta per la promozione, prima di fissare la data per la conclusione del match.
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TEMPI E REGOLARITA’ CAMPIONATO – Trovare un accordo su Carpi-Padova non sarà, comunque, agevole ma appare l’unica via d’uscita. Anche perché le norme non prevedono un caso analogo, soprattutto considerando i tempi (un altro mese almeno) in cui si rischia di scivolare per avere una sentenza inappellabile qualora il Padova andasse avanti, e che vorrebbero gli stessi calciatori di agosto in campo. Cosa, ovviamente, impensabile e grottesca dopo due mercati e oltre mezza stagione consumata. Ma se i veneti non dovessero appellarsi alla Alta Corte e dovessero accettare di terminare la gara, la mediazione di Abodi sarebbe andata a buon fine e si arriverebbe a giocare nella prima decade di marzo, salvando così anche la regolarità del campionato. Regolarità decisamente inficiata se, invece, il caso dovesse risolversi a ridosso della fine del torneo, quando tre punti potrebbero davvero valere il doppio di oggi. Soprattutto se, come ora, Carpi e Padova dovessero lottare ancora per la promozione e per la salvezza.
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Fonte: Corriere dello Sport