Il mercato è finito, almeno per quanto concerne la sessione estiva, ed a conclusione di questo abbiamo tirato le somme con il DS azzurro, Marcello Carli.
Il Diretto ha ben spiegato quelle che sono state le scelte fatte dalla società, in termine di mercato, dallo scorso giugno ad oggi.
L’intervista è stata realizzata da Alessio Cocchi grazie alle riprese di Max Ciabattini.
manca una domanda a marcello sulla qualita’ e quantita’
numerica del reparto avanzato..
se levan ripete gli anni scorsi e si fa’ male uno dei
due tenori chi gioca davanti?
La società punta forte su Levan, Shekiladze e Pucciarelli, senza dimenticarsi di Frugoli che a Sarri piace molto.
Era inutile prendere una punta che potesse dare fastidio all’esplosione di Levan e prendere uno come Cori sinceramente aveva poco senso.
grande Marcello.
A me Carli piace, lo trovo sincero, razionale ed inoltre non è la prima volta che spiega senza giri di parole perché fa certe operazioni o perché non le fa.
Con pochi soldi ha fatto un bel mercato, ha preso gente giovane con già esperienza in cadetteria e Rugani che comunque è uno dei centrali più forte del ’94.
ma rugani e’ tutto nostro o altro?
Rugani è a metà con la Juve
Ecco se proprio devo fare un appunto a Carli è quello dello scambio Lazzari- Gigliotti. Non si sono mai conosciute le cifre , se cifre ci sono state, e il senso dello scambio. Se qualcuno sa , compreso Cocchi, come sono andate le cose lo dica perché nessuno lo a mai capito!!.
Grande Marcello!! Innegabile il grande lavoro fatto, una campagna acquisti mirata per contenuti e costi. Facciamo firmare il Pampa e siamo apposto.
Scusatemi ma non ho capito la formula con cui è arrivato questo Castiglia?? E’ in prestito o in comproprietà??
Grande Marcello, per meglio di Sigarino. Parli alla gente in maniera pulita e comprensibile e senza tanti fronzoli. Verdi si rivelerà un grande acquisto, peccato sia in prestito secco.
Per me la gestione di Carli è impeccabile ed i risultati gli danno ragione. Avrei tenuto Stovini, questo si, ma x il resto un grande lavoro e persona nettamente più affabile di sigarino che era arrivato palesemente al capolinea.