Abbiamo intervistato Flavio Giampieretti che nella stagione che va a iniziare guiderà gli Allievi Nazionali dell’Empoli, squadra che nelle ultime due annate ha disputato la finale per il titolo, uscendo in entrambi casi sconfitta. Flavio Giampieretti non ha certo bisogno di presentazioni, soprattutto per gli Empolesi ma vogliamo in ogni caso ripercorrere il suo curriculum. Nato a Roma 11/2/74 ha vissuto a Empoli una parte significativa e lunga della propria carriera tra il 1993 e il 1997, e tra il 2000 e il 2005 collezionando ben 162 presenze.
Mister questo e’ un ritorno come guida tecnica delle giovanili ?
” Si ho gia allenato gli allievi regionali nella stagione 2010-11″.
La stagione successiva sei passato alla Sampdoria, e hai lavorato con Mister Atzori; come giudichi quel esperienza?
“E’ stata una esperienza che ni e’ servita molto, Ero collaboratore di Atzori, mi dispiace che è durata poco tempo, ma spero di poter mettere in pratica cio che ho imparato“.
Tu hai smesso di giocare, non da molti anni quali sono le principali differenze tra essere un giocatore e allenare il settore giovanile ?
“La differenza è sostanziale, quando sei giocatore pensi principalmente a te stesso e il tuo unico pensiero è mettere in pratica i dettami del mister. Quando sei allenatore soprattutto del settore giovanile, quando alleni soprattutto i ragazzi devi tenere sotto controllo vari aspetti”.
Vuoi inculcare un tuo credo calcistico ai ragazzi, oppure è presto per parlare di tattica?
” Una mia idea ce l’ho, ma ritengo che non bisogna esagerare nel parlare ai ragazzi di questo aspetto. Si da ancora ai ragazzi spazio per poter interpretare la partita“.
Con quale spirito iniziate questo campionato?
” Il nostro primo obiettivo è quello di formare i ragazzi, poi secondariamente vengono i risultati. I ragazzi devono capire cosa devono fare per vincere. Poi si sa raggiungere i risultati dipende da tanti fattori. Certo il girone è difficile, ci sono squadre che hanno grandi tradizioni. Mi dispiace che tra queste non ci sia la Fiorentina, io ad ogni modo dico sempre ai ragazzi che dipende da noi“.
Da Monteboro
Stefano Scarpetti