di Nico Raffi
Cinque anni e mezzo. Tanto è durato il distacco della famiglia Lugaresi dal Cesena Calcio. Alla fine del 2007 Giorgio Lugaresi, che nel 2002 aveva rilevato la società dal padre e storico patron Edmeo, cedeva le quote di maggioranza della società a Igor Campedelli congedandosi dal club romagnolo. In realtà, quello che sembrava un addio era soltanto un arrivederci visto che pochi giorni fa il nuovo consiglio d’amministrazione del Cesena nominava di nuovo presidente Giorgio Lugaresi. Una scelta di carattere affettivo realizzatasi grazie al contributo di una cordata di imprenditori locali e fatta nel tentativo di salvare la società dai pesanti guai finanziari accumulati durante la gestione Campedelli. L’ex presidente ha pubblicato sul sito del club bianconero, nei giorni scorsi, una lettera di commiato in cui ricordava con emozione gli importanti traguardi raggiunti (due promozioni e una salvezza in A) ma, al contempo, ammetteva gli errori di una gestione troppo ambiziosa: “ho cercato di consolidare una piccola squadra tra le grandi che partecipano stabilmente alla serie A per garantirle basi più solide, quelle che, come imprenditore, non ero in grado di dare. La retrocessione, insieme ad altre insidie e difficoltà, hanno travolto questo obiettivo”. Dopo l’inevitabile passaggio di consegne, ha subito preso corpo il nuovo programma societario del Lugaresi-Bis. Ieri è stato sancito il rinnovo contrattuale (biennale con opzione per il terzo anno) del tecnico Pierpaolo Bisoli che ha subito sposato con fiducia e soddisfazione la nascita di un nuovo progetto tecnico di lungo corso che dovrà necessariamente rilanciare una squadra che, dopo aver assaporato il massimo palcoscenico con l’aspirazione illusoria di potersi radicare in una realtà rivelatasi troppo elevata per le possibilità attuali del club romagnolo, si è scontrata con un presente insidioso che l’ha fatta precipitare nella zona retrocessione della serie cadetta. Il consolidamento della posizione di Bisoli, l’allenatore protagonista del doppio salto dalla C alla A nel biennio 2008-2010 e del ritorno alla massima serie dopo quasi venti anni, potrebbe rappresentare il primo passo verso una migliore programmazione del futuro della società cesenate, da ricostruire su basi più solide.
Intanto, risolte in parte le questioni societarie del Cavalluccio e pagata una fetta degli stipendi arretrati ai calciatori, scongiurando l’ipotesi di future penalizzazioni in classifica, l’obiettivo immediato è quello di salvare la pelle da una stagione travagliata e piena di ostacoli, iniziata in salita dopo il pessimo avvio di stagione durante la breve gestione tecnica di Nicola Campedelli, fratello dell’ex presidente Igor. Alla quarta giornata era già richiamato in sella il tecnico di Porretta Terme, artefice dei successi più recenti, che determinava inizialmente una prima svolta positiva, poi si verificava nel periodo autunnale un nuovo calo di rendimento e una lenta e impervia risalita che prendeva corpo nella parte iniziale del 2013, quando tre vittorie consecutive e un graduale miglioramento delle prestazioni permettevano al Cesena attuale di galleggiare a una certa distanza dai playout, ma non ancora al riparo da spiacevoli sorprese.
La compagine bianconera che scenderà al Castellani in orario da pranzo domenicale è una squadra che non potrà concedere alcunchè agli uomini di Sarri e che imposterà probabilmente la gara su una tattica attendista impostata su veloci ripartenze. La formazione di Bisoli, più completa e in crescita rispetto alla squadra alla deriva e falcidiata dalle assenze che fu travolta al “Manuzzi” nel dicembre scorso dalla valanga di neve azzurra (non soltanto metaforicamente), proporrà presumibilmente un 3-5-2 con Campagnolo in porta e una difesa a tre formata da Comotto, Volta e Tonucci (o l’ex senese Brandao). Sulle fasce ci saranno capitan Ceccarelli e l’esterno offensivo classe ’91 Marco D’Alessandro, ex romanista e futuro oggetto di mercato della società bianconera, che dovrebbe essere pienamente recuperato dopo l’infortunio occorso al piede sinistro. In mediana, date le assenze di Consolini e del francese Defrel, spazio all’esperto Gessa e a Tabanelli che affiancheranno l’ex azzurro Manuel Coppola. In attacco, dove sarà assente per infortunio lo spagnolo 21enne Alejandro Rodriguez, non ci sono dubbi riguardo all’utilizzo della coppia rodata formata dal cannoniere Succi (13 reti in stagione) e da Pablo Granoche, l’attaccante uruguagio prelevato a gennaio dopo l’opaca parentesi di Padova.