di Nico Raffi
L’Ascoli è ancora alla ricerca di una precisa identità all’interno di questo campionato. Il rendimento alterno e il cammino discontinuo sin qui espresso dai bianconeri non ha tolto fiducia e ottimismo al tecnico Massimo Silva, riconfermato alla guida della compagine marchigiana dopo averla condotta ad una sorprendente salvezza nel torneo scorso e capace di neutralizzare una pesante penalizzazione di -7 senza passare dai playout. L’allenatore dell’Ascoli si è detto convinto che i suoi ragazzi hanno, ad oggi, ottenuto molto meno rispetto a quanto seminato (nei numeri: 3 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte) anche se la recente vittoria casalinga con il Crotone e la prestazione incoraggiante sul campo della capolista Sassuolo, nonostante la sconfitta di misura, hanno alimentato le speranze di disputare un torneo al riparo da sofferenze di bassa classifica. Rispetto allo scorso anno l’Ascoli ha perso giocatori importanti come il senegalese Papa Waigo, finito al centro di un vero e proprio caso diplomatico visto che avrebbe firmato un contratto illegale con una squadra degli Emirati Arabi e, per questo motivo, potrebbe subire pesanti sanzioni dalla Fifa, e il fantasista Sbaffo, giovane emergente che, a causa del suo coinvolgimento nei processi legati al Calcioscommesse, ha patteggiato una squalifica di 16 mesi.
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Nonostante queste defezioni il capitano bianconero Di Donato ha coraggiosamente annunciato che l’Ascoli attuale è il migliore degli ultimi anni e che può puntare in alto. In realtà la sensazione è che la qualità della rosa del Picchio sia leggermente calata, anche se non sono mancati innesti importanti come il centrocampista Loviso, proveniente dal Crotone, e il fantasioso attaccante ungherese Feczesin, cavallo di ritorno proveniente dal Brescia e reduce da un’ottima stagione in bianconero nella stagione 2011-12 con 19 presenze e 8 reti.
Nelle gare sin qui disputate l’Ascoli ha fatto molto bene tra le mura amiche (9 punti su 10 sono stati raccolti al “Del Duca”), mentre in trasferta è arrivato solo il pareggio di Lanciano, unico bagliore in mezzo alle sconfitte maturate sui campi di Varese, Pro Vercelli e Sassuolo.
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Il tecnico Silva ha proposto un 3-5-2 che prevede l’utilizzo di elementi esperti e di personalità, affiancati da giovani di interessante prospettiva. In porta la sicurezza è rappresentata da Guarna, mentre in difesa si è puntato su un terzetto formato da l’ex spezzino Ricci, Peccarisi e il portoghese Vasco Faisca. Sulle corsie esterne operano Scalise e Pasqualini, mentre in zona centrale agiscono l’ex veronese Russo e capitan Di Donato, posti a presidio delle geometrie e del senso tattico assicurati da Massimo Loviso, innesto di qualità che ha subito avuto un felice impatto nella squadra marchigiana andando peraltro in rete proprio sabato scorso contro la sua ex squadra: il Crotone.
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In attacco la coppia più utilizzata è quella formata da Feczesin e dal “Cobra” Soncin. Il veterano 34enne sembra aver infatti ritrovato in terra marchigiana lo smalto andato in parte perduto nelle precedenti esperienze di Padova e di Grosseto. Non mancano alternative di rilievo rappresentate in particolare dal promettente Fossati, cemtrocampista classe ’92 già nel giro della nazionale under 20, e dagli attaccanti Dramè, francese proveniente dal Padova, e Simone Zaza, classe ’91 che l’anno scorso si è messo in luce in Lega Pro con la maglia del Viareggio realizzando 9 reti in 16 presenze.
“(9 punti su 10 sono stati raccolti al “Del Duca”)”
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Ricordo che Scalise non gioca. Assenza non determinante, ma importante per il 3-5-2. Okkio a Soncin. Sta bene. Soffriamo questa tipologia di centravantini, da un po di anni. E okkio a Zaza. Lo sconosciuto che mi ha fatto più impressione lo scorso anno in C. Dietro mi aspetto qualche strafalcione da Ricci o Peccarisi. Vinceremo li la gara 😉