Il dopo gara di mister Melis

Intervista di Fabrizio Fioravanti

Una partita vinta all’ultimo tuffo…

E’ stata una partita strana. Abbiamo avuto il controllo della gara per tutto il primo tempo giocando anche bene…poi…probabilmente anche a seguito degli strascichi che ci sono stati dopo la partita col Genoa di mercoledì…abbiamo iniziato a soffrire fisicamente, abbiamo preso dei gol…ci siamo disuniti in certi momenti e la partita è diventata difficile. Per fortuna all’ultimo siamo riusciti a far gol

La squadra è apparsa un po’ è vero nel secondo tempo, però il fatto che pur essendo stanca è riuscita a far gol negli ultimi istanti di gara la dice lunga sul carattere del gruppo…

Sì, sì…noi cerchiamo di lavorare molto anche su questo aspetto perché per il carattere è una condizione fondamentale per un giocatore. Sull’aspetto tecnico ci si lavora, sull’aspetti fisico pure, però l’aspetto caratteriale è un aspetto veramente difficile da curare, difficile da far migliorare. In questo momento i ragazzi si stanno formano e questa perciò è una condizione a cui tengo molto

Un primo tempo giocato molto bene….un secondo tempo di carattere..però anche oggi un gol su calcio d’angolo…forse  qualcosa su cui c’è da lavorare un po’

Anche col Genoa abbiamo preso gol su un calcio da fermo. Se andiamo a vedere i giocatori dovremmo essere una squadra forte di testa; probabilmente in molte situazioni paghiamo l’inesperienza…ci sono situazioni dove ci vuole malizia..ma queste sono cose che si imparano col tempo e con l’esperienza. Sicuramente però di dobbiamo lavorare di più, per essere più pronti, magari dobbiamo fare qualcosa sullo specifico dei calci da fermo anche se in altri casi erano calci diretti, non erano su calci d’angolo

A parte i gol presi parliamo anche di gol fatti. Tutti anche oggi di fattura eccellente il che dimostra che questa è una squadra che fa gioco

Io penso una cosa: il nostro obiettivo alla fine è anche quello di esaltare quelle che possono essere le caratteristiche dei ragazzi perché abbiamo delle qualità, espresse in diversi modi, e il mio compito è quello di mettere ciascuno nelle condizioni di rendere al massimo. Poi, purtroppo, non c’è spazio per tutti e io cerco sempre di vedere chi in questo momento riesce a dare il meglio, anche perché penso che i ragazzi, anche a livello caratteriale, devono prepararsi anche a quello che poi potrà essere nelle prime squadre dove bisogna conquistarselo il posto

La tua è una squadra molto giovane. Se guardiamo la lista di gara di oggi vediamo che il Genoa aveva il 99% di giocatori più “vecchi” di almeno un anno rispetto ai nostri. Come gestisci questa situazione?

Tutti sono ragazzi d’oro. Sicuramente la disponibilità al lavoro c’è. Certo che lo scalino che c’è tra Allievi e Primavera è un bello scalino e quando si incontrano ragazzi che hanno già avuto un anno di esperienza in Primavera sicuramente, sia come resistenza nella partita che come malizia, hanno qualcosa in più..e lì si perde qualche cosa. Comunque anche su questo stiamo lavorando, per dare ai ragazzi più conoscenze possibili perché si trovano impreparati. Alla fine però quello che conta è la partita perché non c’è niente di più “allenante” della partita. I nostri ragazzi sono in un processo di crescita, stanno facendo esperienza importanti e se già adesso se la giocano fino in fondo con glia altri vuol dire che ci sono delle qualità, e noi ne siamo contenti.