Dopo Triestina, Piacenza, Taranto, Pergocrema e Giulianova, ieri è arrivata la sentenza definitiva anche per il Ravenna. Così adesso le squadre fallite in questa calda estate 2012 diventano sei. E purtroppo la lista potrebbe allungarsi ancora perchè ci sono almeno una decina di società che stanno aspettando di capire il loro futuro. Tra queste società blasonate come, tanto per fare un esempio, la Spal di Ferrara.
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Il Ravenna non solo è fallito, e quindi ha perso in un solo colpo il calcio nazionale e il diritto a partecipare al campionato di Serie D, ma è stato addirittura sfrattato dallo stadio Benelli, tra l’altro ridotto in condizioni pessime. Adesso la società giallorossa, che ha perso tutti i propri tesserati della prima squadra che si sono automaticamente svincolati, rischia di perdere anche i circa 130 ragazzi che compongono il settore giovanile.
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Da ieri sera, intanto, sono iniziate le prime riunioni per cercare di rifondare subito una nuova società in grado di ripartire nel miglior modo possibile dall’Eccellenza romagnola, cercando così di evitare di sprofondare ancor più nel calcio dilettantistico. Ci sarà da fare la corsa contro il tempo per l’iscrizione e poi costruire una squadra che al momento vede “zero” giocatori di proprietà.
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Il rischio concreto è che il Ravenna possa imitare il destino di Cecina, Ponsacco, Montevarchi e Ancona, società professionistiche o di serie D con una certa tradizione calcistica che negli ultimi anni sono state costrette a ripartire addirittura dal campionato di Terza Categoria, il più basso livello della FIGC.
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Gabriele Guastella
“…Il Ravenna non solo è fallito, e quindi ha perso in un solo colpo il calcio professionistico e il diritto a partecipare al campionato di Prima Divisione (ex Serie C1, ndr)….”
Il Ravenna faceva la serie D….
hai ragione, abbiamo corretto il pezzo, un refuso giornalistico dettato da un comunicato errato degli amici colleghi di un sito romagnolo
ciao e grazie
gabriele
http://11leoniempoli.blogspot.it/
EFFETTO DOMINO…