Alzi la mano, chi non ricorda Alfredo Aglietti. In maglia veronese, naturalmente. Nessuno, eccezion fatta per i più giovani, ha mai dimenticato le prodezze di un centravanti dalla stazza imponente, in forza all’Hellas tra il 1997 e il 2000. Esperienza impreziosita da 22 gol, alcuni dei quali decisivi nel torneo di cadetteria 1998/99, chiuso con primo posto e promozione in massima serie.
Di tempo ne è trascorso parecchio, ma di Aglietti il pubblico di fede scaligera non ha mai cancellato dal proprio bagaglio dei ricordi alcune tra le reti più importanti nel periodo di militanza in gialloblù: nel 4-0 al Chievo del ’97, la doppietta alla Reggina nel maggio ’98, fino alle prodezze in A con Lecce e Cagliari, prima del suo trasferimento a gennaio.
Del calciatore toscano, tuttavia, si era parlato già una manciata di anni prima. Aprile 1994, per la precisione, con l’Italia di Roberto Baggio impegnata in un’amichevole infrasettimanale a Coverciano. Avversario di turno, il Pontedera, morbido test in avvicinamento ai Mondiali statunitensi. Le cose non andarono per il verso giusto, perché nella ripresa la formazione di C2 si portò in vantaggio sul 2-1, grazie al gol di un attaccante 24enne. Nientemeno che il futuro numero 9 di Reggina, Napoli ed Hellas, appunto.
Oggi, è alla guida del prossimo avversario che incontreranno Ceccarelli e compagni. Dal 2004, inizio della carriera da allenatore, la gavetta con Rondinella e Sestese, poi i successi sulla panchina del Viareggio e (dopo una semifinale scudetto con la Primavera della Sampdoria) la chiamata dell’Empoli. Con gli azzurri questa è la stagione più travagliata: dopo un esonero e un subentro, unico obiettivo è la salvezza.
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