Niente da fare. L’Alta Corte della Giustizia Sportiva del CONI ha respinto i ricorsi presentati da Atletico Roma e Ravenna, a seguito dell’esclusione dai campionati di Lega Pro decisa la scorsa settimana su segnalazione della Co.Vi.So.C. Le due società vanno quindi ad aggiungersi al già lungo elenco di escluse e dovranno ripartire da zero. Il Ravenna, tuttavia, sta pensando di ricorrere al TAR del Lazio, ma domani, qualora sulla società giallorossa dovesse abbattersi la scure del Procuratore Palazzi nell’ambito dell’inchiesta “Scommessopoli”, potrebbe desistere dal presentare un’ulteriore ricorso. Il destino appare dunque segnato: Eccellenza o, al massimo, Serie D. Diverso il discorso per l’Atletico Roma; da diverse settimane si parla di un possibile “trasloco” a Pomezia, quest’ultima sbattuta all’ultimo posto in classifica nello scorso campionato di Seconda Divisione, dopo aver appurato la falsificazione della fidejussione presentata ad inizio stagione che servì ad ottenere il ripescaggio da parte della società laziale.
Diverso invece il discorso per il Catanzaro, anch’esso escluso dalla Seconda Divisione. In questo caso il ricorso della società calabrese è stato presentato al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport contro la FIGC, la quale ha negato il riconoscimento del titolo sportivo alla nuova società. Nella discussione odierna tra le parti, sulle eccezioni preliminari e sul merito della controversia, il Collegio Arbitrale del TNAS si è riservato la decisione che arriverà a giorni.
Se il ricorso del Catanzaro non dovesse essere accolto, per arrivare al numero massimo stabilito dalla Lega Pro e fissato in 76 squadre, rimarrebbe una casella vuota che potrebbe essere colmata dal Rimini, uscito vittorioso dai play off della Serie D.
Domani, intanto, arriveranno i deferimenti (erano attesi per oggi) legati all’inchiesta sul calcioscommesse. Le richieste di Palazzi potrebbero scatenare un nuovo terremoto nei campionati professionistici. A partire dalla Serie A.
Alessandro Marinai