Non conosce soste l’inchiesta di Cremona sullo scandalo calcioscommesse: ieri è stata una giornata cruciale con l’interrogatorio di Marco Paoloni. L’ex portiere della Cremonese ha negato tutte le accuse cadute su di lui: dall’aver truccato le partite all’aver dato del sonnifero ai propri compagni di squadra, puntando sul fatto di essere solo una vittima del vizio del gioco. Intanto il legale di Paoloni ha presentato oggi istanza di scarcerazione per il suo assistito asserendo che è venuto meno uno dei motivi principali della custodia in carcere che era l’interruzione dei rapporti tra gli indagati, interruzione che secondo l’avvocato Emanuela Di Paolo è già avvenuta. E la scarcerazione è già arrivata per altri due personaggi chiave della vicenda: Massimo Erodiani e Marco Pirani. Il gip Salvini ha, infatti, concesso ad entrambi gli arresti domiciliari. Erodiani all’uscita dal carcere ha dichiarato di voler tornare a casa di riabbraccia i figli, mentre Pirani si è limitato ad un “sto bene”.
Ma a non star bene è il mondo del calcio che oltre allo scandalo deve ora fare i conti con le conseguenze che questo potrebbe avere. E non si parla solo dei danni di immagine e di credibilità che inevitabilmente il mondo del pallone dovrà affrontare: a rischio potrebbe essere tutta l’economia che gira intorno al campionato italiano. A mettere in guardia le istituzioni calcistiche è l’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, in una lettera inviata al Corriere della Sera. Nella missiva il dirigente della televisione satellitare chiede una svolta alle istituzioni calcistiche, altrimenti sono a rischio i diritti tv; “Lo spettacolo che il mondo del calcio sta dando è a dir poco avvilente” si legge nella lettera, che poi prosegue con l’invito a dare un segnale di forte discontinuità rispetto ad un passato “pieno di scandali e partite truccate”. La conclusione di Mockridge è da far tremare i polsi per i dirigenti italiani con l’affermazione che solo in caso di rottura con il passato Sky potrà continuare ad “assicurare al calcio italiano i due terzi dei suoi introiti complessivi”.
M.dL.