Non ha ancora compiuto 40 anni (è nato il 6 marzo 1971 a Collepardo, in provincia di Frosinone), eppure è già uno dei giovani allenatori più promettenti.
Gianluca Atzori – è lui l’ex azzurro di cui stiamo parlando – è uno degli allenatori più apprezzati della “nuova generazione”. Attualmente al timone della Reggina in serie B (una diretta concorrente dell’Empoli…), il nostro “Atzori”, che aveva mosso i suoi primi passi come calciatore nel Ciampino, squadra della città dove risiedeva da ragazzo, ha smesso di indossare gli scarpini piuttosto presto rispetto ad altri suoi colleghi, a soli 33 anni.
Atzori, difensore centrale, ha indossato la maglia azzurra per due stagioni, dal 2001 al 2003. E non dimentichiamo che nel 2001/2002, alla sua prima esperienza con l’azzurro, centra subito la promozione in serie A!
Personalmente lo ricordo come un ragazzo serio, molto maturo, più adulto di molti suoi coetanei. Un professionista vero, che proprio con l’Empoli esordì – a 31 anni – nella massima serie.
L’avventura di Atzori con la nostra squadra tutto sommato fu breve; nel 2003 infatti seguì l’allenatore Silvio Baldini al Palermo. E proprio quello in Sicilia fu l’ultimo anno della sua carriera come calciatore, sancito con la risoluzione anticipata del contratto a causa di problemi fisici.
Il sodalizio con il mister massese lo portò poi a Parma, stavolta come allenatore in seconda. Un connubio andato avanti anche in seguito a Lecce e Catania, dove, dopo l’esonero di Baldini, Atzori rimase come secondo del nuovo allenatore, Walter Zenga.
Arrivò poi la grande occasione, quella di allenare una squadra, stavolta non come secondo di qualcun altro. Nella stagione 2008-2009 passò ad allenare in prima persona il Ravenna, società nella quale aveva giocato dal 1997 al 2001, proprio prima di approdare all’Empoli. Al termine della stagione, dopo aver portato ai play-off la squadra, si trasferì al Catania, complice l’addio di Zenga; nel dicembre 2009 però venne esonerato. Poi, la chiamata a Reggio Calabria. Ravenna, Catania, Reggina, chissà poi quali altre squadre seguiranno.
A lui un grosso in bocca al lupo per il futuro.
Alessandra Nespeca