Nel 2010 festeggerà il centenario della sua fondazione. E per onorare questo importante avvenimento, il Padova si è regalato il palcoscenico più prestigioso della serie B dopo 11 anni vissuti nei campionato inferiori (toccando addirittura l’inferno della C2 per due stagioni tra il 1999 e il 2001). Al termine della stagione scorsa infatti, la compagine patavina guidata dall’emergente mister Carlo Sabatini sconfiggeva Ravenna e Pro Patria ai playoff e ritornava tra i cadetti tra l’entusiasmo della tifoseria locale, costretta da troppo tempo a masticare amaro di fronte ai contemporanei successi ottenuti dai cugini del Cittadella. La doppietta dell’ex frosinate Antonio Di Nardo nella gara decisiva con la Pro Patria, restituiva così ai veneti una dimensione più consona al prestigio della sua storia calcistica e più adatta per avviare le celebrazioni del centenario della squadra che fu di Nereo Rocco.
Ma, a quanto pare, i fasti non erano finiti per la società biancoscudata. Nessuno, in casa patavina, si aspettava di vivere una serie B da protagonista, quando una salvezza tranquilla sembrava essere l’obiettivo più realistico per una neopromossa. I ragazzi di Sabatini si trovano infatti, dopo 14 giornate, al 4° posto in classifica (in coabitazione col Torino), dopo aver subito appena due sconfitte (in trasferta con Crotone e Lecce) in questo primo scorcio di stagione. In realtà, un’occhiata meno superficiale alla rosa del Padova lasciava intravedere risorse di qualità che avrebbero potuto consentire a capitan Faisca e compagni di abbandonare il modesto rango di matricola per recitare il ruolo di vera e propria outsider del torneo. L’ambizioso presidente vicentino Marcello Cestaro, imprenditore impegnato nel settore dei supermercati, aveva infatti costruito, insieme al diesse Ivone De Franceschi, una formazione molto interessante dal punto di vista tecnico con elementi di esperienza adatti alla categoria come Italiano, Soncin, l’ex pisano Trevisan, e il portiere Agliardi, e giovani di prospettiva come Cani e Renzetti (quest’ultimo già nel giro della under 21 di Casiraghi). Alla guida della squadra era confermato il tecnico umbro Carlo Sabatini, già allenatore del settore giovanile e secondo di Serse Cosmi a Udine (i due sono inoltre compaesani essendo entrambi originari di Pontevecchio, alle porte di Perugia). I mirati innesti giunti in sede di mercato estivo andavano così ad impreziosire una rosa di buon livello che poteva già contare su elementi come Jiday, Rabito, Andrea Bovo e, soprattutto Antonio Di Nardo, eroe della promozione nella stagione scorsa e trascinatore nell’attuale campionato con 5 reti al suo attivo. Particolarmente azzecato si è rivelato l’acquisto dell’ex clivense Vincenzo Italiano, regista di grande personalità e leader della mediana, che oltre a rappresentare un lusso per la categoria, è giocatore capace di andare a segno con una certa regolarità. Non si può quindi parlare di vera e propria rivelazione a proposito del Padova, squadra in crescita costruita per stupire anche in serie B e capace di ritagliarsi un ruolo di primo piano, grazie soprattutto all’ottimo rendimento interno. All’Euganeo, su 7 gare fin qui disputate, ha infatti raccolto 4 vittorie e 3 pareggi subendo appena due reti.
Nico Raffi