Ieri al “Carlo Castellani” si è assistito ad un bel match; aperto, divertente, emozionante, mai scontato. Il pubblico si è sicuramente divertito. Cinque gol, qualcuno anche di pregevole fattura, rivedersi la punizione straordinaria di Lodi.

 

E poi l’Empoli che torna a vincere, e soprattutto torna a vincere sul proprio campo. Un successo che mancava dal 6 ottobre scorso, vittoria per 2-1 sul Livorno; nel mezzo due scivoloni con Pisa ed Ancona e il pari con il Grosseto.

 

E’ vero, dai diciamolo, la cosa più importante era tornare a vincere, cancellare la sconfitta fragorosa di Treviso e rimettersi in carreggiata. Sì il gioco ancora non c’è, latita, si vive insomma soprattutto sulle invenzioni dei singoli. Lodi fa due assist e due gol, Vannucchi sprinta ad intermittenza, la coralità del gioco purtroppo si vede solo a sprazzi. Insomma c’è da lavorare. Ma una cosa è certa, si lavora meglio quando si vince, e questo fa ben sperare per la settimana che ci attende, quella che ci porterà alla sfida di venerdi prossimo 5 dicembre, l’anticipo della 17° giornata con il Bari.

 

Quello con i pugliesi sarà un test difficile, un importante crocevia del campionato, una gara che gli azzurri dovranno giocare da “grande” squadra, e che sarebbe bello fosse disputata con una cornice di pubblico degna di una sfida che vede opposte due squadre che in 16 partite di campionato mettono insieme 53 punti; e poi gli azzurri sono tornati, seppur in coabitazione con Grosseto e Sassuolo, in testa alla classifica. Anche questo non va dimenticato.

 

Con il Piacenza si è rivisto in campo Musacci, che ha così pienamente recuperato dagli acciacchi che lo hanno condizionato in questa prima parte di stagione, e poi da sottolineare la buona prova di Bianco, entrato al posto di Valdifiori nella ripresa e schierato da Baldini come esterno alto sulla fascia sinistra. Positiva anche la prestazione di Davide Moro: tanta corsa, e anche buone giocate. Di un Moro così quest’Empoli ne ha davvero bisogno.

 

Sì, è vero, l’Empoli forse non convince, il bel gioco ancora manca, ma c’è tempo, per quello c’è tempo. L’obiettivo primario per il momento è vedere un gruppo unito, coeso che non si arrende mai e che crede sempre nell’obiettivo. Attraverseremo altri momenti difficili ed altri favorevoli. La strada è ancora lunga, lunghissima ed estenuante. Ora l’imperativo è restare lassù… per poter cantare “nel blu dipinto di blu“.

 

G. G.

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