Alla fine la Nazionale di Prandelli è riuscita ad interrompere la serie di risultati negativi, che si ferma così a quota sette. Finisce 2-1 per l’Italia che soffre e rischia davvero la figuraccia in Estonia.

 

Gli estoni giocano a testa bassa, senza paura, per niente intimoriti del blasone azzurro; l’Italia è ordinata e troppo scolastica, e non riesce a creare grossi pericoli al portiere estone.

Passano i minuti e la gara non si schioda dallo 0-0, poi però il lampo, lo scossone, ma non è l’Italia a darlo bensì l’Estonia che passa clamorosamente in vantaggio con un gol di Zenjov. Vassjliev batte un calcio di punizione diretto in porta dai trenta metri, il portiere azzurro Sirigu, tradito da un rimbalzo del pallone sul terreno di gioco, si oppone ma non trattiene e la palla viene ribattuta in rete da Zenjov. Il primo tempo si chiude così, con l’Estonia in vantaggio e la preoccupazione di tutti: anche di Abete che, intervistato dalla Rai durante l’intervallo, non riesce a non far trasparire la propria preoccupazione.

 

La ripresa inizia con l’Estonia che rischia di raddoppiare (traversa), poi però, nel momento più difficile e con gli estoni che si esaltano, l’Italia trova il pari con Cassano sugli sviluppi di un calcio d’angolo (13′). Quattro minuti dopo, sempre su calcio d’angolo, Cassano di tacco fa la magia prolungando il pallone per Bonucci che di piatto a cinque metri dalla porta infila il vantaggio dell’Italia. L’Estonia subisce il contraccolpo psicologico e l’Italia potrebbe anche triplicare, ma sottoporta siamo poco lucidi.

 

Sembra finita, ma non è così. La partita, infatti, vive alcuni minuti di pathos verso la fine quando, con la forza della disperazione, l’Estonia tenta di raggiungere uno storico, quanto prestigioso (e forse anche meritato!), pareggio. Un pò di fortuna e la poca precisione degli avversari ci aiutano a non subire gol. Finisce così, con l’Italia che vince 2-1, e con Prandelli che fa i primi tre punti in Nazionale ma che tira un grosso sospiro di sollievo, perchè a mezzora dalla fine del match sembrava davvero una brutta serataccia.

 

Gabriele Guastella

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