di Gabriele Guastella
(h.12:50) – Siamo dentro, dentro alle 36 ore che potrebbero valere il futuro prossimo dell’Empoli Calcio. Stasera alle 19 gli azzurri scendono in campo, sul proprio campo, nel posticipo della seconda giornata di Serie B. L’avversario è il Pescara, temuta matricola degli “empolesi” Fabrizio Lucchesi, il direttore generale, ed Eusebio Di Francesco, il mister. Due “uomini” di calcio che per l’Empoli significano la grande cavalcata dalla C1 alla serie A il primo, e uno dei tanti giocatori di spessore regalati dal settore giovanile azzurro al calcio italiano che conta il secondo.
In palio tre punti importanti per il campionato; tre punti che alla seconda giornata potrebbero valere anche il giusto, ma, vista la situazione di classifica, già pesano qualcosa in più. Se nessuna delle altre squadre dopo due giornate è a punteggio pieno, se il fato e Sky hanno voluto che fosse l’Empoli a chiudere questo secondo turno, e se l’Empoli è l’unica che potenzialmente a punteggio pieno potrebbe restarci… giocando al Castellani, beh qualcosa vorrà pur dire, no?!
Siamo dentro alle 36 ore decisive per il futuro anche perchè dentro a queste 36 ore si chiude il calciomercato estivo. Domani martedi 31 agosto sarà una giornata calda, molto calda. L’Empoli ha molti pezzi pregiati sul mercato: da Angella a Fabbrini, da Marzoratti e Kokoszka, gente che in qualunque squadra di serie B potrebbe fare la differenza, calciatori che se restano ad Empoli uniti a qualche arrivo importante (un terzino sinistro da affiancare a Gotti, una punta in grado di potersi sostituire a Coralli, ndr) potrebbero trasformare questa nostra squadra, partita giustamente a fari spenti, in una vera e propria mina vagante… sempre restando a fari spenti, ovvio.
L’Empoli dovrà ovviamente strizzare l’occhio al bilancio, per non ripetere errori commessi in passato e per non percorrere strade percorse da altri club finiti poi male, molto male. L’Empoli dovrà però guardare anche al campo… per non rischiare di indebolirci troppo, per divertirci un pò di più, per non rischiare di far diventare più difficile l’avventura di un tecnico (Aglietti) che promette bene, ma che la serie B (da mister) l’aveva vista solo da semplice spettatore.
Gabriele Guastella