Le parole del presidente dell’Assocalciatori, Sergio Campana, che mostrava preoccupazione di fronte ai conti delle società di serie «B» (quasi tutte in ritardo col pagamento degli stipendi) hanno creato scompiglio nel mondo dei cadetti. Il presidente della neonata Lega di «B», Stefano Fantinel, ha però gettato acqua sul fuoco, dicendo che quasi tutti i club, seppur in ritardo col pagamento degli stipendi, sarebbero entro in canoni federali. E’ anche questo il caso dell’Empoli. «La crisi ha colpito tutti — afferma l’amministratore delegato della società azzurra, Francesco Ghelfi —: oggi come oggi, fare due anni di B vuol dire ritrovarsi con una differenza tra costi e ricavi notevole. I soldi non ci sono per nessuno, ma l’Empoli è una società tranquilla sotto questo punto di vista: siamo dentro gli adempimenti federali per quanto riguarda il pagamento degli stipendi». Come dire che il ritardo c’è, ma contenuto e comunque tutto entro le regole, regole che da diversi anni a questa parte concedono un certo margine alle società. Nessun rischio penalizzazione, insomma, ma è certo come la crisi del mercato, insieme probabilmente alla campagna acquisti dispendiosa portata avanti lo scorso anno, abbia fatto sì che l’Empoli non fosse più da annoverare tra le società virtuose del calcio italiano, cosa che invece avveniva anni fa. «Ma con la prossima campagna acquisti contiamo di tornare ai livelli di un tempo», conclude Ghelfi. I ricavi dovranno arrivare dalle cessioni di Nicola Pozzi, per il quale la Sampdoria ha già paventato il riscatto, o del brasiliano Eder, cercato da mezza serie «A». A questi potrebbero aggiungersi i nomi di Angella e Fabbrini.
fonte: lanazione