Dopo il positivo esordio sulla panchina della Triestina, Mario Somma ci parla del momento della sua squadra, ma anche del campionato di serie B
Innanzitutto, come sta andando la sua avventura a Trieste?
“Bene, sono orgoglioso. Non ci sono aspetti negativi, se non alcuni infortuni tutti nello stesso settore di campo”.
Si parlava a suo tempo dell’effetto dello stadio di Trieste. Lei cos’ha provato?
“Lo stadio incute un po’ di timore perché è importante e dà un impatto emotivo forte. E’ uno stadio che pretende la qualità e per forza devi esprimere il meglio. La tifoseria, poi, ha un palato fine perché è abituata ad un passato importante ed il nostro impegno sarà quello di dare un gioco all’altezza della situazione”.
Un buon gioco si è già visto con la prima vittoria, che ha ridato morale a giocatori e tifosi
“Nella prima vittoria si è visto l’impegno ed il risultato, ma il gioco è altra cosa. Il gioco è frutto di altri componenti, come la tranquillità, e per vedere i ragazzi esprimere le loro potenzialità serve ancora un po’ di tempo. Vista la qualità della rosa sono comunque convinto che le potenzialità per arrivare a divertirci ci siano”.
La squadra come sta?
“L’ho vista bene, è normale che dopo un ciclo di partite senza vittorie emotivamente ci sia un pizzico di difficoltà. E’ bastata comunque una vittoria a ricreare un clima buono, di positività. Ci sono tante piccole cose da fare quotidianamente, ma nessuna di grande importanza su cui lavorare di più”.
Prima del suo arrivo la squadra non correva tanto, è mancato qualcosa dal punto di vista della preparazione?
“No, nessuno prendeva l’iniziativa perché giocare in quello stadio incute timore, ma è normale. Con l’arrivo poi di Gorgone anche su questo piano ci siamo sistemati”.
Quindi la scossa è stata data?
“Io ho cercato di dare un’iniezione di autostima, ma ogni vittoria in questo campionato è frutto di un piccolo episodio e forse nel nostro caso siamo stati anche fortunati. Il risultato più giusto era un pari, ma siamo stati premiati con un pizzico di fortuna”.
Nonostante sia stato costruito all’ultimo il Gallipoli è una buona squadra?
“Sicuramente, Giannini è molto bravo e la squadra è stata costruita bene. Fuori casa non aveva mai perso e per mezz’ora ci ha messo anche alla corda. E’ stato un risultato importante contro giocatori di valore e qualità”.
Gli infortuni a centrocampo la preoccupano?
“No perché sono infortuni lievi, niente di preoccupante al di fuori di quello di Princivalli che può richiedere forse un mese”.
Mourinho ha fatto esordire Santon la scorsa stagione e lei ha fatto esordire un giocatore di sedici anni
“Ho vinto io (ride ndr). E’ un ragazzo molto giovane essendo un ’93 e a livello nazionale forse solo Gasperini ha fatto la stessa cosa lo scorso anno. E’ difficile che giocatori così giovani possano esordire in prima squadra e quando capita è per due casi: per mancanza di alternative in quel ruolo, ma anche perché sono ragazzi di grande talento che diventeranno importantissimi in futuro”.
Non è facile dare fiducia ai giovani nel nostro campionato
“Questo credo dipenda dagli allenatori. Quando tu sei legato al mondo dei settori giovanili, come mai, fai questo. Io credo di aver fatto esordire qualcuno ogni anno e ho sempre un occhio di riguardo verso i ragazzi. Appena arrivato a Trieste ho detto al nostro terzo portiere, davanti a tutti, che esordirà presto. Ho visto il suo impegno e la sua qualità, quindi intendo premiarlo quando ce ne sarà la possibilità”.
Quindi consiglia bene anche il figlio che è nel settore giovanile della Juve
“Sì, questo mi inorgoglisce tantissimo, più della vittoria di un campionato”.
Martedì affronterà il suo Empoli…
“E’ l’amarcord, il mio sentimento più forte assieme all’Arezzo. Sarà un’emozione perché ad Empoli non sono più tornato dopo l’esonero e quindi rivedrò tanti amici e gli spogliatoi che ho conosciuto per tanto tempo”.
Tornando alla Triestina, ha visto una buona squadra costruita da De Falco quindi? A gennaio chiederà qualcosa?
“Loro hanno allestito una squadra con due giocatori per ruolo e mi pare siano giocatori di affidabilità assoluta per la categoria. Testini, Godeas, Cottavafa, Scurto sono giocatori che possono dare un rendimento costante di ottimo livello e ci sono ragazzi che possono essere scoperte importanti come Stankovic. Per me è un giocatore che a breve farà molto parlare di sè, poi ci sono giovani di primissimo livello fra i quali io voglio citare Siligardi. E’ un ragazzo di assoluto valore che ha solamente bisogno di avere pazienza e lavorare come sta facendo. Alla prima occasione può diventare uno dei titolari inamovibili di questa squadra. Per quanto riguarda il mercato è una cosa che non mi riguarda, non mi ha mai riguardato e non inizierò adesso”.
L’obiettivo sono i playoff?
“L’obiettivo è poter stare costantemente nella parte sinistra della classifica. Fra i playoff e la decima-dodicesima posizione ci saranno pochissimi e se un pizzico di fortuna sarà dalla nostra parte potremo inserirci in quel gruppo”.
Frosinone, Ascoli e Cesena, invece, la stupiscono?
“Se devo essere sincero non mi aspettavo Frosinone e Cesena, ma hanno fatto come il Padova: hanno mantenuto una filosofia e oggi come oggi questo sta facendo la differenza. Moriero è appena arrivato a Frosinone, ma ha portato con sè giocatori che aveva lo scorso anno e ha un gruppo di giocatori funzionale alla sua filosofia di gioco che è il 4-2-3-1. A Frosinone dalla società alla stampa c’è grande entusiamso e sono sicuro che questo li aiuterà ad arrivare fino in fondo bene. Cesena invece non è una sopresa, è una bella realtà del calcio, con una storia di grande spessore. L’Ascoli, invece, credo sia una squadra molto buona e l’allenatore, che conosco, è molto bravo. Ha fatto una gavetta incredibile e si è guadagnato tutte le categorie che ha raggiunto”.
Torino, Lecce ed Empoli invece sono partite male
“Sì, ma Torino e Lecce arriveranno, anch’io sono subentrato in squadre che erano appena retrocesse e all’inizio non è facile perché si creano difficoltà fisiologiche dovute proprio alla retrocessione. A Empoli è iniziato nuovo ciclo, ma ci sono giocatori che potranno essere il futuro come Vinci e Fabbrini che hanno valori notevoli”.
Raffaella Bon – tuttomercatoweb.it