La gara Empoli-Triestina, che si doveva giocare domenica 11 ottobre con inizio alle ore 15, è stata dunque rinviata al 27 ottobre: martedi. E fin qui nessun problema, la società azzurra si è vista privata di quattro elementi importanti della propria rosa (Angella, Kokoszka, Gulan e Pasquato) dalle rispettive Nazionali e ha chiesto ed ottenuto il rinvio del match.
Adesso però arriva il vero problema che guardacaso rischia ancora una volta di “danneggiare” i tifosi, o meglio gli sportivi. La gara quando verrà giocata? Alle ore 15 del pomeriggio, alle 18 oppure alle 20.30? Insomma si giocherà in un orario tale da permettere agli amanti del calcio di poter assistere al match o ancora una volta chi ha sottoscritto un abbonamento sarà penalizzato?
E’ da qualche stagione che il sottoscritto va ripetendo che di questo passo il calcio avrà fine, una fine atroce; perchè non c’è cosa peggiore dell’indifferenza e questo calcio se continuerà così finirà nell’indifferenza. Quando le “vecchie” generazioni spariranno, quando non ci sarà più chi potrà portare avanti la tradizione, quando non ci saranno più gli incalliti amanti del “pallon di cuoio”, o chi potrà fare da collante con ciò che è stato, sarà troppo tardi… per il calcio italiano e la sua storia.
In poche parole; mettiamo che si giochi alle 18. A quell’ora molti saranno a lavorare e non potranno recarsi allo stadio. Secondo voi acquisteranno il match in tv??…seguiranno la partita comodamente seduti in poltrona? La risposta è no; e ovviamente si scontenterà chi ha dato fiducia a questo calcio, sottoscrivendo gli abbonamenti e pagando profumatamente il proprio diritto ad assistere ad uno spettacolo. Già perchè poi mi vien da dire: ma i calciatori in campo giocano per farsi vedere da qualcuno sugli spalti, per i seggiolini vuoti o solo per il vile denaro?
A proposito: c’è chi continua a portare avanti l’esempio del calcio inglese e dei suoi orari stravaganti; ebbene:
a. in Inghilterra le tradizioni di vita sono molto diverse… chiedere a chi c’è stato, o ci vive;
b. in Inghilterra quando viene pubblicato il calendario della stagione si conoscono l’orario delle partite (tutte), il giorno ed il campo; pertanto chi decide di sottoscrivere un abbonamento lo fa conscio di ciò che acquista, consapevole insomma di vedere alcune partite e di perderne altre. Qua in Italia invece è un terno al lotto, l’anticipo, il posticipo, la partita a pranzo, quella per “merenda”… quando si giocherà? Bah, boh… e io pago.
E intanto gli stadi italiani continuano a svuotarsi, e per favore non tiriamo fuori la balla delle strutture fatiscenti. I veri motivi sono due: situazione economica critica con molte famiglie in difficoltà e gare di campionato giocate in giorni e orari assurdi e impossibili. Ditemi chi tifa Empoli come può il sabato seguire la squadra a metà del pomeriggio quando ha un negozio o comunque un’attività da mandare avanti. Si mette davanti ad una tv mentre lavora?
Va bene, le tv danno i soldi per un prodotto che altrimenti oggi come oggi non potrebbe andare avanti… e allora le tv trovino le soluzioni per evitare che la gente si disinnamori di questo calcio, per il bene del calcio… e degli investimenti delle stesse tv.