A cura di Alessandra Nespeca
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Nome: Luciano
Cognome: Spalletti
Nato a Certaldo il 7 marzo 1959
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Luciano Spalletti da poco più di un mese è tornato al timone della Roma. La squadra giallorossa arriverà sabato allo stadio Carlo Castellani (ore 18), forte di una vittoria a suon di gol contro il Palermo domenica scorsa. L’allenatore certaldese negli ultimi giorni è stato protagonista di una polemica con capitan Totti ma, considerando il 5-0 contro i siciliani, questa vicenda non ha distratto la compagine capitolina dal calcio giocato.
Spalletti da calciatore giocò, dopo l’esperienza nelle giovanili della Fiorentina e tra i dilettanti con il Castelfiorentino, nell’Entella Virtus Chiavari, nello Spezia, nel Viareggio e nell’Empoli, con la maglia azzurra indossata anche come capitano. Chiusa la carriera da giocatore a 34 anni, anche a causa di un infortunio, ebbe inizio la “favola” da allenatore. Esordì sulla panchina azzurra nel 1994 in Serie C1, subentrando a Ettore Donati nonostante fosse alla guida degli Allievi Nazionali; gli azzurri si salvarono ai play-out battendo l’Alessandria. Dopo una parentesi di una stagione ancora alla guida degli Allievi Nazionali (stagione 1994/95, ndr) in quella successiva, fu chiamato a guidare la prima squadra in coppia con Piero Pelagotti. Nonostante una partenza a razzo con l’Empoli fin dalle battute iniziali ai vertici della classifica Luciano coniò la frase “quaranta punti e poi ne riparliamo”, con cui chiudeva ogni intervista che essa fosse con radio, tv o con i giornali (chiaro riferimento al non voler parlare di promozione in Serie B fino a quando non fosse stata raggiunta la quota dei 40 punti che significavano salvezza in campionato, obiettivo raggiunto con tanta sofferenza nelle due stagioni precedenti, ndr).
Invece gli azzurri lottarono al vertice con Ravenna, Spal, Como e Monza e, raggiunti i quaranta punti, continuarono la loro cavalcata tanto in campionato quanto in Coppa Italia. Con la coppia tutta “empolese” alla guida l’Empoli, che perse terreno in campionato nei confronti della capolista Ravenna, riuscì a vincere la Coppa Italia di Serie C (doppio successo in finale con il Monza, dopo aver eliminato in semifinale proprio il Ravenna, ndr) ed ottenne la promozione in Serie B grazie alla vittoria in finale Play-Off contro il Como, giocata a Modena (1-0 per l’Empoli con gol di Esposito nei minuti finali, ndr): era il 22 giugno 1996 (in semifinale ancora doppio successo con il Monza, ndr). Nella stagione 1996-97 un’altra, indimenticabile promozione: gli azzurri conquistarono la Serie A. Empoli “in paradiso”: era il 15 giugno 1997 (1-0 in casa della già retrocessa Cremonese, rete ancora di Carmine Esposito, ndr). Nel campionato successivo le gioie continuarono: gli azzurri conquistarono la salvezza con una giornata di anticipo, dopo un girone d’andata non semplice e chiuso in zona retrocessione, seguì un girone di ritorno con un cammino trionfale, ricordi indelebili.
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Dunque, con Spalletti la squadra passò dalla Serie C1 alla Serie A; la promozione nella massima serie fu la seconda per l’Empoli, dopo quella degli anni ottanta, la prima però ottenuta sul campo.
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Conclusa la meravigliosa avventura in azzurro, per Luciano Spalletti seguirono altre squadre: Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, ancora Udinese.
Fu poi ingaggiato dalla Roma nell’estate 2005. Con questa squadra, il mister certaldese vinse due volte la Coppa Italia e una volta la Supercoppa italiana. Il 1º settembre 2009 rassegnò le dimissioni.
Passò poi allo Zenit San Pietroburgo, con cui vinse la Coppa di Russia (maggio 2010), il campionato russo (novembre 2010) e la Supercoppa di Russia (marzo 2011). Nell’aprile dell’anno successivo vinse il suo secondo campionato consecutivo. L’esperienza russa si chiuse nel marzo 2014, quando fu sollevato dall’incarico.
Adesso Spalletti è di nuovo alla Roma: a metà gennaio 2016, la società capitolina ha annunciato il suo ritorno, dopo l’esonero di Rudi Garcia.
Dunque sabato Empoli-Roma vedrà, sulla panchina dei giallorossi, un grande e indimenticabile ex. Un allenatore che ha scritto una pagina indelebile della storia azzurra: l’Empoli gli deve tanto e, allo stesso modo, Spalletti deve tanto all’Empoli.
Luciano sei una grande persona anche sportiva un caro abbraccio e vinca il migliore domani Rossano di fucecchio